
La superficialità è come la follia, è un concetto molto incerto che l’uomo meschino maneggia troppo ad arbitro, secondo criteri inusuali. L’uomo così fatto stabilisce il limite del comportamento ragionevole molto vicino a sé stesso e alla propria volgarità, e ritiene che tutto quanto passi questo limite debba essere follia.
In questa presunta follia diffusa nell’ambito politico di Palazzo Vermexio mette a dura prova la pazienza dei siracusani. Iniziamo col dire che l’attuale sindaco confermato dal Cga, senza avere il vero consenso unanime dei siracusani, in questi anni di presunta amministrazione ballerina ha distrutto la città, cola a picco in tutte le classifiche sulla qualità della vita ed anche per decremento demografico.
Adesso vuole fare il ponticello ciclopedonale, una vera idiozia. Per diversi motivi, il primo è dovuto al fatto che a pochi mesi del mandato non può decidere di modificare l’aspetto della darsena di Ortigia, senza avere il consenso dei siracusani, realizzando un ponticello inutile per lo sviluppo di Ortigia affidando l’incarico ad uno studio di progettazione per un costo di 90 mila euro di soldi dei contribuenti siracusani.
Quando invece il prossimo nuovo sindaco dovrebbe affrontare con un progetto serio il waterfront levante di Ortigia riqualificando tutta la zona dei Calafatari, del porto piccolo e con esso un ponte, che rispetti i luoghi, il quale collegherebbe via Montedoro salvaguardando le mura spagnole. A prescindere l’azione pedonale del centro storico, ma una sicura via d’uscita emergenziale dell’Isola. Un progetto per la riqualificazione degli spazi aperti e del waterfront della zona affronterebbe il tema a partire dalla conoscenza e dall’interpretazione della storia urbana della città e della sua evoluzione, mettendo in evidenza le relazioni che intercorrono tra le differenti qualità presenti all’interno dei tessuti urbani che si affacciano al mare.
Il secondo motivo: la coscienza. Il sindaco del Cga, e non dei siracusani, non avrebbe coscienza, non conosce i limiti, a pochi mesi dal suo congedo amministrativo non può dare il suo ultimo colpo di grazia al centro storico con un ponticello inutile ed un ascensore dissacrante nella villetta alla Marina.
Questo sindaco deve fermarsi, appunto per un fatto di mancata coscienza, e lasciare alla prossima tornata amministrativa decisioni così importanti. Come per molti insensati, si può misurare la demenza dalla quantità delle cose di cui non si rende conto, dai grandi spazi deserti della sua coscienza. Egli, ahimè, non si avvede.
Ma forse tutto questo sfacelo territoriale cittadino potrà servirsene per quei cittadini, diceva qualcuno ebetizzati, per la campagna elettorale, istituendo fors’anche pulmini elettrici per i giovani e gente che si reca in Ortigia, dopo aver dilapidato dalle casse comunali oltre 180 mila euro per il servizio trasporti in estate in Ortigia assegnati all’Ast. Lo scorso anno ha speso quasi 170 mila euro. A Roma dicono ‘poverello’, si sente smarrito e senza terreno sotto i piedi per essere rieletto a Palazzo Vermexio e in questa disperazione possiamo aspettarci di tutto. I siracusani sono avvisati come «Uomo avvisato, mezzo salvato», in latino «praemonitus, praemunitus»; un proverbio riferito a coloro che hanno la brutta abitudine di affrontare le cose troppo superficialmente, perché tengano conto degli utili suggerimenti ricevuti.
Per concludere il sindaco ‘strano’ nel suo mandato: «finora non ha fatto nulla per il nuovo ospedale, nemmeno una lettera di protesta. Una cosa la fa quotidianamente: danneggiare Siracusa. Sì, Italia pensa sul serio che i siracusani siano cretini e che possano ancora dargli un briciolo di credibilità dopo il bar al Maniace, lo scippo all’Area Marina Protetta, palazzo Impellizzeri per 50 anni ai catanesi, il teatro comunale che apre quando può come un pub di proprietà privata, le mostre con opere false, il traccheggio con Sgarbi sul Caravaggio, la campagna elettorale di maggio-giugno 2018, i brogli elettorali certificati da commissione prefettizia prima e Tar dopo, la forzatura sui loculi su cui oggi stranamente si tace, la tassa di soggiorno che scompare e compare, le piste ciclabili di Paperopoli, le giostre al parcheggio Talete e almeno un centinaio di amenità similari. Tutti fatti successi forse in una città di collusi e/o conniventi distratti. E di cretini, almeno nel pensiero dominante di chi (dis)amministra distruggendo letteralmente tutto quello che tocca, novello Attila arrivato da Milano».
Un sorriso,
Joe Bianca