
Siamo in piena girandola delle bugie e del nulla sui mancati servizi del Comune resi ai Siracusani.
Sferzare il silenzio che avvolge la drammatica situazione che vivono le Scuole dell’Infanzia, Materne e Asili Nido parificati in città.
La loro chiusura causa gravissimi disagi alle famiglie e alle operatrici le quali non possono pagare prezzi pesanti per lungaggini burocratiche e diatribe giudiziarie come quella del «Ricorso al Cga delle cooperative».
Non c’è pace sulla vicenda legata all’affidamento del servizio di asili nido comunali di Siracusa che si tinge di giallo. Dopo la sentenza del Tar di Catania, le cooperative che hanno presentato ricorso (supportate ad adiuvandum da Confcooperative Siracusa) continuano a ritenere il bando illegittimo, sotto diversi profili. Si sono dunque rivolte al Cga, il consiglio di giustizia amministrativa.
Ma udite.. udite.., il Sindaco parolaio non ha aperto uno solo Asilo Nido in città nonostante l’amministrazione aveva annunciato di non aprire due strutture: la prima «Baby Smile» in via Regia Corte e la seconda struttura «Arcobaleno» in via Mazzanti, dimezzando sia per qualità che per quantità l’offerta che aveva messo a gara. Nelle more l’amministrazione aveva deciso, in alternativa, di lavorare alla ristrutturazione degli immobili che ospitano questi due asili. Perché una nuova ristrutturazione di asili dopo i 249 mila euro dell’emendamento numero 66 al Bilancio di previsione 2019, votato il 30 agosto 2019, e che ha introdotto il nuovo capitolo nel bilancio 2019 “adeguamento alle norme sanitarie e di sicurezza degli asili nido con risorse comunali”? Non sarebbe più qualificante erogare dopo quasi due anni il servizio alla città?
Ma l’aspetto terrificante è che lo stesso Sindaco del nulla era consapevole non è riuscito ad aprire i restanti cinque asili nido (Tribunale, “Qui Quo Qua” di via Luigi Cassia, “Paperotti” di via Servi di Maria, “Zero tre” di Bosco Minniti, “Celentano” di via Basilicata) nei tempi previsti cioè fine settembre, mentre siamo ad ottobre inoltrato.
I Bambini siracusani trattati dal sindaco pro tempore come pacchi postali da parcheggiare ovunque, senza una serie ed oculata programmazione di gestione.
Senza considerare che la stessa attività futura degli asili nido pubblici è messa in seria discussione: non sarà semplice raccogliere un numero adeguato di iscrizioni, visto che l’anno è iniziato e le famiglie hanno fatto ricorso a strutture private. Tutto ciò è ancora più preoccupante alla luce della crisi demografica e della conseguente necessità di sostenere le famiglie con figli, che possono anche fruire del bonus previsto dal governo nazionale. Speriamo che l’amministrazione comunale riesca, nel più breve tempo possibile, ad avviare questo servizio educativo indispensabile per il futuro dei bambini e quindi di tutta la nostra città e senza causare gravissimi disagi alle famiglie e alle operatrici.
Quindi, i siracusani si chiedono che fine abbiano fatto i fondi tanto annunciati che sarebbero dovuti servire per rendere fruibili questi asili? Non è dato sapere. Palazzo Vermexio dimostra di essere un edificio «oscuro» dove non ci sarebbe trasparenza.
Ricordando, infine, il giudizio del Cga, il Consiglio di giustizia amministrativa, il quale potrebbe ritenere il bando illegittimo, sotto diversi profili; decretando il definitivo fallimento del «Sindaco del nulla».
Ma il «Sindaco parolaio» nel Dup (documento unico di programmazione) propone di triplicare gli asili nido, portandoli dagli attuali 7 a 21 nell‘arco del mandato, si aspetta che qualcuno gli creda?
Un sorriso,
Joe Bianca