Come nelle fiabe, c’era una volta il progetto di un nuovo ospedale che si doveva costruire in una città dalle radici greche dove si celebrano ogni anno le rappresentazioni classiche, la città del mito Corinto si chiama Siracusa. La premessa è d’obbligo. E’ risaputo che la laurea non è garanzia di intelligenza, di onestà, di sensibilità o di competenza. Probabilmente conosciamo persone che hanno una o più lauree, sono persone non da disprezzare, per carità divina, per quello che dicono e per quello che fanno, ma una parte di esse (?!?) Una cosa risulterebbe chiara come spesso accade sui social, chi commenta non ha letto bene quello che c’è scritto, capisce fischi per fiaschi, non conosce bene né le parole che usa né quelle che legge.
Insomma l’ignoranza e non basta avere titoli accademici se poi caratterialmente sei senza «Comprendonio». Per il solo piacere di farsi chiamare dott. o dott.ssa. Mah, come dicono a Roma, che poverelli… Senza offesa per nessuno. Comunque nuovo ospedale di Siracusa «docet». Con tutto il seguito di onorevoli: avvocati medici prestati alla politica. Il nuovo ospedale è rimasto nel dimenticatoio, altro il gioco delle tre carte, sull’ospedale nuovo si ‘bara’ come nelle bische clandestine. Il Senato il 4 giugno 2020 approva, senza variazioni rispetto al testo della Camera, il decreto in cui viene introdotta la norma “Ospedale Siracusa”. Il sortilegio della speranza. Un viaggio in una possibile realizzazione di un progetto in cui la favola diventa un raccontare tra i luoghi comuni dell’esistere e i veri luoghi che restano quelli metafisici. La realizzazione del nuovo ospedale a Siracusa si legge come un articolato percorso di racconti, di vissuto, ma resta, in fondo, ancora un romanzo con varie tappe e diversi porti ai quali poter fare riferimento.
Strombazzavano: «costoro e coloro» (5stelle e centrodestra) che il nuovo ospedale di Siracusa doveva essere realizzato entro due anni attraverso l’intervento di un commissario straordinario nominato dal governo nazionale che doveva seguire le procedure snelle e veloci come quelle adottate per la ricostruzione del ponte Genova. Sogna Caterì, Catarì… come la canzone napoletana di Sergio Bruni dal titolo «Core ’ngrato». In tutta questa vicenda il sindaco di Siracusa assente. Le manovre di protesta del centrodestra a Palermo per far rientrare la struttura di secondo livello e il sindaco assente. Gli incontri a Palermo e il sindaco assente. Tanto che i Siracusani preoccupati nel pensare se a Palazzo Vermexio fosse abitato da fantasmi. Eppure è così. Dopo la nomina a Commissario di una persona illustre rimane sulla parola. Era il 14 agosto quando il presidente della Regione annunciò l’intesa con il presidente del Consiglio Conte sul nome del commissario.
Sono trascorsi quattro mesi è tutto tace. Le leggi lo Stato le fa per poi disattenderle, che esempio di legalità. Roba da non crederci. Per la cronaca il nuovo nosocomio è nel programma del governo Musumeci, che ha commissionato e fatto eseguire uno studio per individuare l’area più idonea ad ospitare l’importante opera. Il finanziamento è pari a 200 milioni di euro, fondi riservati alla Sicilia dall’art. 20 sull’edilizia sanitaria. L’assessore Ruggero Razza aveva disposto, attraverso l’Asp, il concorso di progettazione dell’opera e quattro mesi fa sono scaduti i termini e presentate le proposte progettuali lo scorso 22 giugno 2020. Il concorso di idee, come è noto, fu indetto dall’Azienda con delibera del direttore generale n. 902 del 16 dicembre 2019. Si era detto «adesso l’esecutivo nazionale può e deve agire e in tempi brevi, come accaduto per Genova, e dare a Siracusa una struttura essenziale», ma Siracusa non è Genova dove si è lavorato anche nel periodo del lockdown. Il sindaco sempre assente. Il commissario doveva operare con il supporto tecnico dell’Asp di Siracusa. Ma niente, neanche la nomina ufficiale di Commissario in tempo di Covid-19 tutto si arenato anche il finanziamento, adesso si vocifera che il finanziamento dovrebbe arrivare dai fondi del Recovery Fund. Insomma la Regione avrebbe fatto fuori i denari destinati al nuovo ospedale di Siracusa. E la fiaba continua tra silenzi e politici disinvolti. Intanto il sindaco è sempre più lontano, prova la sensazione di gustare una poltrona ‘magica’ a Montecitorio con il suo caporais Carlo Calenda. E Siracusa come una navicella è in balia delle onde di politici locali dissacratori dello sviluppo della città.
Un nuovo configuratore per progettare l’ospedale del futuro
Il progetto dell’Ospedale del Futuro, depositato e registrato presso European Intellectual Property Office, vuole ridisegnare il modo di pensare ma soprattutto di vivere la vita ospedaliera, realizzando strutture capaci sia di gestire i bisogni quotidiani, sia le emergenze come quella rappresentata dal Coronavirus. Il progetto, che fa della fruibilità della struttura, della flessibilità organizzativa degli spazi interni e dei bassi costi di gestione i propri punti cardini, parte dall’idea che un’organizzazione sanitaria moderna debba avere una struttura «elastica», che tenga conto delle esigenze ospedaliere e delle innovazioni tecnologiche che variano velocemente nel tempo. Il modello – composto di moduli funzionali e funzionanti – si presta per adeguarsi alle necessità del paziente secondo una logica «win-win». Proprio per favorire il rinnovamento delle strutture sanitarie pubbliche esistenti, il configuratore consente di modulare i volumi, le superfici, l’organizzazione funzionale, i volumi di produzione attesi e restituisce una serie di dati di sintesi tra i quali spiccano per interesse le stime sui costi dell’intero sistema Ospedale.
Il programma, in particolare, si basa su un algoritmo ben preciso, il cui impianto risponde ai criteri di sostenibilità funzionale, gestionale, di comfort ed economica, senza trascurare gli aspetti ambientali. L’edificio può essere quindi personalizzato, aggregando o sottraendo i moduli che lo compongono e attribuendo agli spazi destinazioni d’uso differenti. Per ogni singolo modulo sono a disposizione delle destinazioni d’uso differenti da scegliere. «L’Ospedale del Futuro è una proposta forte e concreta che vogliamo mettere al servizio del sistema sanitario, sia pubblico sia privato – dichiara in una nota Marisa Giampaoli, Amministratore Delegato e Presidente Hospital Consulting -. Proprio in questa ottica abbiamo sviluppato un configuratore in grado di facilitare il lavoro, soprattutto quello della Pubblica Amministrazione, in fase di progettazione. Riteniamo questa web-application uno ottimo strumento per la valutazione di fattibilità nella realizzazione di un nuovo ospedale».
Un sorriso,
Joe Bianca