
Siracusa vive in un mondo privo di certezze per chi possegga un cuore e un cervello.
Il lavoro di distruzione fatto dalle ultime Amministrazioni precedenti aveva prodotto come risultato che il mondo nel quale nascemmo era privo per noi di sicurezza sul piano religioso, di sostegno sul piano morale, di stabilità sul piano politico… Ma quest’ultima Amministrazione a doppio mandato è stata la ciliegina sulla torta dell’inefficienza.
E al contempo, la libertà di discussione, di dibattito: politica e cittadino (inteso quest’ultimo come un agrume da spremere solo nel periodo elettorale da personaggi squallidi vestiti in giacca e cravatta di ipocrisia frustante e inettitudine) nel processare ogni problema. Ebbre di un certo qualcosa che chiamarono negatività, quelle antecedenti generazioni criticarono ogni tipo di morale, scandagliarono ogni regola di vita; e da questo conflitto di teorie non restò che la certezza che non c’erano teorie e il dolore di quella certezza.
La società siracusana così confusa nelle sue basi culturali non può che diventare vittima, in politica, di quella stessa confusione. Così ci siamo affacciati su un mondo avido di novità sociali, alla conquista di una libertà di cui non conosceva il significato e di un progresso siracusano del quale non aveva mai dato una definizione.
Nella vita odierna, il mondo appartiene agli stolti, agli indifferenti e agli attivisti. Oggi il diritto di vivere e di trionfare si ottiene praticamente con gli stessi requisiti con cui si ottiene il ricovero in un manicomio: l’incapacità di pensare, l’amoralità e l’eccessiva agitazione.
A Siracusa nel volgere di trent’anni di Amministrazioni disparate e disperate ha vissuto e vive un certo nichilismo ideale, e in questi ultimi anni con l’Amministrazione Italia, ha fatto passi da gigante. È piccolo, arido, costante, appiccicato sulle cose. La strage dei così detti “valori” porta dritto al silenzio. Non è possibile parlare (intendendo per parlare il comunicare davvero, non il bla-bla delle parole evasive, insignificanti, ipocrite per deridere i cittadini) se non si crede che esistano alcuni valori: anzitutto l’amore, poi l’amicizia, i sentimenti in generale e la loro durata.
La recente storia politica
Non si è ancora spenta l’eco delle prime elezioni provinciali “indirette” della storia.
Tra non molto si dovrà procedere all’elezione degli assessori provinciali (anch’essi dovranno già essere consiglieri comunali, con un sistema complesso di suddivisione) ma intanto si contano “i morti e i feriti”, politicamente parlando s’intende.
Lo sconfitto numero uno è senza alcun dubbio il deputato regionale di Sortino Carlo Auteri, eletto grazie ai voti dell’on. Luca Cannata.
Autosospesosi dal partito di Fratelli d’Italia che lo aveva fatto eleggere, grazie alla rinuncia di Luca Cannata, all’Assemblea Regionale, Auteri ha pensato bene di trovare rifugio tra le braccia dell’amico di sempre Peppe Carta, sindaco di Melilli e deputato regionale autonomista. Sperava di portare con sé in questa nuova avventura alcuni dei suoi seguaci storici come la sindaca di Portopalo Rachele Rocca e il folto numero di consiglieri di quel comune ma ha dovuto incassare un imprevisto quanto pesantissimo colpo, perché i nove politici portopalesi vicini alla sindaca hanno scelto in blocco di restare fedeli a Fratelli d’Italia. E lo hanno fatto con un comunicato che non ammette repliche, in cui parlano di “coerenza che ci ha sempre contraddistinto” ed hanno annunciato il loro voto a favore del consigliere comunale meloniano di Pachino, Giuseppe Lupo, peraltro non eletto. A questo punto per il deputato Carlo Auteri, sconfitto e con meno amici di prima, il ritorno in Fratelli d’Italia, dopo la dichiarazione pubblica di votare contro le indicazioni di partito, appare davvero arduo e quanto mai improbabile.
Le trappole mortali della viabilità
Tra piste ciclabili incredibili, rotatorie (escluso alcune) il resto sono inenarrabili. Il traffico cittadino è completamente in tilt, riproponendo quella che ormai è diventata una tragica consuetudine: strade intasate, lunghe code e tempi di percorrenza infiniti anche per brevi tratti. Una situazione che ha manda su tutte le furie cittadini e turisti, costretti a ore di attesa sotto il sole.
