
Il Monumento di Archimede, un'opera indegna
Un tema che ci sta particolarmente a cuore è quello del nostro concittadino Archimede, dimenticato dalla sua città per più di 2300 anni. Imperdonabile per i Siracusani.
Nella sede del quotidiano «Libertà Sicilia» nel 2000, per volontà di Giuseppe Bianca, nasce il movimento per «l’erezione di una statua in onore di Archimede» il cui promotore Puccio Mascali (venuto a mancare a luglio del 2012) aveva caldeggiato l’idea, e avviare il progetto nella sede di «Libertà Sicilia».
Oltre un lustro di studi compiuti nella sede di «Libertà Sicilia», tutte le mattine il prof. Puccio Mascali arrivava puntuale con la sua luccicante bicicletta per incontrarsi con il direttore Giuseppe Bianca per individuare percorsi e strategie. Che periodo entusiasmante, al prof. Mascali gli brillavano gli occhi, si sono succeduti incontri giornalieri e riunioni nella nostra sede (immortalati dai servizi di VIDEO66) con il comitato docenti: il prof. Pucci Mascali, Paolo Ciurcina, la scrittrice Cettina Voza, suor Teresa Fichera profonda conoscitrice della figura del matematico, insieme con il presidente l’avv. Corrado Piccione e altri intellettuali. Un altro uomo di grande cultura era compianto prof. Arturo Messina che faceva il paio con Pucci Mascali (due irrefrenabili attori come un mare in tempesta) e Giuseppe Bianca che faceva da immancabile interlocutore, per non parlare delle 5.000 firme di cittadini siracusani desiderosi di vedere per la prima volta l’opera architettonica da scegliere da una apposita commissione.



Dopo tanti anni di fiumi di inchiostro di Giuseppe Bianca su «Libertà Sicilia», succeduti Nicola Bono all’ex provincia e Roberto Visentin al Comune; l’Amministrazione Garozzo intraprende l’iniziativa dell’opera, ma ahimè, la montagna ebbe a partorire il classico topolino ed anche male, di fatti nei piani del Comitato co-fautori Pucci Mascali e da Giuseppe Bianca doveva realizzarsi una statua alta oltre dieci metri con altra configurazione visiva e strutturale.
Non ci è dato sapere l’entità di spesa dell’attuale statua, a quanto pare, non rispondente al progetto esistente. La somma in bilancio era di 60.000 mila euro tra provincia e comune.
(20) Momenti indimenticabili. Dopo anni di battaglie grazie agli articoli e inchieste tambureggianti di Giuseppe Bianca su Libertà, il comitato aveva ottenuto, due contributi dall’ex Provincia e Comune ciascuno in circa 30.000 mila euro; esclusa la Regione con il Zichichi dimissionario che aveva promesso un intervento economico, nel frattempo sopravvenne la morte di Pucci Mascali, che ci lasciava sgomenti. Nel contempo con il compulsare degli articoli per ottenere l’appoggio dei due enti, il quotidiano Libertà veniva estromesso dai budget pubblicitari che i due enti destinavano alle manifestazioni locali. Quindi oltre al prodigarsi per far ricordare la memoria del nostro più illustre cittadino, Libertà riceverà il ben servito ed estromesso da tutto. Assurdo. Identico trattamento come quello dell’Inda che scoperto il conflitto d’interessi, Libertà veniva messo alla porta. Operi bene e vieni trattato male. Atteggiamenti incomprensibili che succedono nella nostra città.
Nelle ferme intenzioni di Giuseppe Bianca, che Pucci Mascali condivideva, il proposito era di erigere un monumento ad Archimede imponente alto 10-15 metri, visibile dal porto. Dopo qualche anno, l’Amministrazione Garozzo e i componenti del Comitato consultati, escludendo Giuseppe Bianca co-fautore del progetto e custode delle volontà del prof. Mascali, indicono un concorso d’idee per scaturire la scelta di un bozzetto-statuina insignificante che sa di insulto al nostro famoso concittadino. E ironia della sorte il destino ci sorprende e ci sottrare anche il prof. Messina. Doppio sconforto tremendo per chi è sensibile come noi.
(21) Immaginate un itinerario turistico attorno all’imponente statua di Archimede e con un museo a lui dedicato, che richiamo internazionale, che meraviglia sarebbe. Altra storia, parole al vento. Per non parlare di un’altra storia lunghissima e fino ad oggi senza soluzione; quella di santa Lucia venerata in tutto in mondo, qui da noi nulla se non ricordata per la ricorrenza. Anche qui nessun luogo ricostruito che ricordi la vita di Lucia (pensate se i natali fossero stati a Napoli, avrebbero fatto soldi a palate). La nostra Chiesa sempre in sublime oblio, per ricordare santa Lucia eleva in suo onore, con ritardo secolare, l’attuale basilica alla borgata, in Santuario. Che povertà di idee.
Gli Amministratori siracusani d’oggi, troppo piccoli, culturalmente microscopici nel pensiero e nel fare, la dimostrazione si racchiude nella realizzazione della miniatura di statua di Archimede sul ponte Santa Lucia. Vincitori del concorso furono lo scultore Pietro Marchese e l’architetto Virginia Rossello, che realizzarono, ignari delle volontà dei fondatori, l’opera.
Joe Bianca
