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Se gli imbroglioni politici fossero trattati come gli evasori: la società finirebbe decimata

C’è una forma di ipocrisia diffusa a Siracusa, che inquina la fiducia dei cittadini verso le istituzioni: la tolleranza selettiva verso l’illegalità, a seconda di chi la commette.

Facciamo un esempio: un cittadino qualsiasi evade il fisco o mente in una dichiarazione, rischia sanzioni immediate. Ma se lo fa un politico – direttamente o per interposta persona – spesso tutto si risolve in una nuvola di fumo: un’indagine che si spegne, una commissione che non decide, un elettorato che dimentica.

Se a Siracusa gli imbroglioni politici fossero trattati con lo stesso rigore riservato a certi evasori fiscali, la classe dirigente locale sarebbe dimezzata.

Anzi, decimata.

Perché la verità è che da troppo tempo a Siracusa la politica si è costruita una zona grigia di impunità, dove responsabilità, opacità e furbizie vengono coperte dal velo della burocrazia o dell’autotutela e i cittadini ignari dimenticano presi così come sono a risolvere gli accadimenti della vita.

Anche a Siracusa, come altrove, non mancano esempi di incarichi affidati per opportunismo, consulenze “amichevoli”, fondi pubblici gestiti con disinvoltura, conflitti d’interesse tollerati, promesse mai mantenute. E spesso, dietro il paravento delle “pratiche amministrative”, si nascondono scelte che avvantaggiano pochi e penalizzano molti.

Chi evade il fisco a Siracusa ruba allo Stato? E’ impressionante, sono molti, la Guardia di Finanza nel suo report annuale reso noto nel corso dell’anniversario della 251esima edizione il colonnello Lucio Vaccaro, ha dichiarato, che nel corso del 2024 e i primi sei mesi del 2025, hanno scoperto 90 milioni di euro di evasione e 9 milioni di euro Iva non versati all’Erario, individuati 40 evasori totali e 167 lavoratori in nero/irregolari. Sequestro di oltre 12 Kg di droga costituite da cocaina.

Un territorio in rovina

Ma chi tradisce il mandato politico ruba due volte: ai cittadini e alla democrazia.

Perché mentre un evasore si muove nell’illegalità privata, l’imbroglione politico opera da una posizione di potere pubblico. E questo rende il suo comportamento ancora più grave, più riprovevole.

Il punto è che nessuno sembra voler davvero applicare le stesse regole ai politici come ai comuni cittadini.

Anche quando emergono scandali, inchieste, sprechi, si assiste a un balletto di giustificazioni, autosospensioni temporanee, rimpasti calcolati. «Tutto cambia per non cambiare nulla» come la frase celebre tratta dal romanzo «Il Gattopardo» di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

E il cittadino, stanco, smette di indignarsi. Smette di votare. Smette di credere.

È un errore tragico

Perché una politica sana non nasce per miracolo: nasce da un controllo serio, da una responsabilità condivisa, da una vigilanza civile attiva.

Chi occupa un ruolo pubblico dovrebbe essere il primo a dare l’esempio. Se non lo fa, non dovrebbe essere protetto, ma allontanato. Senza appello.

Forse allora la società non si decimerebbe davvero. Ma di certo diventerebbe più credibile, più giusta, più degna della fiducia dei suoi cittadini.

E chissà, magari Siracusa – terra antica e generosa – potrebbe tornare a essere governata con visione e onestà, e non da chi confonde l’interesse pubblico con il proprio tornaconto.

Bilancio del Comune le prime indicazioni

Intanto come prima disamina rendiamo noto il rendiconto dell’Amministrazione Italia relativo al 2024, da poco approvato dal Consiglio Comunale, che ci fornisce un quadro non esaltante delle finanze municipali.

