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Covid 19, non danzate al Vermexio l’epidemia va presa molto sul serio

Al Vermexio hanno preso a cuor leggero l’emergenza sanitaria storica che ha contagiato il pianeta. E’ partito tutto in ritardo, i politicanti locali, sprovveduti e senza idee, si sono attenuti solamente alle disposizioni nazionali, mentre in tutte le città iniziavanoautonomamente a intraprendere misure a salvaguardare la salute dei propri concittadini: la chiusura immediata delle scuole e la mancata sanificazione delle stesse in città, la pianificazione degli orari mercati rionali, l’assenza del centro ascolto in segno di condivisione e solidarietà con lo scopo di fornire suggerimenti e indicazioni per la gestione della difficile situazione che stiamo vivendo e a cui siamo chiamati a rispondere: come la gestione comportamentale ed educativa per i più piccoli, Canicattini Bagni docet; la Ztl ancora in vigore mentre in tutte le città è stata sospesa per le emergenze familiari con anziani soli a casa; in ritardo rispetto alle altre città siciliane la sanificazione in città fatta a cuor leggero e in poche zone della città, da grattarsi la pancia dalle risate. Forse costoro non sanno che il coronavirus non è «come l’influenza! Perché: di per sé, è molto più letale; è più trasmissibile; sul piano clinico per ora non sappiamo combatterlo.

A Siracusa si continua a dormire sogni tranquilli con questi presunti politicanti. Quando si affronta un incendio o un’emergenza, le idee confuse uccidono; le idee chiare salvano. Il caso-incoscienza del sindaco che metteva a disposizione la sala verde del Comune per la tesi di laurea per gli studenti in videoconferenza è un esempio. Scampato pericolo che non ci sia stato un inizio focolaio come le nostre anticipazioni sulla Cardiologia e sulla Soprintendenza a denunciare i primi contagi senza l’immediato intervento per la sanificazione immediata come sta accadendo al Pronto soccorso, quando una donna rumena in quarantena soccorsa alla stazione proveniente dal Nord Italia da possibili focolai, prelevata con infermieri vestiti da RoboCop e poi lascata oltre 48 ore sostare nello spazio antistante tra il Pronto soccorso e il posto della Polizia, nell’area attesa; usufruendo dei servizi igienici, della macchinetta delle bevande, sporca e malmessa con una mascherina malconcia e nera, presumiamo senza che qualcuno avesse provveduto all’esame del tampone. Il fatto è stato da noi denunciato lo scorso 20 marzo.

E’ chiaro dalle nostre parti qualcuno prende tutto con superficialità.

Il coronavirus?

Che vuoi che sia.., adesso passa.

Le forze dell’ordine hanno trovato per strada persone ovunque ed ancora persistono. Diciamolo chiaramente qualche istituzione anche a cuor leggero. Solo poi quando si inizia a fare sul serio sono tutti nel pallone e disorganizzati.

Queste cose scritte fanno male?

Sicuramente si, ma noi abbiamo il dovere di scrivere la verità, la cronaca, la fotografia della realtà.

Adesso insorgono i sindacati, le categorie, ma anticipatori dei tempi nell’emergenza, attesa la gravità, il comitato di presidenza e il consiglio generale di Confindustria Siracusa si sono riuniti d’urgenza lo scorso 25 febbraio, mentre il sindaco dormiva nella culla, per valutare le azioni necessarie per affrontare l’emergenza Coronavirus. Presenti i rappresentanti di tutte le aziende del polo industriale e i presidenti delle sezioni di categoria.

«Abbiamo valutato – ha detto il Presidente di Confindustria Siracusa Diego Bivona – la necessità di monitorare tutti insieme, con la massima attenzione, la situazione di contesto e le eventuali azioni da intraprendere, nell’interesse dell’intera comunità del nostro territorio. Ci troviamo di fronte a una situazione magmatica – ha detto Bivona – che se da un lato il rischio di epidemia è incerto, dall’altro la psicosi genera una crisi economica certa che oggi sta già colpendo le aziende del comparto turistico ma rischia di interessare anche le altre imprese grandi, medie e piccole».

Realizzando una “Task force” dove fanno parte i medici specialistici delle aziende di tutta l’area industriale. Inoltre lo scorso 24 marzo con la grave crisi sanitaria causata dal diffondersi del contagio del Covid -19, Confindustria Siracusa e le aziende del polo industriale Erg Power, Isab-Lukoil, Sasol Italy, Sonatrach Raffineria Italiana, hanno dato la loro disponibilità a sostenere le esigenze degli ospedali della provincia di Siracusa, con la fornitura di apparecchiature in emergenza per il trattamento intensivo dei malati Covid-19: 12 Monitor Multiparametrici e 3 Centrali di monitoraggio, attrezzature che consentiranno l’attivazione di 12 posti letto per Covid Critici.

Ma altre realtà hanno seguito l’esempio: il Fondo sociale ex Eternit che ha donato all’Asp 4 ventilatori polmonari; gli avvocati acquistano 5 ventilatori polmonari da donare all’Asp; Cinquanta kit per medici e infermieri della provincia, la donazione dei Commercialisti di Siracusa e la deputazione del movimento 5 stelle che ha donato all’Asp ventilatori polmonari e materiale di supporto. Il distretto Sicilia dei Lions del quale è vice governatore Franco Cirillo che ha donato alla Regione 100 respiratori con l’impegno di coinvolgere tutte le province siciliane.

Il Comune si è fatto sorprendere da uno tsunami annunciato, le cui asiatiche bave spumeggianti erano ben visibili all’orizzonte già da qualche settimana ed è stato costretto ad improvvisare, a inseguire; è behind the curve: la giunta sorretta dall’orso Yoghi Italia perennemente in letargo, pericolosamente sbanda.

Il Comune mette su un’intesa per la consegna dei medicinali con la collaborazione di FederFarma, un predisposto servizio gratuito di consegna a domicilio dei farmaci «per le persone anziane e per quelle affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita» come previsto dal DPCM del 4 marzo.

Ma il servizio sarà effettuato dai volontari della Protezione civile attivo tutti i giorni dalle 9 fino alle 18 senza che gli organi preposti abbiano motivato questa incomprensibile e limitazione temporale che ritonda ai danni a soggetti deboli e bisognosi.

Un servizio limitativo mentre in tutte le città d’Italia hanno fatto ricorso alle associazioni di volontariato per un servizio h.24.

A Siracusa dopo le ore 18 tutti gli anziani o affetti da malattie regressive per non parlare delle persone disabili possono morire, grazie ad un malfunzionante dell’esecutivo comunale, i quali componenti non interloquiscono tra loro come gli indiani: «riflesso di luna» l’assessore alla Protezione civile Giusi Genovesi (per via dei capelli neri) e «riflesso di sole» l’assessore alla Solidarietà sociale Alessandra Furnari (per via capelli biondi), presumibilmente in contrapposizione tra di loro e solo dopo la ‘sventola’ dei nostri articoli invisi di questi giorni, si sono svegliate per raggiungere finalmente un’intesa di servizio integrativo per i nostri concittadini che non sono di serie B. A loro va sempre il nostro pensiero di difesa.

Un sorriso,
Joe Bianca