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Verso elezioni 2023 contro l’oppressore

Quanti assessori-postifici si sono registrati in questi cinque anni di deleteria amministrazione comunale al Vermexio per accontentare gli ‘apostoli’ porta voti? Tanti, solo che abbiamo perso il conto. 

Un’Amministrazione comunale che è simile come ad un amministratore di un piccolo condominio di città, che pensa a riscuotere le quote condominiali, alla pulizia della scala, dell’ascensore (per il momento non quello della Fonte Aretusa che sarà prossimo rifugio-ricettacolo di delinquenti e drogati) a ricevere le rimostranze dei condomini tranne che ad intervenire energicamente sulla fatiscenza dell’edificio. Ma questa è un’altra cosa che amministrare una città che soffre di contraddizioni endemiche e di crisi depressive causate di un mancato sviluppo strutturale territoriale e di mancati investimenti ultra decennali.

L’attuale sindaco pro tempore non deve vivere soltanto la sua vita personale, che non importa assolutamente un fico secco a nessuno, ma doveva invece tenere sempre presenti per la città: mete, scopi, speranze, possibilità, ambizioni e trarne impulsi a sforzi e ad attività maggiori.

L’amministrazione comunale è mancata, in fondo, di speranze e di mete, quando, in segreto, gli si rivela priva di tali mete di sviluppo del territorio, che non è il suo territorio (solo Ortigia dove sarebbe multiproprietario di immobili) come ha fatto in questi presunti cinque anni, consapevolmente o inconsapevolmente, ma in ogni caso interrogata, sul significato assoluto, più che personale, di tutti gli sforzi adolescenziali e di tutte le attività aleatorie ‘italianote’, oppone un vuoto incolmabile di silenzio, non è mancato in questi lunghi cinque anni di sindacatura-monarca un effetto fortemente debilitante, indebolimento che può estendersi dalla psiche della società alla parte fisica e organica degli stessi cittadini.

Il powerpoint lo strumento profuso dal sindaco-fantasma individua i grandi interventi e le opere che modificheranno la città (strade, edifici scolastici, parchi, edifici pubblici, ecc.) oppure la realizzazione di un sito internet: www.siracusadomani.info per individuali. Roba da cartoni animati, libro dei sogni.

I Siracusani si chiedono se al Comune regni l’«omertà» o volutamente non vogliono far sapere alla cittadinanza i presunti investimenti perduti come quelli delle periferie 28 milioni di euro o i fondi della Agenda urbana sul Canale di Gronda dell’Epipoli 2,5 milioni di euro, ed altri ancora… non è dato sapere poiché non abbiamo contezza del Piano. Mistero.

Non c’è nulla di realizzato del programma stilato, eppure si continua a narrare che il problema principale è la mancanza di fondi per poi perderli per incapacità? Sarà. Anche per cambiare una lampadina fulminata i cittadini a volte invocano il destino, perché è stato deciso che questa è la narrazione da portare avanti, mentre i conti del Comune sono in profondo rosso e nulla sappiamo del piano di assestamento di bilancio che la giunta dovrebbe pianificare. Ma di trasparenza al comune nulla.

La cosa preoccupa non poco, cittadini trattati a pesci in faccia. Ma la cosa di cui ha più bisogno Siracusa è la Verità. La città è in una situazione mai vista prima d’ora. Una città abitata da falsi, ipocriti e farisei cui sindaco è Francesco Italia; per i Siracusani è un sindaco che andrebbe “rimosso” immediatamente, scarso amministratore, politico miope. Con lui Siracusa ha raggiunto ogni forma di degrado facendola classificare agli ultimi posti del report sulla qualità della vita stilato dal Sole24ore. Ma tutti si lamentano ma nessuno si indigna contro questa amministrazione per il degrado raggiunto della città che versa in cattive condizioni economiche, sociali e civili.

Nessuno di indigna contro questa amministrazione con manifestazioni di protesta civile per dichiarare con striscioni e cartelli, a voce alta: Sindaco vattene.

