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Paura terremoto, Siracusa impreparata con i lavori fermi dell’Area attendamento

Sono oltre 50mila morti il bilancio del devastante sisma che il 6 febbraio scorso ha colpito la regione a cavallo tra Turchia e Siria. E’ quanto emerge dai dati forniti dalle autorità dei due paesi: 52.000 i morti accertati in Turchia e Siria, stando all’agenzia di stampa Anadolu, che cita l’Agenzia turca responsabile per la gestione delle calamità (Afad) e 122.500 feriti.

«Il sisma in Turchia e Siria che ha provocato il dramma e la devastazione suscita nei siracusani una forte angoscia e preoccupazione della Protezione civile con allerta tsunami che sarebbe dovuto arrivare ieri sulla costa siciliana alle 6:35 su Siracusa‚ alle 6:39 a Catania e alle 6:40 a Messina», lo afferma Joe Bianca candidato a Sindaco del movimento «Siracusa al futuro».

Siracusa deve fare i conti con le vie d’uscita inesistenti, c’era un tempo un viadotto importante, unica via d’uscita a Nord del centro abitato, classificata come via di fuga: era il viadotto di Targia che da Scala Greca si affacciava sulla zona industriale.

Senza viadotto di Targia, senza ponte dei Calafatari, via di fuga di Ortigia, e piano di emergenza di Protezione Civile lacunosi con l’area attendamento rimasta inattuata. La città subisce un tracollo nell’indifferenza totale.

Ma i Siracusani si chiedono che fine ha fatto l’Area Attendamento in caso di Sisma? Sottolinea Joe Bianca. I lavori sono fermi da oltre dieci anni per la realizzazione dell’Area Attendamenti e Containers e per la costruzione della sede comunale della Protezione Civile.

«Occorre svegliarsi dal letargo e si prendesse coscienza del fatto che l’opera appartiene alla nostra città ed alla nostra comunità, cosa si vuole fare di questa opera strategica per la sicurezza sopravvivenza dei siracusani, ridotta ad un rudere che fa bella mostra di sé sulla strada per Floridia», conclude Joe Bianca del movimento ‘Siracusa al futuro’.

Un sorriso,
Joe Bianca