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Siamo un popolo di pecoroni?

Non c’è indignazione tutti a lamentarsi. Nessuna protesta per poi ubbidire

Non vogliamo insegnare niente a nessuno in questa terra defraudata e vilipesa da gente senza scrupoli dalla faccia innocente con giacca e cravatta.

Qualcuno gridava chi ha in mano l’Educazione può cambiare la faccia del mondo. Può cambiare le sorti di una società, la cultura dei nostri Avi se si salverà, si salverà in provincia.

La questione vitale che s’agita nel Siracusano è una questione di Educazione e partecipazione alla Democrazia. Si tratta di proporre al consenso del popolo sovrano, messo in libertà di esprimere la sua volontà, l’ordine che par migliore e di «educare» con tutti i mezzi possibili gli uomini a svilupparlo, ad operare conformemente.

Colla teoria dei «diritti» possiamo insorgere o rovesciare gli ostacoli, ma non fondare forte e durevole l’armonia di tutti gli elementi che compongono la nostra società.

Colla teoria della felicità, del «ben essere», dato per oggetto primo alla vita, noi formeremo uomini egoisti.

Abbiamo a Siracusa politici Educati?

E’ risaputo: l’educazione è il pane dell’anima e della Democrazia.

L’educazione si indirizza alle facoltà morali, l’istruzione agli intellettuali.

La prima sviluppa nell’uomo la conoscenza dei suoi doveri, la seconda rende l’uomo capace di praticarli. Senza istruzione, l’educazione sarebbe troppo spesso inefficace; senza educazione, l’istruzione sarebbe come una leva mancante di un punto di appoggio.

La tradizione narra che un giorno Archimede, matematico ed inventore siracusano, avrebbe detto: «Datemi un punto d’appoggio e solleverò il mondo». La celebre frase fu conosciuta in seguito alla scoperta dell’uso delle leve per sollevare gli oggetti ed è stata poi tramandata da filosofi e matematici. Oggi il concetto di leva viene usato, in senso metaforico, per spiegare alcuni costrutti psicologici come quello della motivazione.

Ma a distanza di millenni cos’è cambiato a Siracusa in senso metaforico della motivazione? Ahimè nulla.

Un destino infausto pregna la nostra società. Questa politica opportunista e malEducata, vuota dentro, senza idee, confusa, essendosi creato un vuoto politico tutti cercano di inserirsi e di riprendere e di riposizionarsi per poter poi arrivare in Parlamento e continuare a fare le solite cose, si tratta poi della solita gente, cambiano partito, ne creano, etc.

Trasformismo in senso classico del termine, è semplicemente opportunismo.

Il sindaco Francesco Italia che governa un popolo di pecoroni deve essere una pacchia. Questi presunti politici che, invece di proteggerlo il suo gregge, apre la stalla ai lupi lasciandolo squartare senza pietà.

Questo popolo siracusano rincoglionito che non sa reagire, non scende in piazza per la Democrazia calpestata, vilipesa. Se è così siamo per davvero ridicoli e il resto mondo ha ben ragione di ritenerci dei poveri scemi, senza dignità, la provincia «babba» senza spina dorsale.

Il sindaco Educato ed intelligente vuole continuare a rimanere senza Consiglio Comunale per i prossimi tre anni; ed ha firmato una determina con la quale impegna 9.955,58 euro, tasse dei siracusani, per pagare il preventivo presentato da un avvocato di Rosolini. Il Sindaco Francesco Italia forse sarebbe stato suggerito dal suo leader di «Azione» Carlo Calenda, manifestare in maniera chiara ed evidente il disprezzo per la Democrazia e il suo desiderio-imperio di voler continuare a governare senza il Consiglio Comunale, organo eletto dal popolo supremo siracusano, cioè senza il controllo democratico degli atti da lui emanati. Quest’azione mortifica la volontà democratica e la dignità del popolo siracusano.

Lo scorso febbraio è stato presentato il ricorso di 11 consiglieri comunali misti sia maggioranza che di opposizione. Il ricorso straordinario è stato inoltrato al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, con cui si chiede di annullare lo scioglimento del Consiglio comunale, insomma un atto bilaterale contro l’assessorato alle Autonomie Locali e il commissario ad acta del Consiglio comunale.

I Siracusani forse sono anche un popolo ignorante, ed è proprio la nostra ignoranza che fa grande questi nani politici. Subiamo tutto da questa presunta classe dirigente, ci lamentiamo contro di loro, ma alla fine vincono sempre loro. Ci stanno distruggendo l’anima, eppure questo popolo siracusano composto dà un gregge di pecoroni, continua a votarli. Continua a correre dietro a chi li ammazza, che credono alle fate turchine e a Babbo Natale.

Ecco, siamo un popolo talmente ignorante che non ci rendiamo conto che oltre ad essere stati noi, generazioni precedenti, presi per i fondelli dai politici, stiamo privando anche le future generazioni della dignità. Siamo proprio un popolo di pecoroni ubbidienti. Vergogniamoci!

Un sorriso,
Joe Bianca