Sia chiaro la città non può più attendere in questo stato comatoso con un’amministrazione fallimentare. Ci vuole uno scossone, i soggetti protagonisti della comunità: associazioni di categoria, sindacati, associazioni ambientaliste, ordini professionali, sistema dell’istruzione, associazioni del terzo settore ed “opinion leaders” della città di Siracusa che ogni giorno a turnover dovrebbero inscenare una azione giornaliera di protesta dinanzi palazzo Vermexio per indurre alle dimissioni il sindaco del Cga-monarca (senza consiglio comunale sovrano). Questa è un’ingiustizia, antidemocratica, un atto di prevaricazione verso il popolo democratico.

Un inedito periodo di oscurantismo che tutti quanti ricorderanno come funesto per Siracusa. L’unica arma che rimane ai cittadini è quella della protesta civile sotto i balconi di palazzo Vermexio per cacciare via con le dimissioni l’«invasore» e del voto delle amministrative 2023.

Occorrerebbe un provvedimento che rimuovesse dal suo incarico anche per presunti gravi motivi d’ordine pubblico o per l’inosservanza di obblighi di legge. Siracusa è in balia di se stessa, non è capace di mettere in moto le più elementari ordinanze di manutenzioni: strade, marciapiedi, verde pubblico, rifiuti, derattizzazione, l’igiene per la città. La sporcizia, il sudiciume, che vergogna delle vergogne nel Paese, la città puzza.

Il tema turismo a Siracusa inesistente è totalmente da realizzare. Ma non certo con i criteri che ha usato questa amministrazione la quale non ha minimamente saputo gestire da quasi 10 anni da quando Italia da vice sindaco prima e da sindaco poi, la situazione, lasciando la città e i turisti in balia di se stessi come i Siracusani i quali ancora si chiedono che fine abbia fatto lo strombazzato «Patto elettorale per Siracusa». Sempre peggio le infrastrutture: viabilità, trasporti e ferrovie da quarto mondo, giusto per dirne una. Ma la classe dirigente, politica innanzitutto, dov’è? L’opposizione in primis che dovrebbe essere l’azione di protesta propulsore, il punto di aggregazione per invitare il sindaco civilmente alle dimissioni. Silenzio!

Intanto il Comune spreca risorse per inezie insignificanti, come i murales, spesso stravaganti, inutili, anzi dannosi per il cds. E a perdere per strada notevoli risorse fondamentali per il territorio come i 28 Mln per le periferie, il finanziamento del ponte Targia ed altro ancora. A cominciare dai pochi fondi regionali ancora disponibili. Del mancato progetto di rilancio della città con i fondi Pnrr. Inesistenti: Piano Commerciale; i progetti di sviluppo ZES-SIN; il Piano Urbano della Mobilità; PPO e PRG scaduti; il Porto di Siracusa incompleto; l’Area Artigianale inesistente; la spada di Damocle sul Nuovo Ospedale nonostante l’impegno profuso dal prefetto (ma lasciata sola dalla politica siracusana); i Servizi alla collettività; le Periferie sempre più isolate; le Strade colabrodo e marciapiedi sconnessi; il libro bianco sul Turismo; l’Industria e l’Agro-alimentare. La Protezione civile meriterebbe un capitolo a parte.

Che disastro. E i Siracusani? Dormono, bravi solo a lamentarsi, e possibilmente alle prossime elezioni a rieleggere il sindaco delle biciclette. Mah, che strana questa città senza spina dorsale, senza voglia di vivere, senza orgoglio e aspirazione.

Dai social emerge un giudizio duro sui Siracusani: «Tutti sempre pronti a sorriderti ma alle spalle tutti fanno a gara a mettere etichette secondo la propria insindacabile opinione… basata su che poi? Falsità. Si sentono tutti una spanna al di sopra del proprio interlocutore e lo uccidono appena gira le spalle con la cattiveria delle parole usate come pietre… come pallottole di lupara… ma come si permettono? Siracusa è una bella… bellissima città… ma la sua trascuratezza e il suo abbandono riflettono l’anima di un popolo cattivo giudice e malvagio nel cuore…».

«Verso le amministrative 2023». Inizio editoriali: Rivoluzione culturale nr. 28 (avvio pubblicazione il 12 giugno). A tal proposito vi invitiamo a consultare e seguire attivamente la pagina facebook e cliccare ‘Mi piace’ https:// www.facebook.com/joebiancasr.

Un sorriso,
Joe Bianca