Chi sono gli ‘ignoranti’ opportunisti che si presentano alle prossime elezioni? Non è dato sapere e/o a lume di naso i lettori possono individuarli. Però è dato sapere chi sono stati gli ispiratori del consumato fallimento del consiglio comunale.
Forse al momento del voto tutti i presenti pensavano, ignorantemente, che non c’era il numero legale e che quindi quella bocciatura sarebbe rimasta solo un atto simbolico. Invece i consiglieri di Siracusa hanno commesso un errore: una consigliera all’ultimo secondo ha confermato la sua presenza, ed ecco che bocciando il rendiconto del 10 giugno 2018 (vedi sito del Comune di Siracusa) presentato dalla giunta guidata da Francesco Italia hanno firmato la loro decadenza. Vedete le cose, per la cronaca, occorre chiamarle con nome e cognome, la verità non si può eludere.
Ecco chi erano presenti alla votazione quelle sera nefasta, i veri i responsabili capigruppo che hanno lasciato la gestione al sindaco pro tempore Italia che votarono, ignorantemente, il documento di decadenza: Forza Italia per Siracusa: Capogruppo Messina Ferdinando (adesso si presenta come candidato a sindaco di Siracusa), vice capogruppo Barbagallo Federica, consiglieri Giovanni Boscarino ed Alessandro Di Mauro; Amo Siracusa (gruppo Cutrufo): capogruppo Gaetano Favara, vice capogruppo Carlos Torres e Michele Mangiafico nonché vice presidente del Consiglio comunale; risultati assenti in quella seduta (adesso si presenta come candidato a sindaco di Siracusa); Italia Viva: capogruppo Spataro Laura, Vincenzo Pantano (attuale assessore comunale) un voltagabbana e Antonino Trimarchi; Siracusa Protagonista con Vinciullo: capogruppo Fabio Alota, vice capogruppo Salvatore Castagnino (adesso ha formato una lista che appoggia il candidato a sindaco Ferdinando Messina, dalla serie Dio li crea e fra di loro si accoppiano), Basile Mauro; Movimento 5 Stelle: Capogruppo Francesco Burgio, vice capogruppo Silvia Russoniello (adesso nella lista di Civico4 di Michele Mangiafico), Chiara Ficara, Moena Scala (appoggia adesso con la sua lista il candidato a sindaco Giancarlo Garozzo) e udite, udite l’avv. Roberto Trigilio (candidato a sindaco di Cateno De Luca) è tutto un film presumibilmente bianco-nero per i presunti sciocchi e dementi; Progetto Tecnico per Siracusa: capogruppo Curzio Lo Curzio, vice capogruppo Francesco Zappalà e l’assente di quella sera Ezechia Paolo Reale; Gruppo Misto: capogruppo Giuseppe Impallomeni, vice capogruppo Carlo Gradenigo (Lealtà e Condivisione), Sergio Bonafede, Simona Cascio, Chiara Catera, Pamela La Mesa, Curzio Lo Curzio, Simone Ricupero e Concetta Vinci. Infine presidente del consiglio comunale, Moena Scala; vice presidente Michele Mangiafico; come sopra detto per ambedue.
Eccoci alle elezioni amministrative 2023. Come dice vox populi il centro destra è diviso, lo sanno tutti. Ferdinando Messina candidato a sindaco di Siracusa con F.I. sarebbe il ‘portaborse’ di Riccardo Gennuso (indagato per estorsione) è stato indicato dal presidente Renato Schifani anche lui imputato: è a giudizio in uno dei filoni del cosiddetto caso Montante, cioè uno degli intrallazzi più oscuri della storia recente della Repubblica, che vede alla sbarra investigatori di spicco della Dia, ex capi dei servizi segreti e 007. Un processo che negli ultimi tempi è scomparso dai radar ma che ora si spera venga di nuovo illuminato dall’attenzione pubblica, visto che ha tra i suoi imputati il nuovo governatore della Sicilia. L’incomprensibile e irredibimibile Sicilia, sempre pronta a dare uno strappo alla storia politica del Paese. Se stavolta lo strappo sia in avanti o indietro, spetterà al lettore – e all’elettore – stabilirlo. Se condannato per la legge Severino si andrebbe nuovamente alle elezioni regionali.
1) candidato. Su Ferdinando Messina convergerebbero FdI, DC e gli esuli di Mpa con Giuseppe Carta in cerca d’autore (dopo aver mollato FI e PD, anche lui indagato è in attesa di giudizio nel processo denominato “Muddica” per il quale nel 2019 era stato prima arrestato e dopo sospeso dalla carica) presunto “inaffidabile e opportunista” (ahimè, la politica è questa). Ultim’ora si sono aggregate due liste trasformiste di Alfredo Foti (ex Pd e Lega) e Salvatore Castagnino (ex Vinciulliano), i leader dei movimenti Insieme e Laboratorio civico, hanno deciso di schierarsi con il Centrodestra, a sostegno della candidatura presunta a sindaco di Ferdinando Messina.
