
Quel triste destino del Mercato Ittico di Siracusa, come in un film sembra essere giunta ai titoli di coda la storia all’ingrosso del pesce di Siracusa, emblema locale che non riesce a valorizzare le potenzialità di sviluppo che offre il territorio. Dalla struttura all’ingrosso di largo Arezzo della Targia passava tutto il pescato commercializzato. Era un’occasione per accorciare la filiera e far riappropriare i consumatori del gusto del pesce fresco. Il Mercato Ittico di Siracusa è chiuso dal 2005 dopo che l’Asp di allora rilevò carenze igienico-sanitarie e strutturali. Il Comune decise negli anni di metterlo tra i beni in vendita salvo cambiare successivamente idea ma declassarlo a deposito di bici e bus elettrici.
Che squallore.
Un’opportunità importante persa per il comparto e l’economia del territorio. Infatti la mancanza di un luogo che faccia incontrare domanda e offerta a Siracusa, costringe i pescatori a recarsi a Catania per vendere il pescato e i ristoratori recarsi lì per acquistarlo, con aggravio di costi, tempi e organizzazione. Niente pesce a chilometro zero.
Il mercato all’ingrosso doveva essere un volano di sviluppo per il settore ittico del Siracusano ma è stato penalizzato, nel corso degli anni, da una serie di problemi che hanno decretato la chiusura, attestando il fallimento delle Istituzioni e, soprattutto, del sistema dei controlli.
L’8 novembre 2015 si inizia a parlare della riapertura del Mercato Ittico dopo dieci anni di chiusura e abbandono l’assessore alle Attività produttive Teresa Gasbarro della giunta Garozzo, accompagnata dai suoi funzionari e dirigenti, si era recata a Palermo all’assessorato regionale alla Pesca per verificare l’eventuale accesso ai finanziamenti e dunque la riattivazione della struttura, quindi ha avuto modo di osservare da vicino il mercato ittico di Trapani per valutare l’esperienza della gestione privata della struttura.
Insomma proprietà pubblica, gestione privata, mista oppure con progetto di finanza. Nulla era ancora certo, ma l’amministrazione comunale stava lavorando in sordina per la riapertura del mercato ittico. In questo momento si trattava di una prima di verifica.
Il 17 Febbraio 2017 la giunta Garozzo aveva approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per la manutenzione straordinaria della struttura per partecipare al bando regionale “Feamp Sicilia 2014-2020” che aveva la finalità di valorizzare le caratteristiche fisiche e funzionali dei porti pescherecci, migliorando di fatto la qualità del lavoro degli operatori del settore, con la riqualificazione dei luoghi.
L’ipotesi di rifunzionalizzazione dell’edificio di via del Porto, oltre alla tradizionale vendita all’ingrosso (diretta e all’asta) e al consumatore finale, attribuiva servizi funzionali e complementari all’attività mercatale quali la produzione e il confezionamento del ghiaccio, la lavorazione, la trasformazione, il confezionamento e il deposito dei prodotti ittici, il servizio bar e una sala polivalente. Un progetto ambizioso e ovviamente anche costoso, dato che l’importo totale quantificato dall’ente era di oltre 3.5 milioni di euro.
Il 9 Agosto 2017 l’assessore al Bilancio, Gianluca Scrofani, annunciava in Consiglio comunale la firma del decreto sul finanziamento da parte della Regione con l’arrivo di 3,3 milioni di euro per dare nuova vita al mercato ittico cittadino. Si puntava alla valorizzazione della struttura e alla trasformazione del prodotto ittico e a far tornare competitiva la marineria siracusana costretta a quotidiane trasferte nei porti etnei.
L’amministrazione comunale Garozzo aveva l’obiettivo di valorizzare la struttura e aveva già ipotizzato una gestione privata ma era presto per avere certezza, tanto che si stava ancora aspettando la pubblicazione ufficiale del decreto. Il progetto prevedeva infatti azioni volte alla protezione dell’ambiente attraverso interventi di bonifica, rimozione e smaltimento amianto e la realizzazione di impianto fotovoltaico, climatizzazione, celle frigorifere e attrezzature varie a servizio degli operatori, investimenti finalizzati a migliorare la sicurezza dei pescatori, un’area polifunzionale, impianti e attrezzature per stoccaggio e lavorazione dei prodotti ittici, produzione, erogazione, confezionamento e stoccaggio del ghiaccio, movimentazione merci, servizi accessori all’attività mercatale e infine all’ammodernamento di almeno 12 posti barca attraverso la sostituzione o nuova collocazione di bitte destinate all’ancoraggio dei motopescherecci sia nel Porto Grande sia nel Porto Piccolo.
Insomma in buona sostanza le opere dovevano essere finanziate grazie a fondi messi a disposizione dall’Unione Europea, per il periodo 2014-2020, in favore degli affari marittimi e della pesca e destinati ai porti, ai luoghi di sbarco e alla vendita all’asta.
Della chiusura del Mercato ittico hanno sofferto soprattutto i nostri pescatori e i commercianti, che presto potevano tornare ad essere competitivi abbattendo le spese, tornando a investire, giocando le carte del «chilometro zero» e della trasformazione del pesce.
