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Collegamento con Malta, Siracusa isolata per sua negligenza politica

Collegamento con Malta, Siracusa isolata per sua negligenza politica

Intrecci di storie di collegamenti marittimi tra Siracusa e Malta n’è piena nel passato. Si ricorda il collegamento fino agli ’60-’70-‘80 con il tragetto della Tirrenia che attraccava al porto di Siracusa oltre con peculiarità trasporto passeggeri v’era un fiorire di movimentazione delle merci con prodotti agricoli e commerciali. Insomma un susseguirsi di contatti di attività di sviluppo territoriale che favoriva entrambi le economie. Poi come ogni cosa cambia nel tempo, la soppressione del tragetto, i rapporti maltesi s’intersecano con altre realtà, il porto di Siracusa perde terreno in ambito del Mediterraneo isolandosi, la politica distratta guarda altrove fin quando un giorno, appunto il filo conduttore s’interruppe con Malta.

Un’opportunità mai più ritrovata. Intanto il porto di Siracusa avvia un restaling delle banchine vecchie e nuove grazie ad un finanziamento avviato dalla giunta Bufardeci che lascia in eredità al suo vecchio ‘amico-nemico’ Visentin dove allorquando avviati i lavori scoppia la vicenda giudiziaria dei 93 cassoni realizzati presumibilmente con calcestruzzo impoverito. Dopo perizie giudiziarie il caso rientra per avviare successivamente la realizzazione di ampliamento della Marina e delle altre banchine con relativo dragaggio dei fondali per permettere l’attracco dei transatlantici navi da crociera.

Correva il periodo del mandato a sindaco di Siracusa dal 2008 al 2013 di Visentin. L’iniziativa di intraprendere i contatti con Malta per istituire i collegamenti con la nave scaturisce con il presidente della Confesercenti, Arturo Linguanti il quale annoverava rapporti diplomatici con i titolari della società. Grazie all’intraprendenza del Linguanti si intersecarono gli incontri, rapporti amichevoli, si avviò una trattativa con a seguito vari sopralluoghi nelle banchine nel porto affinchè si favorisse l’attracco veloce della nave le cui dimensioni sono notevoli con il trasporto di 80 automezzi e seicento passeggeri circa.

I contatti iniziati con tanto entusiasmo si arenarono in circostanze misteriose, appuntamenti disattesi, dialoghi mai avvenuti tra il sindaco Visentin e l’allora titolare della società che aveva vinto la gara, ing. Misseri, il mancato protocollo dinanzi al presidente Bono con Visentin e la CamCom che si assumeva tutte le spese della piattaforma su suggerimento di Linguanti; oltre per consentire i sopralluoghi con la Capitaneria di Porto per la tempistica operativa dell’intero progetto. Una telefonata improvvisa al referente della società maltese che gli riferiva dell’interruzione della trattativa per ovvie ragioni di rinviare il protocollo nei successivi due anni.

Da qui l’amarezza del presidente Arturo Linguanti nei confronti della società maltese e la delusione verso un’amministrazione che non era riuscita a cogliere l’aspetto propositivo di un collegamento che avrebbe potuto portare dei benefici economici al territorio.

Occorre attendere giugno 2014 per parlare di un probabile ritorno del collegamento via mare Siracusa-Malta. «Se vogliamo attrarre i flussi turistici a Siracusa e nell’intera provincia, dobbiamo sfruttare le risorse del territorio. E se le infrastrutture ci sono o stanno per essere definite, come il porto Grande di Siracusa, occorre uno sforzo della politica bipartisan per fare ripartire la tratta marittima Siracusa-Malta». A sostenerlo era l’ex deputato all’Ars Pippo Gennuso, preoccupato per la crisi strisciante che aveva stretto in una morsa l’economia siracusana. E’ indispensabile trovare risorse dall’Europa ed anche una compagnia marittima in grado di fare arrivare dall’Isola dei Cavalieri flussi turistici non indifferenti, così come avveniva nel passato. Significherebbe lavoro, circolazione di denaro per negozi, ristoranti, alberghi ed altri esercizi commerciali che ci sono in Ortigia. A differenza di città come Catania e Palermo, abbiamo la fortuna di avere un attracco proprio nel centro storico. Non si può rinunciare al regalo che la natura ha fatto a questa città. Sul collegamento marittimo tra Siracusa e Malta, ne parlerò nei prossimi giorni con il sindaco del capoluogo, Giancarlo Garozzo, affinchè attivi quei canali istituzionali per portare a compimento un progetto del quale si parla da anni, ma che non è andato mai a buon fine» concludeva Gennuso.

