Skip to content Skip to footer

‘Comunicazione e Territorio’, Joe Bianca: «La notizia per noi ha un’anima»

La notizia ha un’«anima», essa vive in noi, perchè crediamo che sia direttamente discendente dallo stato d’animo con la quale la riceviamo. Come ‘Turi’ vive in noi. E’ stato dato avvio ieri mattina nell’aula delle Conferenze del liceo Scientifico ‘Einaudi’ di Siracusa il corso di «Comunicazione e Territorio» intitolato al giornalista siracusano Salvatore Maiorca, recentemente scomparso, il quale ha l’obiettivo di fornire conoscenze specialistiche nella teoria e pratica dei processi di comunicazione ed informazione. Promulgare profili dotati di specifiche competenze nel settore della Comunicazione agli studenti.

Il progetto scaturito dal giornalista Carmelo Miduri, in collaborazione con l’Associazione della Stampa sezione di Siracusa, è finalizzato a trasferire, come ‘competenza trasversali’, teoria e pratica dei processi di comunicazione ed informazione agli studenti di tre quinte classi del liceo Scientifico siracusano, così come già stato realizzato in pochi altri licei in Italia. L’iniziativa presentata lo scorso 8 novembre, oggi l’avvio alle lezioni con Laura Valvo, Prospero Dente e Joe Bianca dopo la presentazione di Carmelo Miduri.

Laura Valvo

La funzione della redazione

Laura Valvo, capo servizio de La Sicilia, dove Turi Maiorca ha prestato la sua collaborazione ventennale; ha inteso nel suo intervento la funzione della redazione, nell’ambito come un’unità organizzativa e di lavoro, quella di raccogliere le informazioni, valutarle e selezionare quali offrire, affidando loro maggiore o minor rilievo. Essa poi “scrive, titola, illustra, selezione e impagina le foto. Di solito è abbondante il contributo di collaboratori esterni.

La Valvo ha spiegato agli studenti come leggere la prima pagina del quotidiano regionale, scorrendo le successive dedicate alle sezioni nazionali e regionali. Ed ancora le pagine riguardanti la cronaca di Siracusa con l’apertura di un articolo di rilievo, il taglio medio con la notizia importante e via via con il taglio basso con avvenimenti qualificanti. Sotto l’aspetto deontologico l’intervento del segretario provinciale dell’Assostampa Siracusa, Prospero Dente, il quale ha fatto una disamina completa della figura del giornalista.

Prospero Dente

La deontologia dei giornalisti e il copia incolla degli abusivi

Inutile nasconderci che l’editoria sta vivendo un decennio infernale, ben lungi dall’essere alle spalle, coinciso con l’esplosione di quella grande fucina di idee e di energie che è il mondo virtuale. Peccato che il web sia però anche un ecosistema senza regole, dove chi è primo (i “big tech”) vince e tutti gli altri perdono, editoria compresa. La sparizione delle voce “ricavi” dai bilanci delle società editoriali, e la conseguente devastante crisi, è dovuta in larga parte alla incessante “appropriazione indebita” di contenuti editoriali da parte dei grandi aggregatori del copia e incolla, che mietono clic, fidelizzano utenti senza alcuna professionalità.

Il segretario dell’Assostampa Siracusa, Prospero Dente, ha evidenziato il rispetto della deontologia che è un requisito indispensabile per la credibilità della categoria, le fonti dove attingere le notizie. Le fake news e la tempestività nella rettifica delle notizie, corretto rapporto tra giornalismo e social network, tutela della privacy, su questi e altri valori della buona informazione il segretario Dente si è soffermato nella sua lezione.

Carmelo Miduri

Carmelo Miduri si è soffermato sulle materie del corso, cenni di giornalismo e di scrittura per comunicare, comunicazione d’impresa, marketing territoriale, Web communication. Sugli argomenti che saranno tenuti dei laboratori e una prova finale la prossima primavera. A fine corso (febbraio-marzo 2023) gli studenti si cimenteranno nella scrittura di un articolo su una ricerca da loro condotta tramite Internet su “come comunica Siracusa”.

