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Elezioni a sindaco di Siracusa: «Ecco chi potrebbe vincere»

Siracusani provate a passare dai comitati elettorali, sono tutti vuoti; nessuno crede più ai candidati a sindaco, a detta di qualcuno sarebbero tutti imbroglioni, promesse al vento come i marinai. Non appena la tempesta è passata il marinaio la promessa l’ha scordata.
Il primo partito alle elezioni di tornata elettorale, come nelle previsioni, sarà quello dell’astensione.

A Siracusa, ad esempio, risulta che nei quartieri più poveri ci sia la più bassa percentuale di persone che vanno a votare. E questo non è, e non può essere, un caso. La verità è che i siracusani, soprattutto appartenente al ceto medio-basso, non ci crede più, è stanca dei politici, di ogni schieramento e non crede minimamente, che un candidato possa davvero risolvere i problemi veri della città. La batosta che i siracusani hanno preso dall’Amministrazione Italia, sottolineando che a dir la verità ha fatto molto peggio di chi l’ha preceduta, o almeno non in modo disastroso come i media vogliono raccontare, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

La credibilità dell’uomo
Candidato a sindaco a Siracusa non c’è più, o quanto meno, è rimasta in qualcuno pulito e serio con la voglia di cambiare. Ma ahimè molti siracusani stenteranno ad individuarlo, con i presupposti del dopo: «…Se sapevo lo votavo…». Ma ahimè, non si piange sul latte versato.
Diciamolo chiaramente, cari lettori che il buon funzionamento di una democrazia, ricade nella fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche e nelle loro scelte della giusta sindacatura, l’uomo è fondamentale per l’effettiva rappresentatività delle istituzioni stesse che dipendono, in primo luogo, dalla partecipazione dei cittadini alle elezioni.

Un sistema è democratico, infatti, se le decisioni pubbliche (ordinanze sindacali ed i provvedimenti del Consiglio comunale) sono deliberate direttamente dai cittadini o da persone che essi hanno scelto, con il loro libero voto, per rappresentarli (nelle elezioni amministrative).
È la partecipazione democratica che legittima le istituzioni, che ne assicura la derivazione dalla sovranità popolare.

Dunque, la partecipazione è non soltanto un valore democratico da sostenere e affermare, ma anche lo strumento concreto del funzionamento reale della democrazia, le cui istituzioni sono sostenute e rispettate da cittadini che credono e possono riconoscersi in esse. E ci credono tanto più quanto più hanno contribuito a forgiarle, direttamente o indirettamente.

La partecipazione alla vita politica è il presupposto fondativo di ogni democrazia e i Siracusani hanno il dovere di andare a votare e scegliere il loro primo cittadino che li possa rappresentare al meglio che guardi ‘Siracusa al Futuro’ il cui candidato a sindaco è Joe Bianca.

Le nostre istituzioni sono legittimate solo se sono sostenute dal consenso della cittadinanza espresso nel voto. Tutte le persone che hanno a cuore la democrazia, dunque, non possono non leggere con preoccupazione i dati relativi al declino della partecipazione elettorale, che, da tempo, riguarda purtroppo anche la nostra città.

A fronte di questa vera e propria malattia della democrazia, desta stupore l’attenzione che viene dedicata al tema dalle forze politiche e dai media, che ne discutono quasi solo nell’imminenza delle consultazioni elettorali. Di astensionismo si parla in genere solo nei pochi giorni prima di un voto e in quelli immediatamente successivi.

Nell’ambito dell’astensionismo reale, con riferimento alle motivazioni esplicite o implicite alla base della decisione di non recarsi alle urne, si distinguono:

1) l’astensionismo involontario, che dipende dall’impossibilità materiale di recarsi alle urne a causa di impedimenti fisici o materiali, o di altro genere. È il caso, ad esempio, dei grandi anziani, dei malati in casa, delle persone con disabilità, ma anche degli elettori impossibilitati a votare a causa di soggiorni temporanei fuori dal Comune di residenza per motivi di studio, lavoro, vacanza, o altro.

2) l’astensionismo per disinteresse verso la politica;

3) l’astensionismo di protesta.
Nei punti 2 e 3 desideriamo fortemente rivolgerci verso coloro i quali sono sfiduciati che non tutti siamo uguali che ci differenziamo nella nostra buona educazione nei nostri studi e nel nostro curriculum vitae che vi invitiamo a leggere ed assimilare prima di concedere il voto senza farci influenzare da nessuno: parente o amico.

