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Siracusa. Il Teatro Greco ‘truffa’, il monumento del Paisiello

Lvexata quaestio, sull’utilizzo del Teatro Greco, che ha acceso il dibattito degli intellettuali, vicini o legati alla politica del Vermexio, da alcuni anni, è stato – lo è, ancora oggi, anche se con una rocambolesca inversione delle parti che registriamo in quell’area politica – il rapporto tra bene archeologico e consumismo-spettacolo, tra libertà dell’arte ferita a morte.

L’utilizzo dei giacimenti culturali è pressoché inesistente a Siracusa, senza alcuna responsabilità sui beni archeologici.

Si è barattato fino adesso l’utilizzo dei beni archeologici, Teatro greco, per fini clientelari-politici-speculatori di privati, anziché profondere la cultura del sapere e del turismo. Tra qualche anno avremo sempre meno turisti che verranno a visitare il Teatro Greco con l’impalcatura da legname da muratori, ‘truffando’, per così dire i turisti, facendo pagare per intero il biglietto di ingresso senza offrire loro la visione globale del Teatro di pietra, il più antico al mondo.

Ci dà l’impressione di assistere al film di «Totòtruffa», della scena della vendita della Fontana di Trevi. Direte voi, il paragone non regge, invece regge e ce ne accorgeremo quando nel mondo si diffonderanno le recensioni del più importante sito statunitense Tripadvisor.

Si è diffusa tra i turisti la voce della ‘truffa’ della mancata visione integrale del monumento, l’immortalità poetica nell’epigramma di età ellenistica: al Teatro Greco non si vede una pietra. Avanzano sui social come Tripadvisor le recensioni negative dei turisti illusi:

1) «Abbiamo visitato questo antico teatro, ma siamo rimasti molto delusi perchè lo abbiamo trovato ricoperto interamente dalle sedute per gli spettacoli, dal palco e dalle scenografie. Praticamente non c’era quasi niente in vista. Difficile apprezzare quest’opera, quando è ridotta così. Indicazioni praticamente assenti, anche per noleggiare l’audioguida»;

2) «Una pessima sorpresa: acquisti una visita guidata per vedere un capolavoro (il Teatro greco) e lo trovi completamente coperto da tavole di legno. Una truffa».

La mancata visione di un’arte, che fosse interprete di un rinnovamento della prospettiva sociale di essa, dunque, anche in forma critica, rispetto alla traccia ideologica, è il punto di frattura che sta determinando la presa di distanza dal turista e dal turismo culturale e la città, dei diversi intellettuali critici i quali sostengono che il Teatro va utilizzato solo per la fase temporale delle rappresentazioni classiche, con prezzo ridotto per le visite dei turisti penalizzati della mancata visione del monumento; e successivamente ripristinato, dopo i 40 giorni, dalle strutture lignee di copertura per ridare dignità e valore al monumento e ai visitatori ignari della ‘truffa’ incombente.

«Teatro Greco stuprato. Il compianto Rizzuto, da direttore del Parco, chiedeva di chiudere l’occupazione del teatro a fine giugno mentre quest’anno, ci sono regalie per gli amici si chiude a settembre.

«Questo è un crimine perpetrato volontariamente, la Commissione degli Spettacoli composta dalla Regione è ad ‘Usum’ dell’Assessore e del Sindaco di turno, la debolezza della Soprintendenza fa il resto, il business pirata delle aree archeologiche lo abbiamo sotto gli occhi, forse è lì una delle connection del Sindaco e Giunta, va lavorato e verificato; l’area monumentale è diventata una calamita per spettacoli tutti a profitto del privato, addirittura come ben sai la Giunta ha dato pure un contributo agli incassi degli organizzatori degli spettacoli.

«Sull’uso del Teatro non sono io ma la carta di Siracusa che detta le regole, gli spettacoli diversi dalle tragedie non dovrebbero avere ospitalità, il monumento per essere goduto a pieno, ed il Prof. Voza ce lo ha insegnato, non può stare sei mesi l’anno dentro quelle camice di forza. Oggi soffriamo di un Soprintendente che tradisce tutta la sua impreparazione, così i suoi immediati predecessori, se ci pensi alla migliore nominata Beatrice Basile fu lasciata poca vita… e solo il Giudice potè reintegrarla; i migliori archeologi della nostra Soprintendenza sono stati messi in condizione di non nuocere, e mi riferisco agli ultimi bravi operanti come la dr.ssa Rosa Lanteri ed il dr. Lorenzo Guzzardi, non erano yesman ed hanno preferito sceglierne di più affidabili ed allineati…», osserva l’avv. Corrado Giuliano in una intervista a Benanti.

Luoghi, spazi che andrebbero tutelati, salvaguardati e invece sono presi d’assalto da orde di consumatori di tal genere di spettacoli, in nome di una scriteriata idea di “valorizzazione”. Tra i casi eclatanti di questa deriva culturale, di questo assalto al Patrimonio, ricordiamo il caso del Teatro Greco di Siracusa (patrimonio Unesco).

Ed è altrettanto evidente che alla base della controversa, malsana gestione della cultura, del paesaggio, vi sia l’idea che i riti consumistici del turismo di massa debbano prevalere sulla tutela dei beni culturali e ambientali, nonostante i principi e i dettami della Costituzione, del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e le leggi che tali principi e dettami hanno codificato.

Il rischio evidente è che il turismo culturale via via sta abbandonando la città per far posto ad un turismo populista e fai da te. Liberate subito il Teatro greco-‘truffa’ dagli avventori consumistici perché ci lasceranno in disgrazia… «…e si salvò solo l’Aretino Pietro, con una mano davanti e l’altra dietro».

Un sorriso,
Joe Bianca