Joe Bianca

A chiudere la lezione di giornalismo, il direttore di Libertà Sicilia e Video 66, Joe Bianca che ha disquisito sul valore del quotidiano locale in questa inedita esperienza con la presentazione del corso “Comunicazione e Territorio” intitolato al giornalista siracusano Salvatore Maiorca, recentemente scomparso. Salvatore Maiorca ha iniziato la collaborazione con Libertà Sicilia nel 2015 fino alla sua scomparsa. La sua linea giornalistica si accostava molto con la linea editoriale, cioè apolitica. Prima di iniziare l’intervento, Joe Bianca ha voluto ricordare e rendere onore al ricordo dei quotidiani locali che sono usciti nelle edicole a Siracusa è che per diverse ragioni hanno avuto vita breve.

Tra gli anni 70-90 a Siracusa v’è stato un fiorire di iniziative editoriali di quotidiani

«Il Diario» inaugura l’era dei quotidiani di Siracusa, editore Giancarlo Parretti, uscito dal settembre 1976 fino al 30 giugno 1984, tutti di quel nuovo formato tabloid che si andava imponendo negli anni ’70.

«Il Giornale del Sud», più catanese che siracusano, ma che citiamo poiché diretto da Pippo Fava, giornalista originario di Palazzolo Acreide, comune in provincia di Siracusa, con  sangue siracusano, che aveva una pagina con la Cronaca di Siracusa, pubblicato a Catania dal Giugno 1980 fino a novembre 1982.

La «Gazzetta di Siracusa» altro tentativo di quotidiano locale che uscì da marzo 1984 fino al 30 novembre1986, sempre formato tabloid da 12 a 18 pagine in bianco e nero, editore l’avv. Giuseppe Bozzanca.

Il «Gazzettino di Sicilia» il 15 aprile 1995 esce come quotidiano della sera, direttore editoriale Claudio Manzella, formato tabloid, due colori, poi tornato al tradizionale mattino, diretto da Pino Filippelli, prima, e da Corrado Cartia, uscito fino a tutto il 1996.

«La Voce di Siracusa» il 12 marzo 2004 arriva in edicola. Un nuovo quotidiano locale, edito da Giovanni Di Lorenzo e diretto da Corrado Cartia, giornalista, riprendendo una vecchia testata omonima siracusana di Giuseppe Incastrone degli anni cinquanta concluse le pubblicazioni il 21 maggio del 2004, ma nel febbraio 2005 riuscirà sempre, ancora, con l’editore Giovanni Di Lorenzo nel febbraio 2005 ma con direttore Daniele Carrozza come La Nuova Voce di Siracusa settembre 2005 fino al luglio 2006. Passata la grande novità delle pubblicazioni dei quotidiani siracusani, ahimè con vita molto breve.

«E veniamo a «Libertà Sicilia», quotidiano di Siracusa, afferma Joe Bianca, nasce nel 1987 di cui è il fondatore e il direttore responsabile, inizia le pubblicazioni ufficialmente, dopo la baraonda dei precedenti quotidiani, il 25 maggio 1996 ospitando l’editoriale di Enzo Biagi, il quale era felice di essere l’apripista della nuova frontiera dell’informazione locale, in tempo reale, il quotidiano più longevo di Siracusa. Quanta storia raccontata con deontologia professionale, senza enfasi o strumentalizzazione. Siamo qui con la passione e l’amore di sempre al servizio del nostro territorio. Il mondo del cartaceo però è destinato a cambiare. La difficoltà, per tutti, è trovare un punto di equilibrio economico-finanziario che possa garantire la sostenibilità di un sistema editoriale ibrido basato su carta e giornale sfogliabile online. Ma in prospettiva il valore generato dalla carta dovrà essere trasferito su web in Pdf, da differenziarsi con i numeri di accesso ai siti di informazione internet.

I primi numeri del quotidiano «Libertà Sicilia» vengono distribuiti gratuitamente nei locali pubblici della città. La veste grafica inedita propone una prima pagina ad otto colonne, mentre all’interno veniva rispettato il formato tabloid, che diverrà ben presto la caratteristica del quotidiano. Alla fine del 1996 l’esordio nelle edicole ad un prezzo di copertina di 500 lire di vecchio conio, con sedici pagine interamente dedicate alla cronaca di Siracusa e provincia.

Parliamo dell’identità del quotidiano locale: l‘anima e la realtà a contatto con i lettori

A volte ci si chiede quali siano le peculiarità di un quotidiano locale come Libertà Sicilia, rispondo spesso con tre concetti chiave: vicinanzacomunità e Identità.