Il 1 punto dell’astensionismo involontario è dovuto alla popolazione siracusana che mostra un progressivo e consistente processo di invecchiamento. La classe degli anziani di 75 anni e più. Una parte di questa popolazione anziana soffre di patologie che possono rappresentare un ostacolo alla partecipazione al voto (in particolare, gli anziani che hanno gravi difficoltà motorie.

Infine il fenomeno dell’astensionismo volontario, stimando la componente di “alienazione” e protesta in circa il 15-20% degli elettori, mentre quella di indifferenza in circa il 10-15%. Si tratta, come è evidente, di una componente dell’astensionismo difficilmente riducibile mediante misure e strumenti di promozione della partecipazione elettorale di carattere istituzionale.

Nel 2013 la città di Siracusa conquista suo malgrado la maglia nera della Sicilia in quanto ad affluenza di votanti alle urne. L’affluenza definitiva è stata del 35,00%. Hanno votato 36.304 elettori su 103.718: uno su tre. Al primo turno votarono 68.659 elettori pari al 66,20%. In buona sostanza è stato un vero e proprio partito di maggioranza a rappresentare quelli del non voto. Con il 65%.

Nel 2018 la disamina del valore del voto possiamo affermare senza essere smentiti (come scriviamo sempre con verità) che i votanti nelle amministrative 2018 al primo turno sono stati 57.073 (55,30%) su 103.213 siracusani, con una astensione del 45 per cento. L’affluenza definitiva è stata del 34,07%. Hanno votato 35.169 elettori su 103.213. Rispetto al 2013 l’affluenza ha subito 1 punto di percentuale in meno da 35,00% (2013) a 34,07% (2018). Aumento considerevole degli astensionisti.

Rendicontazione e storia delle amministrative del 2018:

• Ezechia Paolo Reale totalizzò: 20.087 voti con 37,09%. (Liste a sostegno: Forza Italia 4.766 voti, Fratelli d’Italia 1.478 voti, UdC 624 voti, Popolari e Autonomisti, Progetto Siracusa 4.299, Siracusa Protagonista con Vinciullo 3.749, Cantiere Siracusa 3.970 e Amo Siracusa 2.703);

• Francesco Italia totalizzò: 10.626 voti 19,62%. E’ stato capolista con 142 voti personali nella sua lista: Francesco Italia sindaco con 1.937 voti, #fuorisistema per Siracusa con 3.237 voti e Siracusa 2023 con 2.690. Nel 2013, chissà per quali virtù miracolistiche, in quanto sconosciuto ai siracusani, fu nominato vicesindaco dal primo cittadino Giancarlo Garozzo, del Partito Democratico, nella gestione della sindacatura. Durante il suo mandato ha guidato gli assessorati: Centro storico, Cultura, Turismo e Spettacolo, Sport, Unesco, Politiche ambientali e sanitarie.

• Silvia Russoniello: 8.829 voti 18,30%. (Era capolista con 340 voti personali con la lista candidata sindaca del Movimento 5 Stelle, di un tempo andato, voluta dal leader locale Stefano Zito, all’epoca deputato regionale con il bottino di voti, oltre 18mila, ed era arrivata terza, nonostante le forze vulcaniche.

• Fabio Moschella: 7.101 voti 13,11%. (Sostenuto dalle liste Partito Democratico, Siracusa Futura, Prossima e Presenza Cittadina il cui presidente era l’on. Gino Foti. Moschella aveva inoltre il sostegno dei presunti big siracusani del partito, usciti fuori battuti alle regionali e nazionali dopo le ultime esperienze alle urne: da Bruno Marziano a Sofia Amoddio ed Marika Cirone Di Marco. Fra i big sponsor, dopo la “pax” col deputato-delfino Giovanni Cafeo, ricordiamo c’era anche Gino Foti, la festa è finita.

• Giovanni Randazzo: 3.654 voti 6,75%. (Sostenuto dalle liste: Lealtà e Condivisione X Siracusa, fratello del compianto Ettore (presidente nazionale della Camere penali), avvocato stimato e protagonista delle encomiabili battaglie del comitato Ortigia Sostenibile.

