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Area SIN. Finanziamenti a rischio se i sindaci non ridiscutono i confini dei territori

I siti di interesse nazionale, o SIN, rappresentano delle aree contaminate molto estese classificate come pericolose dallo Stato Italiano e che necessitano di interventi di bonifica del suolo, del sottosuolo e/o delle acque superficiali e sotterranee per evitare danni ambientali e sanitari. In Sicilia sono stati individuati quattro siti di interesse nazionale per le bonifiche (SIN): Augusta-Priolo, Gela, Milazzo e Biancavilla, già dichiarati dalla normativa regionale “aree ad elevato rischio di crisi ambientale”. Le aree di Augusta-Priolo, Gela e Milazzo sono caratterizzate dalla presenza di poli industriali a principale vocazione petrolchimica, mentre il SIN di Biancavilla è stato individuato per la presenza di una cava contenente fluoroedenite, fibra asbestiforme di origine naturale.

Il SIN di Augusta-Priolo comprende i Comuni di Augusta, Floridia, Melilli, Priolo Gargallo e Solarino. Poiché l’area a rischio di Augusta-Priolo comprende anche il Comune di Siracusa, che presenta caratteristiche tipiche di una realtà urbana, è stato ritenuto opportuno stratificare l’analisi considerandolo separatamente. Il Ministero agevola, nella forma del credito d’imposta, le imprese sottoscrittrici di accordi di programma volti a favorire la bonifica e la messa in sicurezza dei siti inquinati di interesse nazionale (SIN) e la loro riconversione industriale. Con decreto del Direttore generale per gli incentivi alle imprese 18 maggio 2015 sono state fissate le modalità di presentazione delle istanze di concessione del credito d’imposta per le imprese sottoscrittrici di accordi di programma nei Siti inquinati di interesse nazionale, ai sensi del decreto ministeriale 7 agosto 2014. Lo scorso 12 ottobre 2020 è stato pubblicato nella GURI il decreto concerne la variazione del tasso di attualizzazione/rivalutazione: a partire dal 1° ottobre 2020 in conformità alla Comunicazione della Commissione europea 2008/C 14/0 (GUUE n. 14 del 19 gennaio 2008), il tasso da applicare per le operazioni di attualizzazione e rivalutazione, ai fini della concessione ed erogazione delle agevolazioni in favore delle imprese, è pari allo 0,74%.

Il medesimo decreto definisce altresì i criteri di valutazione dei progetti nonché, per ciascuno degli indicatori di valutazione previsti, i correlati punteggi, le condizioni e le soglie minime di ammissibilità. Un comunicato relativo al decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.254 del 14 ottobre 2020. Comunque se non si corre in fretta il rischio di perdere i finanziamenti è tangibile riguardante le bonifiche nell’Area SIN di Priolo dove si è realizzato solo il 20% della superficie indicata. Poco, molto poco da quando sono trascorsi oltre dieci anni dalla stipula di programma SIN, novembre 2008, dai Ministeri preposti.

«Infatti l’attuale Sito di Interesse Nazionale – dice il presidente di Confindustria Siracusa Diego Bivona – è un’area di 5.814 ettari e comprende non solo l’area industriale (2134 ettari) ma ingloba grandi pezzi di territorio di diversi Comuni: Augusta, Priolo, Melilli, fino a Siracusa, comprendendo Epipoli, il Porto, la fascia costiera fino ai Pantanelli e non si comprende quale criterio è stato seguito per inserirli all’interno dell’attuale SIN”. “Vorrei ricordare che ciò ha causato negli anni passati il blocco di importanti investimenti anche turistici e la fuga di imprenditori che volevano investire nella provincia di Siracusa».
«Oggi abbiamo un altro rischio: che si perda anche l’occasione dei vantaggi previsti per chi investe nelle aree ZES “Zona Economica Speciale” la cui gestione è affidata alla Autorità di Sistema di Augusta-Catania. Il Governo Regionale sta infatti definendo – continua il Presidente di Confindustria Siracusa – i confini della Zona Economica Speciale che sarà di estensione limitata per disposizione ministeriale e che interesserà parte di aree della Sicilia orientale da Messina fino a Gela. Saranno escluse le aree soggette a vincoli come nella fattispecie le aree SIN”.
«Il grave paradosso è proprio questo: il Porto di Augusta, la cui caratteristica di porto “core” è fondamentale per il riconoscimento della ZES, non genera per il territorio siracusano alcuna ricaduta economica, a vantaggio di territori delle province di Catania, Messina, Ragusa e Caltanissetta-Gela.
«La mobilitazione – conclude Bivona – che chiediamo ai rappresentati politici della nostra provincia è finalizzata a salvare la nostra economia, a creare realmente occasioni di investimenti e dunque di crescita, sviluppo e occupazione».

Accordo riperimetrazione SIN sull’area del porto grande

Lo scorso 31 luglio il Comune di Siracusa ha partecipato alla riunione convocata da Arpa con i rappresentati con i rappresentanti del Libero Consorzio e degli Enti interessati alla nuova perimetrazione delle aree ricadenti all’interno del sito di interesse nazionale (SIN) di Priolo: oltre al Comune capoluogo anche Augusta, Melilli e Priolo Gargallo. Intanto alla scadenza del 30 settembre era prevista la consegna degli elaborati con tutti gli studi catastali che sono stati condotti e riportati su carta. Ma dal Comune non giunge notizia di consegna elaborati e il rischio si fa sempre più concreto che il vincolo possa rimanere con grave nocumento per le imprese che vogliono investire.

Un sorriso,
Joe Bianca