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Consiglio comunale e sindaco funestati

Il Civico consesso si è fatto ghigliottinare tra le schermaglie del bilancio

Bilancio comunale. Pomo della discordia politica siracusana nonché la causa della mancata approvazione cui è dipeso la decadenza del Consiglio comunale facendo rimanere solo in carica l’attuale sindaco pro tempore per via della legge Crocetta, deleteria, unica in tutt’Italia a non fare decadere anche il sindaco. Comunque, Consiglio comunale che si è fatto ghigliottinare.

Di fresca memoria le schermaglie per il bilancio di previsione del Comune di Siracusa oggetto di disputa politica con il gruppo di «Siracusa protagonista» che annunciava una lunga serie di emendamenti per spostare somme di bilancio. Erano circa 150 gli emendamenti, singolarmente presi, presentati dal consigliere Castagnino tutti con parere favorevole dei revisori dei conti, una vera e propria dichiarazione di guerra all’amministrazione comunale Italia sullo strumento finanziario che doveva approdare in aula.
L’accusa: «Il bilancio del Comune a una prima lettura era da rifare poiché si basava su esclusivi aumenti di imposte locali senza una minima razionalizzazione delle spese. Gli emendamenti erano pronti, non si poteva mai consentire che doveva effettuare prelevi dalle tasche dei cittadini per consentire spese inutili, non si poteva mai consentire che le attività di vicinato invece di investire per migliorarsi dovevano cedere i fondi esigui all’amministrazione che continua a tenere priva di ogni servizio la città. Aumentando del 100 per 100 la tassa sul suolo pubblico».

L’opposizione, aveva capito che non c’era nessuna chiarezza su come erano stati spesi e utilizzati tutti i soldi del Comune e di noi siracusani. Ecco in realtà perché era stata bocciata l’intera gestione del sindaco Italia e l’uomo, come sindaco, doveva prenderne atto.
Un bilancio che rifletteva una politica di spesa fallimentare, illegittimo perché privo di documenti necessari, come i bilanci delle società partecipate, con un parere negativo del collegio dei Revisori, su tempi e modi, in cui il «Sindaco aveva utilizzato il proprio fondo di riserva». Un bilancio per il quale il consigliere Castagnino che aveva chiesto la trasmissione degli atti alla Procura ed alla Corte dei Conti, che conteneva anche le mance elettorali elargite poco prima delle elezioni della primavera 2018 e, giustamente, è stato bocciato dal Consiglio Comunale (2019).
Sul quel bilancio quindi l’opposizione aveva ragione e le osservazioni non erano peregrine, ma fondate sullo studio serio ed attento del bilancio tanto è vero che nemmeno i consiglieri comunali del sindaco lo avevano votato e di fatto lo avevano sfiduciato invitandolo a dimettersi.

Era il 26 luglio 2019 quando la commissione bilancio del comune capoluogo boccia la proposta di bilancio di previsione avanzata dall’amministrazione comunale, in quanto su richiesta del presidente Castagnino, si palesa l’assenza di parere sull’impegno del fondo di riserva per le emergenze effettuate l’impegno il 31 dicembre, e legittimamente i revisori successivamente portano in aula il loro parere contrario. La stessa commissione aveva annunciato che erano già in fase di preparazione gli emendamenti soprattutto quelli del gruppo consiliare che fa capo a Salvo Castagnino: «Spese inutili in bilancio ed entrate ipotetiche non realizzabili, fitti passivi per immobili inaccessibili al pubblico».

Piove sul bagnato il gup del tribunale, Andrea Migneco a maggio dello scorso anno dispone il rinvio a giudizio del ragioniere capo del Comune, Giorgio Gianì, con l’accusa di falso ideologico. La richiesta è stata sollecitata dal pm Marco Di Mauro. Secondo la tesi dell’accusa, nei bilanci che vanno dal 2011 al 2017, avrebbe messo in conto anche dei crediti che l’Ente comunale non avrebbe mai potuto riscuotere, commettendo con la sua condotta il reato di falso ideologico.

Il Comune di Siracusa in cerca di soldi: un salasso per i Siracusani il rinnovo delle concessioni dei loculi al cimitero. Ora si vuole fare cassa con i loculi al cimitero, cioè, speculare sulla morte, sul dolore altrui, «sfrattando» le salme dei defunti e attuando «una sottile ritorsione» qualora non fosse stata rinnovata la concessione. Il Comune fino adesso ha incassato oltre due milioni di euro, una vera manna dal cielo, e ne spende zero per la manutenzione ordinaria.
Lo scorso 3 aprile, dopo una lunga serie di riunioni formali e informali che si susseguono da quando l’emergenza è iniziata, la giunta si riunisce per esaminare quali misure possano essere adottate per andare incontro ai contribuenti siracusani ed alle attività economiche. All’esito della discussione il sindaco Italia aveva richiesto di verificare la fattibilità giuridica e finanziaria di alcune misure. Per la Cosap: l’esenzione del pagamento del canone alle attività economiche rimaste ferme durante l’emergenza sanitaria e il differimento dell’obbligo di corrispondere il canone per quelle che indirettamente hanno subito un pregiudizio.
Per la Tari: predisporre un piano finanziario e tariffario che tenga conto della riduzione della raccolta per alcune utenze.

In materia di imposta di soggiorno, l’esenzione dal mese di giugno sino a dicembre 2020 e il differimento dei versamenti relativi ai mesi precedenti.
Mentre per l’opposizione, era del tutto evidente di sospendere per tre mesi il contratto con la società che gestisce i rifiuti in quanto non c’era stata produzione nel servizio di raccolta riguardante le attività di ristorazione e alberghi e ridurre di tre dodicesimi l’importo dovuto dagli esercenti. Ma così non è stato fatto.

Per concludere l’opposizione (il consiglio comunale sciolto) ha chiesto con forza all’Amministrazione Comunale di Siracusa di pubblicare sul sito istituzionale del Comune di Siracusa, sezione amministrazione trasparente, il Bilancio 2020, dal momento che l’ultima cosa che ad oggi è stata pubblicata è il Bilancio Consuntivo 2018, in data 3 gennaio 2020.
E invita il Segretario Generale del Comune di Siracusa a vigilare sull’operato dell’Amministrazione Comunale dal momento che, essendo, come è noto, il Consiglio Comunale sciolto, tutte le attività di verifica e controllo devono essere concentrate nelle poche figure istituzionali che sono rimaste ancora in essere e fra queste il Segretario Generale svolge un ruolo importante.

Nella fase attuale siamo in balia del nulla, nessun programma da seguire, se non l’obiettivo di ogni singolo assessore in quota politica di raggiungere e coltivare l’orticello personale.
Bravi, resterete nella storia degli inetti.

Un sorriso,
Joe Bianca