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La criminalità a Siracusa e gli attentati al quotidiano Libertà

Giuseppe Francesco Bianca

La criminalità a Siracusa e gli attentati al quotidiano Libertà

Nell’autunno del 2000, siamo stati oggetto di due attentati, uno incendiario nella sede di Riviera Dionisio il grande, allora redazione operativa delle testate giornalistiche che dirigo ed un colpo di pistola diretto al portone della nostra tipografia in via Elorina ed a seguire altri due attentati nel 2013. Continuammo ad esercitare il nostro ruolo di organo d’informazione e di giornalisti con scrupolo e serietà, convinti che la nostra professione doveva dare l’esempio di non piegarsi ad alcun tipo di intimidazione e di essere sereni in qualsiasi circostanza”. Per la prima volta a Siracusa viene preso di mira dalla criminalità un quotidiano.

Il 29 maggio 2013, secondo attentato incendiario alla originaria sede del quotidiano Libertà e di Portobello Sicilia. Il primo episodio è avvenuto alle ore 18.30 di martedì sera, quando è giunta alla sede dei vigili del fuoco di Siracusa, la segnalazione di un denso fumo che fuoriusciva dallo stabile al pianterreno di Riviera Dionisio il Grande al civico 187, sede storica delle due testate giornalistiche, oggi utilizzava come archivio e deposito dalla stessa proprietà. Ignoti sono riusciti a penetrare all’interno della sede dopo avere forzato la porta d’ingresso. Poi hanno rovistato nei due locali, gettato per terra parte del carteggio e sottratto una vecchia centralina telefonica prima di cospargere gli ambienti di liquido infiammabile ed appiccare l’incendio. I due locali sono stati anneriti dalle fiamme, danneggiati i mobili, distrutti i libri contabili della società che gestisce Libertà Sicilia e Portobello Sicilia, macchinari e programmi informatici, un danno irreparabile fisicamente e moralmente.

Sempre nella serata di martedì, intorno alle ore 23, ignoti piromani hanno fatto irruzione nei locali attigui alla vecchia sede in Riviera Dionisio il grande al civico 189 ed hanno appiccato il fuoco alle cataste di vecchi giornali, custoditi nel magazzino. Anche in questo caso, i danni sono stati limitati dall’intervento di un’altra squadra dei Vigili del fuoco che ha spento l’incendio. Su entrambi gli episodi hanno indagando i carabinieri del Comando provinciale di Siracusa, presso cui il direttore delle due testate giornalistiche, dr Giuseppe Bianca, si è recato per sporgere denuncia contro ignoti. «Non c’è alcun dubbio sulla natura dolosa dei due danneggiamenti – commentava il direttore dr. Bianca – Non è facile individuare chi possa avere fatto ciò. Anche se non è stata colpita la sede attuale di Libertà, di Portobello e di Video 66, mi sembra un chiaro messaggio di volere colpire questa realtà editoriale che opera a Siracusa da un trentennio». Non era la prima volta che accadeva un simile fatto, la prima avvenne nell’autunno 2000. La fortuna volle che una parte dell’archivio del quotidiano «Libertà Sicilia» veniva conservata in doppia copia presso la tipografia, da poter conservare e custodire la memoria storica degli avvenimenti della città e poterli relegarli in eleganti fascicoli conservati nella nuova sede di via Mosco.

“Non c’è alcun dubbio sulla natura dolosa dei due danneggiamenti – commenta il direttore Bianca – Non è facile individuare chi possa avere fatto ciò. Anche se non è stata colpita la sede attuale di Libertà, di Portobello e di Video 66, mi sembra un chiaro messaggio di volere colpire questa realtà editoriale che opera a Siracusa da un trentennio. Non è la prima volta che accade un simile fatto».

Nel 2014 accade un lutto in famiglia, muore prematuramente, dopo aver lottato contro la malattia del secolo, la gentildonna Giusi Cunsolo, moglie del direttore Giuseppe Bianca. Trascorre momenti difficili, superati grazie al suo carattere volitivo, la perseveranza e l’aiuto di familiari, amici e collaboratori.
Nel 2016 il dr. Giuseppe Bianca in ricordo della consorte fa arrivare da Pistoia una Magnolia di 15 anni di vita per donarla alla Città di Siracusa, in ricordo all’impegno di Giusi Cunsolo nel sociale e nella cultura. L’albero è stato piantumato a piazza Marconi con una targa ricordo.

Nel mese di aprile 2015 gli viene conferito dalla SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI, per meriti professionali, per la diffusione della lingua e della cultura italiana il «DIPLOMA DI BENEMERENZA» dal Comitato della «Dante» di Siracusa deliberato dall’Ufficio di Presidenza Roma da Palazzo Firenze.
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