Per una realtà come quella di Libertà Sicilia, presente da trent’anni, il quotidiano locale più longevo nella storia del giornalismo siracusano, quanto altri quotidiani locali hanno avuto, ahimé, la durata vita di oltre tre anni. Credo sia indispensabile essere presente con umiltà e verità, oserei dire anche parte viva, della comunità che si propone di raccontare tutti i giorni. Nel nostro caso la provincia con il più alto insediamento industriale in Italia, e giacimenti archeologici di alto prestigio storico nonché circondata dal mare e clima favorevole.

E’ chiaro che per essere sul pezzo, devi essere credibile, la vicinanza e comunità di cui scrivi devi viverla, conoscerla, respirarla. Se il quotidiano lo fai dal tinello di casa tua, senza uscire mai sul territorio o, peggio, da luoghi asettici, ribattendo le notizie di agenzia o di terzi, stai abdicando al ruolo di un giornale che, nel bene e nel male, è punto di riferimento per quella realtà. Soprattutto se, come noi, sei un quotidiano che lavora in doppio ruolo di quotidiano non più cartaceo adeguandoci ai nuovi parametri di mercato nazionali e internazionale, ma digitale sfogliabile in PDF nonchè la presenza attiva sul sito web, in un contesto, quindi, anche virtuale, quindi un doppio ruolo difficile, diversificare l’informazione televisiva su Video66, esserci anche fisicamente nei luoghi consente di creare una relazione e costruire un rapporto di fiducia con i lettori di cui, oggi ancor più di ieri, si sente profondamente il bisogno.

L’unico gruppo di informazione nella provincia di Siracusa di aver realizzato da professionisti esperti nazionali del web l’App Video66 che contiene Libertà Sicilia e Portobello Sicilia giornale di annunci gratuiti.

Identità. E qui veniamo alla seconda parola chiave: comunità, intesa proprio come l’insieme dei lettori, residenti o turisti, che ti scelgono. Non parlo di coloro che casualmente inciampano su una notizia sui social, ma di chi ti legge con continuità e in modo consapevole perché trova, nel lavoro che fai, un’opportunità di informazione credibile, puntuale, autorevole ed equilibrata. Con tutti gli errori, le inesattezze e i limiti che, comunque, è praticamente impossibile non compiere. Nel nostro gruppo, formato da Libertà Sicilia-Video66, è animata la convinzione che si possa e si debba fare giornalismo di qualità nei vari aspetti rappresentativi.

Joe Bianca

Il quotidiano locale che vive nell’era digitale e il cittadino consapevole

Com’è cambiata negli ultimi dieci-venti anni il quotidiano locale, in questo mondo dominato dall’era digitale, dobbiamo innanzitutto domandarci qual è oggi il rapporto tra il cittadino e la società dell’informazione in cui viviamo immersi. Noi sappiamo che l’informazione è un diritto dei cittadini, e sappiamo anche che l’informazione è una funzione della democrazia; in realtà il cittadino è tale anche quando è disinformato, perché gode dei diritti fondamentali suoi propri, i diritti di cittadinanza, tra i quali il diritto supremo che è quello di scegliere la classe dirigente del Paese in Parlamento, alla Regione e negli enti Locali, decidendo quindi di punire o di premiare con il voto i nostri rappresentanti. Il cittadino, sia quello disinformato sia quello informato, è un soggetto che esercita la sua potestà di scelta nel momento supremo delle elezioni. E nella parte del mondo in cui noi viviamo, che si chiama Occidente, il cittadino sceglie liberamente. Ma cominciamo a chiederci: sceglie anche consapevolmente? E quanto consapevolmente?

«Libertà Sicilia» per avere un termometro dello stato di salute dell’informazione locale negli anni ‘90, avvia uno studio di fattibilità, collaborato dalla redazione, con oltre 30 tavole rotonde, dal titolo «Siracusa verso il 2000», sotto l’egida della direzione, presso le sale conferenza di rinomati hotel cittadini dove potere affrontare lo stato di salute dell’economia siracusana e nuove possibilità di sviluppo della nuova economia del futuro. Da questo incontro scaturirono diverse tipologie di sviluppo che non sto qui a spiegarvi poiché molto complesse.

