Skip to content Skip to footer

Un nuovo sindaco coraggioso inverta questa spirale negativa

Siracusa tra povertà, rifiuti, traffico e mancanza di servizi, è in piena zona retrocessione, penultima, delle città nel Paese per qualità della vita nella classifica elaborata dal quotidiano economico ItaliaOggi e dall’Università La Sapienza di Roma e Cattolica Assicurazioni. Fortuna che non c’è la serie B delle città, del tipo Afro-orientale (senza offesa per le stesse), anche perché occuperemmo un posto di metà classifica, con l’anello nel naso. 

La classifica come è risaputo è basata su sei indicatori: affari e lavoro, sicurezza sociale, istruzione e formazione, tempo libero, reddito e ricchezza.

Ma per carità personale non sparate sulla Croce Rossa targata Francesco Italia (Azione di Calenda), con l’Amministrazione moribonda come la stessa Siracusa, oramai è questione di pochi mesi per sbarazzarsene.

Dicevamo le province siciliane sono tutte sotto l’ottantesimo posto su 107. La prima provincia siciliana per qualità della vita è Ragusa (con tutti i suoi problemi ci supera) che però è all’84simo posto (84°), seguita dalla derelitta Trapani al 93° (92), per non parlare di Messina al 96° (98), Enna al 97° (96), Palermo al 98° (99), Catania al 102° (100), Agrigento al 103° (95), Caltanissetta 105° (101), penultima è la vergognosa Siracusa 106° (lo scorso anno si trovava al 104° posto, perdendo altre due posizioni) peggio solo Crotone in Calabria che è ultima al 107simo posto. Coloro che parlano di turismo a Siracusa avrebbero il coraggio di starsene zitti per sempre.

Il sindaco pro tempore si giustifica che gli attuali problemi che affliggono la città provengono da lontano, dimenticando lo stesso che si trova al Vermexio da quasi dieci anni, 5 da vice sindaco e 5 da primo cittadino. Al primo punto il ‘solare pubblico’ di cui si vanta non sono altro che progetti proposti da Regione o Roma senza un serio progetto avanzato dall’amministrazione; secondo punto il ‘sistema idrico’ consistente della perdita di acqua delle condutture nel sottosuolo e la perdita cospicua di finanziamenti negli ultimi anni da parte del Comune; altro punto dolente riguarda il ‘trasporto pubblico’ che il ‘signore del Vermexio’ addita ai suoi predecessori, non è altro invece che la sua manchevolezza dovuta al fatto della soppressione dei pulmini elettrici con l’affidamento del servizio per il periodo estivo dei minibus all’AST (lacunosa nei trasporti territoriale) con una spesa di oltre 175 mila euro annui, e i 26 lavoratori della Util Service che continuano a girare nel limbo del precariato e il Comune che mette a rischio posti di lavoro. 

L’amministrazione del fantasma Italia, ormai quasi da un anno e mezzo, aveva annunciato l’acquisto di 10 bus metano, ma che fine hanno fatto questi bus? Bugie e proclami da fake news? Suicidio del sindaco incapace e della città, si perché, la colpa è degli elettori che lo hanno voluto al Vermexio.

Nella classifica degli ‘affari e del lavoro’, la nostra provincia si colloca al 101° posto, due posizioni in meno rispetto allo scorso anno con una particolare negatività per il tasso d’occupazione femminile e maschile (92° posto), tra i più bassi d’Italia.

Nonostante l’impegno a realizzare le ‘piste ciclabili’ nel capoluogo, Siracusa con quasi due chilometri per 100 chilometri quadrati si colloca al 92° posto. Con 5 metri quadrati per abitante non va bene nemmeno la disponibilità di aree pedonali; stessa cosa per la disponibilità di verde urbano, centesimo posto con 8,33 metri quadrati per abitante. 

Si tratta di sfortuna, di incapacità dei cittadini con l’anello nel naso? O della politica? Questa Amministrazione comunale ha fallito tutti gli obiettivi del suo programma elettorale.

Gli ultimi argini della resilienza sociale stanno franando Siracusa dove la vita è sempre stata pianta dura e forte. 

