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Ex Provincia, il ‘colpo gobbo’ a Giansiracusa evitato dall’Upi

Che cosa mai è l’uomo e quanto facilmente si inganna la sua coscienza! Come sa, anche dalla voce del dovere, dover mentire alla realtà dei fatti.

Innanzitutto, iniziamo col pronunciare un sincero augurio di buon lavoro al presidente del Libero Consorzio, Michelangelo Giansiracusa che ha avuto la responsabilità di assumere il comando del Vascello in condizioni di dissesto irrecuperabile con oltre 280 milioni di debiti.

Quanto al sindaco Francesco Italia, come detto inizialmente preso dall’entusiasmo per la vittoria nelle elezioni più spartitorie e lottizzate della storia recente, ha pensato bene di addossare ogni colpa sulla riforma delle Province al Movimento 5 Stelle. Deve trattarsi di una sorta di ossessione verso il Movimento oppure semplicemente si esprime su cose che ignora, come riporta una nota il Movimento 5 Stelle Siracusa.

Come per molti insensati, si può misurare la demenza dalla quantità delle cose di cui non si rende conto, dai grandi spazi deserti della coscienza. Forse egli non si avvede, o fa il finto tondo?

Per il sindaco Italia forse si o forse no: non sapremmo.

Da una parte la famigerata legge Del Rio, da cui tutto è nato, ha visto la luce, durante il governo Renzi, in cui Carlo Calenda, proprio quello del partito di cui lui fa parte, ricopriva il ruolo di ministro dello Sviluppo Economico.

Dall’altra parte in Sicilia, l’autonomia regionale ha permesso a Rosario Crocetta di legare a quella legge una riforma che ha prodotto solo commissariamenti a catena e un totale stallo amministrativo.

‘Mentre i partiti tradizionali chiudevano gli occhi davanti al disastro, il Movimento 5 Stelle, sia a Palermo che a Roma, ha lavorato seriamente per salvare questi enti intermedi, come dimostrano i numerosi emendamenti presentati per ridurre il peso del prelievo forzoso e sostenere finanziariamente le ex Province. Giusto perché siamo in vena di promemoria: molte delle azioni che il sindaco oggi celebra, dalla riqualificazione urbana alla mobilità dolce, sono state rese possibili grazie ai fondi e alle progettualità avviate durante il governo Conte’.

E’ del tutto evidente che non ci sarà pace senza che vi sia formazione delle coscienze. Abbiamo visto (basti pensare nell’Europa dell’Est con Ucraina o al Medio Oriente) uomini di religione e uomini di cultura laica lavorare per la riconciliazione tra gli uomini, ma anche altri uomini di religione e uomini di cultura laica lavorare per la guerra.

La verità non sta da una parte o dall’altra, dalla parte della fede e cultura religiosa o della fede e cultura laica; la verità sta dalla parte della giusta fede, sia essa religiosa o laica, nella lotta contro i falsi dei, i falsi ideali, i falsi profeti. Agire sul piano della formazione delle coscienze significa in realtà compiere un atto di fede, religiosa o laica, ma fede: nella consapevolezza che le ruote della storia si muovono molto lentamente e che bisogna prepararsi a molti fallimenti e a molte delusioni.  Ed è quello in cui viviamo da oltre dieci anni a Siracusa.

Quanto all’uso ‘creativo’ delle risorse pubbliche da parte del sindaco, che oggi si appresta a regalare i parcheggi cittadini ai privati, la fantasia delle piste ciclabili e il ponte ciclopedonale dei desideri in Ortigia.

Da uno che corre con Calenda mentre si allea con il partito di Lombardo e flirta con la Lega, è confuso e strumentale: la coscienza non è, nella maggior parte dei casi, che paura di sé stessi.

I cittadini sono preoccupati degli strafalcioni cui il Sindaco di Siracusa ci ha abituati nell’Amministrazione della città: dal parcheggio abusivo ai CCR mal concepiti e quindi rinnegati, fino alla incapacità dimostrata nella gestione di servizi essenziali per i cittadini come quello sui rifiuti.

Ma ritorniamo ai carboni ardenti dell’ex Provincia nelle mani dell’ignaro Giansiracusa che inavvertitamente è caduto nella trappola tesa del triunvirato Italia, Carta e Cafeo pur di continuare il trasversalismo e detenere lo scettro della politica provinciale nelle loro mani.

Il presidente ha partecipato giovedì 15 maggio all’assemblea delle Province, all’hotel Forum di Roma, convocata dall’UPI (Unione delle Province d’Italia). Un momento di confronto importante sulla situazione istituzionale e finanziaria degli enti provinciali, che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle Province da tutta Italia.

L’Assemblea è stata anche l’occasione per illustrare la proposta di legge UPI dal titolo «Disposizioni per il riordino delle funzioni delle Province nelle materie di competenza regionale», frutto del lavoro del Comitato Direttivo dell’Unione. Anche il presidente Michelangelo Giansiracusa del Libero Consorzio Comunale di Siracusa era presente all’assemblea di Roma.

Per le ex Province la politica è tornata dopo il lungo letargo con i commissari esautorato lo scorso 27 aprile con le elezioni di secondo livello.

L’incontro tenutasi giovedì a Roma ha visto protagonisti i rappresentanti istituzionali di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani. Dopo oltre tredici anni di assenza, dovuta alla gestione commissariale delle ex Province siciliane, i vertici degli enti intermedi sono tornati a confrontarsi in sede nazionale, segnando l’inizio di una nuova stagione politica.

L’assemblea è stata aperta dal presidente nazionale dell’UPI, Pasquale Gandolfi, che ha evidenziato le principali questioni che riguardano il ruolo delle province e dei Liberi Consorzi comunali, con un focus particolare sulla necessità di garantire risorse e autonomia amministrativa per offrire servizi efficienti ai cittadini.  Gandolfi ha ribadito l’impegno dell’UPI a tutelare gli interessi degli enti intermedi e a promuovere un confronto costante con il Governo centrale.  Per rappresentare al meglio le istanze dei nostri territori abbiamo deciso di unirci e coordinarci, definendo il summit un “incontro molto positivo” che apre a un percorso di collaborazione istituzionale stabile.

Ma la novità in assoluto la soddisfazione che è stata espressa per la decisione dei presidenti siciliani di costituire un ‘Coordinamento regionale permanente tra i Liberi Consorzi Comunali dell’Isola’, al fine di affrontare in modo unitario le sfide e le criticità del territorio. Questo nuovo organismo si affiancherà al confronto già in corso con l’UPI e dialogherà anche con ANCI Sicilia, che ha già programmato un incontro con i Presidenti per martedì 20 maggio.

Il ritorno dei presidenti delle ex Province nonché la rappresentanza elettiva e il consolidamento dei rapporti interistituzionali segnano un punto di svolta per le Province siciliane, chiamate ora a rispondere con efficacia alle esigenze dei cittadini e a giocare un ruolo da protagoniste, un significativo passo in avanti nella comprensione del sistema politico locale.

Per il presidente Michelangelo Giansiracusa rappresenterà una svolta alla precaria aspettativa di dover gestire, con un colpo gobbo, un ente in dissesto, una pena comminata dal triunvirato Italia-Carta-Cafeo.

Un sorriso,
Joe Bianca