L’organizzazione di Libertà Sicilia

L’organizzazione di Libertà Sicilia fa ancora la diversità tra le notizie trattate da un quotidiano locale e quelle che arrivano ‘nude’ dai grandi mezzi veloci, quali Internet, la televisione intesa come notiziario, la radio: mezzi che per velocità e presenza continuativa battono il quotidiano, che esce una volta sola al giorno e invecchia rapidamente. Anzi, per tutto il giorno il quotidiano crea sé stesso e si forma in preparazione e in vista di quell’unico momento che conta, ossia quando verrà stampato, distribuito, venduto, acquistato e finalmente letto dal suo vero destinatario, il cittadino. Ogni volta che arriva una notizia nuova, dal mattino in poi, il giornale non la può recepire semplicemente perché è già stato fatto, quindi invecchia rapidamente nel corso della giornata, così com’è lentamente cresciuto e ha preso forma nel corso della giornata precedente. È il destino del mestiere, la durata effimera di un lavoro complesso e collettivo, che obbliga ogni mattina l’intera redazione a ricominciare da capo, cancellando la lavagna, compreso lo scoop più accurato, più esclusivo e più riuscito.

Le fonti di Libertà Sicilia

Le fonti del quotidiano locale, se noi dovessimo analizzare soltanto gli ultimi decenni vediamo che la crescita dell’informazione è stata esplosiva in termini di quantità. La crescita dell’informazione è un valore in sé, anche perché la quantità dell’informazione si accompagna quasi necessariamente a una moltiplicazione delle fonti e a una maggiore facilità di accesso: quante più sono le fonti tanto più facile è accedere alle notizie, quante più sono le fonti tanto più facile è essere informati, quanto più cresce la quantità dell’informazione tanto più è facile avere la possibilità di formarsi delle opinioni diverse, attraverso la realizzazione concreta di un vero e proprio pluralismo.

La scelta delle notizie

Non è per niente facile la selezione delle notizie poiché nell’ambito locale rivestono una loro importanza. Negli ultimi anni, il quotidiano è all’improvviso diventato un nuovo, inedito e sorprendente strumento per la divulgazione delle idee, la scelta difficile delle notizie, la riflessione pubblica sui grandi temi dell’epoca, la battaglia culturale nel senso più ampio – e anche più alto – del termine. Non occorre molto da capire come anche nel nostro territorio sia ora di abbandonare la vecchia domanda che si continua a rivolgere ai giornali, chiedendo «con chi stai», per passare finalmente alla vera domanda delle democrazie liberali: «chi sei». Perché solo se davvero posso sapere in cosa consistono la natura, l’anima, la composizione della cultura originaria di un giornale, quale sia stato lo sviluppo che questa cultura ha avuto nel corso delle generazioni che l’hanno rappresentata realizzando quotidianamente le sue pagine, allora posso capire perché quel giornale prende certe posizioni in certe circostanze, perché ‘sta’ con questi o contro quelli: non per un disegno ideologico astratto, ma semplicemente perché il suo modo di essere, la sua cultura lo portano a ritenere sbagliato quel provvedimento, ad appoggiare quella misura, a sostenere una determinata campagna, a condurre una battaglia culturale come quella che conduce la nostra informazione.

La risultante finale

Libertà Sicilia dimostra immediatamente di essere un organismo vitale e reattivo, collegato con il sentimento e anche con le inquietudini collettive e con la domanda di significato che ne deriva, avevamo capito che bisognava fuoriuscire dai moduli tradizionali se si voleva intercettare questo nuovissimo bisogno di orientamento più che di informazione, un aiuto a conoscere, per poter capire, una richiesta di risalire alle grandi categorie morali che un evento cruciale e in gran parte nuovo come il sistema sociale metteva in campo. Tecnicamente, non bastavano più gli editoriali classici, gli articoli degli esperti, i reportage dei colleghi, le interviste ai protagonisti e ai responsabili delle decisioni, ai soggetti coinvolti. Così la dimensione culturale di lettura, rappresentazione e interpretazione della realtà è uscita dai settori deputati del quotidiano, ed è approdata alla prima pagina, dando spazio alle ‘Idee’.

Un sorriso,
Joe Bianca