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A Siracusa le donne snobbate dal sindaco Francesco Italia, trattate a pesci in faccia

Trattate a pesci in faccia. E’ falsa ed ipocrita l’attuale politica siracusana che ignora la parità di genere e il ruolo delle donne, in un dibattito scoppiato all’inizio dello scorso secolo e mai sopito.
Si parla tanto almeno in superficie in una società siracusana superficiale al punto da sembrare quasi superfluo ribadire il concetto che le donne abbiano pari diritti e pari opportunità degli uomini.
Dalle cronache quotidiane sappiamo che ai progressi culturali non sono seguiti i fatti, se ancora sono tanti i femminicidi e violenze e maltrattamenti in famiglia; la disparità di reddito nelle stesse posizione lavorative è ancora grande, se i ruoli apicali o manageriali sono di fatto riservati agli uomini, se la povertà è più forte tra le persone anziane di sesso femminile che di quello maschile.
Lo stato sociale a Siracusa (anche detto all’inglese moderno welfare state: stato del benessere, tradotto letteralmente) è una chimera. Eppure è una caratteristica dei moderni stati di diritto che si fondano sul principio di uguaglianza.
Per il prossimo futuro, l’Agenda 2030 fissa al quinto posto tra i propri obiettivi per lo “sviluppo sostenibile” il raggiungimento effettivo della parità di genere.
Ma il quinto obiettivo dell’agenda è in realtà l’obiettivo strategico e cruciale per il conseguimento di tutti gli altri. Come ripercorreremo attraverso la voce di pensatrici e filosofe che nel secolo scorso si sono battute per l’uguaglianza di genere, una presenza femminile che sia responsabile e decisionale, effettiva e indipendente, rispettata ed accolta, può essere la strada per un nuovo sguardo sul mondo, sulla natura, sull’economia, sulla società, sulla vita, capace di correggere molte di quelle storture, create da uno sguardo solo maschile sul mondo, e quindi parziale, che hanno portato ad un progresso accelerato ma umanamente insostenibile.
A Siracusa c’è l’effettiva impossibilità di assicurare nella composizione della giunta comunale la presenza dei due generi nella misura stabilita dalla legge deve essere “adeguatamente provata”.
Eppure la legge numero 56 del 2014, al comma 137, dispone che nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento.
L’amministrazione comunale di Siracusa retta da quel tale Francesco Italia è composta da 6 uomini e 2 donne, è pertanto illegittima. Oltre l’assenza del consiglio comunale risulterebbe antidemocratica, priva della rappresentanza popolare, come è anti democratica l’assenza del consiglio comunale dichiarata decaduta da una legge interpretata male dalla Regione e non recepita dalla stessa nel 1963.
Il sindaco del Comune di Siracusa ha provveduto a nominare assessori di genere maschile in sostituzione di alcune donne. A seguito di tale provvedimento, la compagine giuntale risulta costituita preminentemente da sei uomini e due donne.
Sostanzialmente per rientrare nella legalità, deve sostituire almeno un assessore con una donna, riequilibrando la presenza di genere: 5 uomini e tre donne. Se vuole, il sindaco Italia può anche fare di più, formando una giunta con quattro uomini e quattro donne, in perfetta parità. Ma la legge questo non glielo impone.
Recentemente è stato presentato al sindaco di Siracusa un documento politico-programmatico che, tra l’altro, fa esplicito riferimento alla legge 56/14 e allo Statuto comunale, che recepisce il principio della parità uomo-donna. Si tratta di un tema al quale Italia è sensibile, se si tiene conto che fino a qualche mese fa in giunta c’erano, oltre a Rita Gentile, altre due donne.
E’ giusto rivendicare il rispetto della normativa sull’equilibrio di genere, coerentemente con le battaglie fatte in Consiglio comunale per inserire questo principio nello Statuto comunale, principio riaffermato da una costante giurisprudenza.
Appare evidente agli occhi di tutti come si sia contravvenuto alla norma relativamente alla Parità di Genere con la mancanza della designazione di altri assessori donna.
Siracusa rappresenta un forte passo indietro per quanto riguarda la rappresentatività della comunità.

Un sorriso,
Joe Bianca