I Siracusani da oltre trent’anni sono cittadini rassegnati, oppressi dall’andazzo politico della città. Un territorio alla deriva, senza futuro, dal periodo della seconda Repubblica con i sindaci: 

Marco Fatuzzo (dal 1994 al 1998) che eredita un’amministrazione pesante e lacunosa dai suoi predecessori, reo della costruzione del passeggio Talete;

 

Enzo Dell’Arte (dall’8 giugno 1998 – 27 luglio 1999) solo per un breve periodo amministrativo, poiché sfiduciato; 

Giambattista Bufardeci (dal 1999 al 2008, due mandati amministrativi cui ha goduto dei fondi Ue del Piano Urban lasciati dalla giunta Fatuzzo esclusa nel suo 2 mandato (vedete la stranezza dei siracusani anziché premiare boccia Fatuzzo, forse a causa del Talete); 

Roberto Visentin (dal 2008 al 2012, sindaco senza portafogli, poiché il suo predecessore, a quanto si dice, avrebbe lasciato vuote le casse comunali); 

Giancarlo Garozzo (dal 2013 al 2018) è il sindaco che avrebbe pagato il prezzo più alto con la vicenda giudiziaria ‘Frontino’ con un risarcimento milionario costretto a svuotare le casse del Comune con oltre 3,5 milioni di euro con un procedimento giudiziario che poi è stato annullato, (risultato ‘improprio’, attualmente è in corso un’azione legale per il recupero delle somme elargite, e chissà in quali paradisi fiscali sono finite quelle somme) e ricordare la continuità del progetto porto ed altre iniziative; 

Francesco Italia (dal 2018 al 2023) una sindacatura infausta per Siracusa (vedi editoriali precedenti). Una squadra di allenatori da retrocessione come lo è Siracusa. Questi Sindaci sono da ricordare solo in un angolo della nostra memoria, appartengono alla storia gretta di questa città, basta fantasmi del passato che qualcuno ancora aleggia con il presunto ritorno di figure resuscitate. 

Oggi sarebbero improponibili in una società che è cambiata, sviluppando un rapporto nuovo tra politica e società civile, un interscambio culturale diverso, un dialogo inedito da intersecare con i cittadini per gli accadimenti nazionali e internazionali, sollecitato dal cambiamento e dal modo nuovo di pensare: una Rivoluzione culturale. 

Insomma il crescente declino, il distacco tra cittadini e istituzioni che si è registrato non è ascrivibile solo all’incapacità e qualunquismo amministrativo, disinteresse o protesta, più o meno consapevole, nei confronti di una classe politica inadeguata e corrotta. È indice di qualcosa di più grave: una radicale perdita di fiducia nella democrazia, ricordiamo il consiglio comunale decaduto dell’attuale Amministrazione rea di aver fatto anche appello avverso alla sentenza del Tar contro il ritorno del civico consesso, come veicolo di cambiamento ed emancipazione sociale, che oggi interessa in particolare i più poveri e i più svantaggiati.

La disamina allude al senso del naturale compimento di un percorso sociale. Nello stesso tempo, però, potrebbe diventare con le prossime elezioni amministrative del 2023 con la scelta di un bravo sindaco, il segno di un’apertura generosa e attiva verso il futuro. Indicare la via dello sviluppo, il nuovo sindaco abile, talentuoso e saggio deve scardinare con il grimaldello personale della fortuna, la porta dell’incantesimo della negatività, con la fiducia che prima o poi il nuovo cammino verso orizzonti inesplorati, potrà essere condiviso da altri, per procedere oltre (con le parole di Kafka: «le vie nascono dal percorrerle», 2014). 

Perché questo è il territorio che abitiamo e continueremo ad abitare: prenderne cura è necessario. 

La credibilità di un sindaco è la relazione vista dalla parte di colui che si propone come credibile e che si chiede: «Che cosa devo fare per essere creduto?». La fiducia è invece la stessa relazione vista dalla prospettiva del ricevente, che si chiede: «Posso credergli? mi posso fidare?». 

Come al primo posto la Verità, sconosciuta alla politica siracusana mendace. I cittadini hanno fame di Verità, di sviluppo e progresso. Il dialogo, questo sconosciuto. Per il nuovo primo cittadino il suo credo deve essere la Verità verso la società civile. La sincerità premia sempre, come l’onestà. Bisogna arrivare a conoscere i valori delle cose per avviare uno sviluppo del territorio inedito. 

«Il coraggio, non è semplicemente una delle virtù, ma la forma di ogni virtù quando giunge alla prova, vale a dire, nel punto della più alta realtà».

Adesso Siracusa lo chiede ad alta voce.

«Verso le amministrative 2023». Inizio editoriali: Rivoluzione culturale nr. 21 (avvio pubblicazione il 12 giugno). A tal proposito vi invitiamo a consultare e seguire attivamente la pagina facebook e cliccare ‘Mi piace’ https:// www.facebook.com/joebiancasr. 

Un sorriso,
Joe Bianca