9 Dicembre 2017 l’assessorato regionale siciliano alla Pesca e l’amministrazione comunale di Siracusa presentavano, martedì 12 dicembre, nei locali del Consorzio Plemmirio in via Gaetano Abela al Castello Maniace, il progetto di rifunzionalizzazione del mercato ittico di Largo Arezzo della Targia. Il progetto aveva ottenuto un finanziamento di 2.985.851 di euro, fondi europei con una compartecipazione dello Stato e della Regione nell’ambito del Programma operativo Feamp 2014-2020 (Fondo europeo per gli affari marittimi e per la pesca). Un progetto che, oltre a riqualificare un immobile ormai abbandonato, aveva come obiettivo quello di rilanciare la filiera della pesca e di accorciare i passaggi dal produttore al consumatore finale. Un mercato ittico quindi di moderna concezione che coniuga innovazione e tradizione.
Nel luglio 2018 il passo successivo con la nomina dell’architetto siracusano Massimo Sipala al quale era stato affidato il compito di redigere il progetto esecutivo, lavoro concluso a febbraio 2019 e a giugno aveva ricevuto il disco verde dal Responsabile unico del procedimento.
19 Luglio 2019 nel piano di intervento finanziato dalla Regione rientrava anche la creazione di uno spazio per il servizio veterinario e quella di una enorme sala vendita, oltre ovviamente alle celle frigo. Ovviamente il primo passo era quello di un restyling totale della struttura anche attraverso un piano di efficientamento energetico con l’installazione di un impianto fotovoltaico. Adesso i lavori dovevano andare in gara, con i tempi tecnici che ne conseguivano, sembrava sempre più vicina la possibilità per i molti operatori del settore di non dover più migrare verso Catania.
12 Ottobre 2019 viene pubblicata la gara per i lavori di manutenzione straordinaria e rifunzionalizzazione del mercato ittico di largo Arezzo della Targia a Siracusa. Entro le 12 del 20 novembre le imprese interessate alla partecipazione al bando dovevano presentare le proprie offerte per aggiudicarsi l’appalto sui lavori che dovevano partire con una base di 1.751.571 euro Iva esclusa. L’aggiudicazione doveva essere effettuata con il criterio del minor prezzo, con i lavori che devono essere conclusi entro 640 giorni.
E arriviamo al 3 marzo 2020 all’Urega un intenso lavoro della commissione di gara, che dopo 3 mesi di riunioni e con 265 offerte pervenute e analizzate la Zab Costruzioni Srl, società dell’agrigentino si aggiudica la gara. L’azienda ha presentato un ribasso d’asta del 25,5647%, ottenendo l’appalto sui lavori che presentavano una base d’asta di un milione 751mila euro. L’offerta della società di Favara supera di poco quella della Euroinfrastrutture Srl il cui ribasso si è fermato al 25,5623%. Ribassi valutati e classificati in base al calcolo effettuato dalla commissione di gara che ha escluso tutte le proposte che presentavano una percentuale pari o superiore alla soglia di anomalia, pari al 25,567090%. Nella prima e più lunga fase, i componenti della commissione avevano valutato tutte le 265 offerte pervenute entro il 20 novembre 2019, escludendone inizialmente 9 per carenze nella documentazione presentata e successivamente altre 3, in quanto le offerte presentate non sarebbero risultate sottoscritte digitalmente da uno degli operatori costituenti l’Ati. Con l’aggiudicazione di questa prima tranche si doveva finalmente mettere mano all’immobile, rendendo sempre più vicina la sua apertura. Anche se prima bisognava mette in gara il secondo stralcio del progetto, quello inerente la realizzazione di impianti per la produzione e il confezionamento del ghiaccio, la lavorazione e la trasformazione del pesce e la creazione di punti di ristoro.
Il 28/07/2020 furono affidati i lavori per la manutenzione straordinaria e riqualificazione dell’ex mercato ittico. Tra i lavori previsti: coibentazione della copertura, sostituzione infissi esterni, spicconatura e rifacimento degli intonaci esterni, pittura interna, impiantistica ed efficientamento energetico. Nella rifunzionalizzata struttura sarà possibile fare commercio all’ingrosso, all’asta, direttamente al consumatore finale o per via telematica. Oltre agli impianti per la produzione e il confezionamento del ghiaccio, prevista la realizzazione anche di quelli per la lavorazione e la trasformazione del pesce. Secondo le previsioni del Comune, il contratto con la ditta aggiudicataria doveva essere firmato entro il mese di agosto 2020. I lavori devono essere conclusi entro 640 giorni cioè approssimativamente entro il 2022.
Un iter molto travagliato, quello che ha accompagnato la gestione di questa importante struttura, tra contrattazioni, inefficienze, chiusure, sanzioni, proteste, mancanza del rispetto delle norme igienico-sanitarie, fino ad arrivare alla chiusura poiché il Comune di Siracusa non aveva effettuato i lavori d’urgenza sullo stabile che ospitava il mercato. Un triste epilogo che, a detta di molti operatori del settore, si poteva evitare se ci fosse stata la volontà politica di valorizzare questa importante struttura. Ma dalle nostre parti la manutenzione non sono in grado programmarla e si preferisce quasi sempre penalizzare il territorio senza la dovuta prevenzione (scuole docet).
Il grave deficit culturale della politica locale è intriso di superficialità, pressapochismo e demagogia, ed è la dolorosa realtà che porta inevitabilmente al fallimento della nostra società lo testimonia la 104ª posizione su 107 nella classifica nazionale della «Qualità della vita». Che ignomìnia!
Un sorriso,
Joe Bianca