Le risorse finanziarie derivano principalmente dalle entrate tributarie per un importo complessivo di 93 milioni di euro circa, mentre i contributi pubblici risultano di 29 milioni di euro. Le spese correnti sono state pari ad 115 milioni di euro circa, così principalmente finalizzate: 28 milioni di euro per il pagamento degli stipendi del personale dipendente e 79 milioni di euro per acquisto di beni servizi. Le spese per investimenti, che accrescono il patrimonio dell’Ente, sono state soltanto circa 22 milioni di euro. Inoltre, al 31 dicembre 2024 il fondo di cassa è di 63 milioni di euro e il patrimonio dell’Ente è di 54 milioni di euro.

Continueremo con gli approfondimenti e nel prossimo editoriale pubblicheremo nel dettaglio tutte le spese effettuate dall’Amministrazione Italia unitamente alla ghigliottina che posizioneremo, a fuor di popolo, in piazza Duomo difronte all’Arcivescovado per l’ultimo Requiem… o forse no.

Se si vuole governare bene una città è indispensabile programmare

Non può esistere infatti sviluppo serio, duraturo, fruttifero se non è basato su un progetto non improvvisato.

Ed invece al Comune di Siracusa praticamente da 24 ore dopo della nascita della nuova amministrazione Italia (che, non dimentichiamolo, governa da ben quindici anni) si vive alla giornata, perché ci sono assessori che sanno di dover lasciar posto ad altri e partiti e partitini che reclamano continuamente un posto al sole nella giunta municipale.

Di Alessandro Spadaro e della sua nomina ad assessore francamente non parliamo più. Abbiamo rispetto per la persona, già assessore nell’amministrazione Visentin e non vogliamo aggiungere nulla alla mortificazione che sta subendo. Gli era stato promesso, da Italia e dal leader del partito di Spadaro, quell’Edy Bandiera pronto a sacrificare le aspirazioni politiche altrui per soddisfare le proprie, che sarebbe stato assessore dopo il ballottaggio. Ma si sa, le promesse pre elettorali valgono ben poco, soprattutto se a farle sono persone che sono passate in maniera disinvolta da uno schieramento all’altro.

Nuovi esasperatinew entry in giunta

Comunque, sono almeno cinque gli attuali componenti della giunta comunale che sentono da mesi traballare la propria poltrona e il lauto stipendio mensile. Di conseguenza, cercano di passare inosservati, di fare meno danni possibili, per evitare di fare esplodere qualche caso clamoroso che acceleri la loro dipartita dalla giunta.

Granata, Celesti, Consiglio, Gibilisco sono tra i primi candidati ad essere estromessi, seguendo le orme di Pavano e Ruvioli. Ma a nostro avviso possono godersi le ferie estive in santa pace, il furbone di Francesco Italia approfitterà della pausa per le vacanze per rinviare ulteriormente un rimpasto che provocherà certamente moltissimi mal di pancia, anche perchè dopo di questo non ce ne saranno altri. Le elezioni regionali e nazionali, a cui aspira a candidarsi Italia, saranno tra due anni e il sindaco dovrà dimettersi almeno sei mesi prima. Quindi, per gli aspiranti assessori (ne abbiamo contati circa 15) vale la regola: o ora (e cioè almeno a settembre) o mai più…

I cittadini si guardino dagli imbroglioni

In tempi di sfiducia e stanchezza democratica, la tentazione di voltarsi dall’altra parte è forte. Ma è proprio quando la politica si fa opaca, che i cittadini devono tenere gli occhi ben aperti.

Non basta indignarsi sui social.

Non basta lamentarsi al bar.

Serve guardarsi dagli imbroglioni, riconoscerli, smascherarli, non votarli.

Che siano eleganti nei modi o scaltri nelle parole, chi usa la politica per interesse personale non merita fiducia, né potere.

Ogni promessa non mantenuta, ogni conflitto d’interesse taciuto, ogni favore agli amici è un furto di dignità collettiva.

La democrazia è fragile solo se la lasciamo sola.

Sta a noi cittadini pretendere trasparenza, coerenza, onestà. Sempre.

E se qualcuno ci ha imbrogliato una volta, non diamogli l’occasione di farlo di nuovo.

Un sorriso,
Joe Bianca