2) candidato. La spaccatura nel centrodestra scaturisce il secondo nuovo candidato a sindaco dopo lo strappo con Forza Italia, Edgardo Bandiera si presenta con due liste civiche, a quanto pare, su di lui penderebbe la denuncia alla Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti per il danno erariale di circa 5.000 euro arrecato all’erario dello Stato a seguito di una condanna del Tar Sicilia per illegittima costituzione della Commissione d’esami dell’esercizio venatorio della provincia di Catania (dal sito Liberi Cacciatori Siciliani). Nel 2013, Bandiera concorre a diventare sindaco ma in quell’occasione rimase fuori dal ballottaggio e il dividendo fu tra Giancarlo Garozzo ed Ezechia Paolo Reale, vinse il primo.
3) candidato. Nel centrosinistra la candidata è Renata Giunta (area progressista), sostenuta dal Pd, dal M5S e da altre liste di sinistra, come Lealtà&Condivisione, un movimento un tempo alleato del sindaco Italia, al punto da essere rappresentato con due assessori, poi dimessisi. Come al solito il partito dalle cento anime cade in perenne contraddizione mentre vince alle primarie nazionali la Riformista Elly Schlein a Siracusa scelgono la progressista di Bonaccini, che ha perso le primarie (quella Renata Giunta) la cui ratifica peraltro giunge dopo i primi incontri con il gruppo Officina Civica del Garozzo. Allontanando i presunti approcci di coesione. Come dire errori su errori che a livello elettorale si pagano, come dice qualcuno.
4) candidato. Dopo la spaccatura in Officina civica per Siracusa, culminata con la scelta di Giancarlo Garozzo di candidarsi a sindaco (lo stesso, a quanto pare, in combutta con Bonomo e Scrofani per fare fuori Foti) che si è portato dietro le liste di Moena Scala (ex esponente del M5S ed ex presidente del Consiglio comunale) e Gianluca Scrofani (ex amico di Bufardeci ed ex assessore garozziano) e siglando un accordo con Grande Siracusa 2023, il movimento del dimissionario coordinatore del Mpa, Mario Bonomo.
Ricordiamo che il Garozzo è colui il quale ha scelto Francesco Italia lasciando in macerie Siracusa. E’ tutto dire. Ma i siracusani dimenticano sono smemorati. Garzozzo è stato il sindaco che firmo la delibera dei 3,5 mulioni di euro di denaro dei Siracusani trasferiti nella vicenda Fiera del Sud che adesso alla luce di un’altra sentenza dovrebbero restituirli al Comune è chissà in quale paradiso fiscale quei dannati soldi (sempre dei Siracusani) sono andati a finire. Operazione che ha alimentato il dissesto del Comune. Vergogna.
5) candidato. Ben 3 schieramenti per l’area di Calenda che ripropone il sindaco uscente Francesco Italia, componente della segreteria di Azione, eletto nel 2018 al ballottaggio anche grazie al sostegno del Pd, che negli anni le strade si sono divise.
6) candidato. L’ex vicepresidente del Consiglio comunale, Michele Mangiafico (ex vice presidente del Consiglio comunale nella sua decadenza, risultava assente nella votazione del suddetto bilancio che determinò la caduta del Consiglio) . Lo stesso è appoggiato dalla lista, Civico 4, che da due anni è presente con comunicati stampa per prepararsi alla campagna elettorale.
7) candidato. Si annovera l’uomo Roberto Trigilio, del qualunquista politica Cateno de Luca, con una breve esperienza amministrativa, avendo ricoperto il ruolo di consigliere comunale dall’estate del 2018 al novembre del 2019, momento in cui il civico consesso veniva sciolto per la mancata approvazione del conto consuntivo e dare ampio spazio all’attuale sindaco.
8) candidato. Elino Attardi, ex movimento Cateno de Luca, medico in pensione era a capo del Pronto soccorso dell’ospedale Umberto I di Siracusa
9) candidato. Abdelaziz Mouddih, detto Aziz, che gestisce un ristorante di cucina araba in Ortigia: la specialità prodotta è il Kebab dove i giovani la prediligono.
10) candidato. L’ultimo è il giornalista Joe Bianca sostenuto da solo da una lista civica.
Che qualcuno possa aver definito bue il popolo siracusano per quanto criticabile sotto il profilo della sensibilità democratica, si può anche accettare come un detto spiritoso. Quello che invece non si può tollerare è che lo stesso popolo venga definito asino.
L’ignoranza allora è tempo che reagisca e contrasti con la propria forza, in fatto di idee e convinzioni, contro la cosiddetta politica affaristica, delle lobby, dei comitatini complottisti e dalla politica trasformista. Se non si cambia registro nelle prossime elezioni, come recita un proverbio «al peggio non c’è fine».
Un sorriso,
Joe Bianca