Intanto trascorrono due anni improduttivi dalla proposta di Gennuso per arrivare a settembre 2016. Con il completamento dei lavori di riqualificazione delle banchine del porto era inevitabile parlare del ripristino del collegamento via mare tra Siracusa e Malta. Un capitolo che si era riaperto con il coinvolgimento del sindaco Giancarlo Garozzo, il quale si era detto disponibile a riprendere il filo interrotto del discorso. L’amministrazione comunale doveva assicurare la realizzazione di lavori in banchina che consentissero la collocazione di una speciale piattaforma per sollevare le auto e gli autotreni a bordo. I tecnici del comune dovevano adoperarsi per ricavare lo spazio necessario ad accogliere il natante nella banchina numero 4.

La pianificazione degli interventi propedeutici doveva realizzarsi entro il mese di ottobre per consentire alla società di programmare nei sei mesi successivi l’avvio del servizio. La settimana successiva si attendeva a Siracusa il responsabile dell’agenzia del traghetto per Malta per definire alcuni dettagli dell’operazione.
Lunedì 12 settembre siederanno attorno al tavolo il rappresentante per l’Italia della Virtu Ferries, il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo e il presidente di Confesercenti, Arturo Linguanti. Proprio quest’ultimo aveva lavorato negli ultimi anni per “riavvicinare” le parti dopo la cancellazione del collegamento e recenti vicissitudini che avevano finito, nel periodo Visentin, per raffreddare l’interesse verso Siracusa della Virtu Ferries, che aveva puntato decisa invece su Pozzallo. La compagnia chiedeva però delle garanzie al Comune: per la biglietteria e per la realizzazione di una pedana che potesse consentire agli automezzi di salire a bordo del traghetto.
Una volta assunti determinati impegni Il traghetto collegava Malta e Siracusa una volta alla settimana per tre mesi. Si ipotizzava a maggio 2017 il primo “viaggio”.

Per realizzare questo sogno occorrevano però 300.000 euro, necessari soprattutto per realizzare la piattaforma che consentisse l’imbarco anche alle automobili. I soldi, a quanto pare dovevano arrivare direttamente dal privato, la stessa Virtu Ferries, in cambio di uno sconto importante sulle spese portuali. Ma come ogni progetto di sviluppo nella politica siracusana e a Palazzo Vermexio, muore. L’incantesimo della superficialità che regna nelle stanze del potere aretuseo ci relega agli posti in tutti i settori.

E’ notizia di questi giorni dell’accordo chiuso della società Virtu Ferries a Catania con una stretta di mano simbolica ma fattiva tra la compagnia marittima e la Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, insieme per progettare la ripartenza del turismo e delle imprese ad esso correlate, partendo dall’attivazione di un servizio di trasporto ad alta velocità, in grado di collegare quotidianamente Catania a Malta, con ritorno su Catania.

All’incontro svoltosi a Catania erano presenti i rappresentanti della Virtu Ferries, James Vella e il presidente della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, Pietro Agen, per discutere insieme circa le iniziative possibili e auspicabili per la promozione di aziende e produttori siciliani nel mercato maltese. Non possiamo avercela con i Catanesi, Messinesi e Palermitani se la componente politica Siracusana è pressoché inesistente. L’abbiamo scritto in tutte le salse, ma come dice qualcuno il problema vero e proprio consiste nella responsabilità dei cittadini Siracusani che non riescono ad esprimere un degno rappresentante a Palazzo Vermexio, ma come recita un detto: «chi è mal dei suoi guai pianga se stesso».

Un sorriso,
Joe Bianca