• Fabio Granata: 3.134 voti 5,79%. (Sostenuto dalle liste Diventerà Bellissima e Oltre…), ex vicepresidente dell’antimafia e protagonista, da assessore regionale, di una florida stagione per i beni culturali, insomma un flop.

• Ciccio Midolo: 724 voti 1,34%. (Sostenuto dalla lista Lega, i siracusani lo hanno ribattezzato «Ciccio delle rotatorie» per via della rotonda più lunga e complicata nella storia dell’urbanistica moderna che fa saltare i nervi a tutti, complicando maledettamente la vita a tutti, soprattutto per chi entra in città dall’autostrada Sr-Ct e dai paesi dell’hinterland, oggi leader della Lega a Siracusa ha fatto fiasco, era prevedibile nonostante il 5% riscontrato alle Politiche in città.

Adesso sarebbe compito del nuovo sindaco rivoluzionare tutta la viabilità cittadina con il consenso della democrazia partecipata dei Siracusani. Punto.

Adesso al via il presunto confronto elezioni 2018-2023:

Francesco Italia nelle amministrative 2018 prese 142 voti personali (tre liste: Fuorisistema, 4.570; Francesco Italia Sindaco, 1.699; Siracusa 2023, 2.690) altri momenti;

Ferdinando Messina nelle amministrative 2018 prese 406 voti personali (lista Forza Italia con voti totali 5.258) altra storia;

Edgardo Bandiera (non pervenuto nel 2018); nelle amministrative 2013 raggiunse il ballottaggio totalizzando 9.741 voti (liste: Il Popolo della libertà (Pdl); Diritti e Libertà Centro Democratico; Con Edy per Siracusa e Italiani in Movimento) storie di altri tempi;

Renata Giunta (non pervenuta);

Roberto Trigilio con il vento favorevole di M5S totalizzò 622 voti personali (lista con voti totali 5.230) un partito smembrato pressoché polverizzato;

Giancarlo Garozzo (non pervenuto nel 2018 in quanto appoggiava il suo amico fraterno Italia). Nelle amministrative 2013 con la sua lista, ‘Per Siracusa Garozzo Sindaco Amarla per Cambiarla‘: prese 6.167 appoggiato da Gino Foti. Al ballottaggio infine totalizzò 14.311 voti con liste Partito Democratico (Pd); Il Megafono – Lista Crocetta e Rinnoviamo Siracusa Adesso); altra storia irripetibile con liste.

Michele Mangiafico nelle amministrative 2018 prese 305 voti personali capolista ex Progetto Siracusa di Reale con voti totali 4.722. Nelle amministrative 2013 era inclusivo nel gruppo Reale sindaco, la sua lista ottenne 3.175;

Elino Attardi (non pervenuto);

Abdelaziz Mouddih detto «Aziz», (non pervenuto);

• Joe Bianca potrebbe rappresentare la vera rivelazione, l’uomo che potrebbe cambierà le sorti della città di Siracusa.
Schieramenti tradizionali sono crollati, la società è cambiata e nell’elettorato c’è la percezione del vincente di una personalità della società civile per spazzare via la logica della vecchia politica delle solite facce e degli incapaci.

E’ partita la campagna elettorale a suon di «mazzette» dei candidati a sindaco presunti ricchi, i Siracusani ci crederanno sui banner pubblicitari delle testate on line dei principali giornali siracusani ormai ci propinano notizie al limite dell’intolleranza? Dei manifesti giganteschi 6×3 disseminati ovunque?

I siracusani si lasceranno influenzare? Chissà? Se le loro conoscenze di risveglieranno per cambiare le sorti della città con persone serie e credibili ed esperienti, di saper riconoscere le persone giuste, in mezzo a questo inferno elettorale di 10 candidati, e dare ampio consenso alla lista: «Siracusa al Futuro» il cui candidato a sindaco è Joe Bianca, direttore del quotidiano Libertà Sicilia, Portobello Sicilia e dell’emittente più conosciuta per credibilità Video66 (adesso anche via App Video66) che per vincere deve superare la soglia degli oltre 30.000 voti di consenso al primo turno. Occorre un plebiscito universale. Altrimenti tutto è vanificato nelle mani dei soliti noti e di una città che sarà sempre più alla deriva.

Ai siracusani l’ardua sentenza. Il futuro è nelle loro coscienze e nelle loro mani.

Un sorriso,
Joe Bianca