A farne le spese, ancora una volta, è stato l’ingresso principale della città, Viale Paolo Orsi, dove con le nuove indicazioni nel pomeriggio in occasione delle rappresentazioni classiche è diventato un inferno, si sono formate code interminabili, paralizzando di fatto l’accesso al centro urbano.
Disagi pesanti su via Ermocrate ed anche su via Elorina, arteria fondamentale per raggiungere le zone balneari, completamente congestionata nel corso della giornata.
Ma l’emergenza traffico non risparmia nemmeno le aree centrali della città: corso Gelone, viale Teocrito e viale Teracati si sono trasformati in vere e proprie trappole per automobilisti e residenti. Adesso dopo la realizzazione della nuova piazza Epicarmo… udite udite: sarà istituita una corsia preferenziale riservata al Tpl urbano, taxi, Ncc, forze dell’ordine e mezzi di soccorso nel tratto di piazza Euripide compreso tra viale Luigi Cadorna e via Agatocle. Roba da matti, dopo aver ristretto la viabilità in tutta la zona nella nuova riqualificazione si è stati così ‘interdetti’ nel non prevedere di allargare la strada, pero i marciapiedi sì eliminando l’inizio di corso Timolente per far defluire il traffico.
Altro presunto scempio è stato il ponte ciclopedonale, venuto fuori da ogni ragionevole ottica, non incluso nel Piano Particolareggiato di Ortigia scaduto da oltre 25 anni.
Adesso si compie un altro scempio: il progetto della passerella pedonale e dell’ascensore previsti presso la Villetta Aretusa. Per via di un sondaggio promosso dal Comitato Ortigia Cittadinanza Resistente: i risultati parlano chiaro: il 96% dei partecipanti ha giudicato l’opera inutile rispetto ai problemi reali della mobilità pedonale, mentre oltre il 90% ha contestato la congruità economica dell’investimento, ritenendo che le alternative già presenti rendano l’opera superflua. Anche sul piano paesaggistico e ambientale il giudizio è netto: l’80% dei cittadini ha espresso una valutazione negativa sull’impatto visivo, e quasi la totalità dei votanti ha definito inaccettabile lo sfoltimento degli alberi monumentali della Villetta per far spazio alla nuova struttura.
La complicità di un progetto scuola e Lild
Il concetto è chiaro Siracusa è territorio dei predatori commerciali per fare business, per carità nulla contro Lidl (che non vuole essere pubblicità elusiva ma cronaca) ma le prese in giro non piacciono a nessuno, già è tanto che lo fanno i nostri politici. In questi giorni c’è stata l’inaugurazione del mega supermercato nel rione di Grottasanta.
«Il Comune ha scritto che Lidl utilizzerà gli oneri di urbanizzazione che doveva pagare per costruire una mini scuola. Oggi Lidl scrive dice che sta facendo un investimento di un milione per la piccola scuola e non parla affatto di oneri di urbanizzazione, ha affermato Salvo Benanti.
Ma c’è un precedente in quanto la Lild sarebbe recidiva, come accadde per il market di viale Santa Panagia, Lidl costruisce sempre e per coincidenza su reperti archeologici importanti, ha dovuto dar conto alla Soprintendenza e trovare una mediazione per non perdere l’affare, come aveva già fatto a in viale Santa Panagia. Insomma Lidl non ha regalato un parco archeologico ai siracusani, ma si è fatto un auto regalone costruendo e inaugurando una struttura che avrebbero tirato su in pochi e fra i pochi i presunti amici del sindaco pro tempore che non ha contestato a Lidl la mancata costruzione della bretella viale di Santa Panagia su viale Scala Greca (rimasta monca) come qualsiasi altro sindaco avrebbe fatto a muso duro, ma ha favorito anche il suo secondo Lidl che oggi dal comunicato della sua governance, vediamo essere praticamente bugiardo modificando la realtà con investimenti inventati e parco archeologico inesistente.
Di lui?…Non sappiamo. Un giorno il mondo farà a meno di tutti. Ai posteri l’ardua sentenza.
Un sorriso,
Joe Bianca