
Desideriamo lanciare l’allarme per la democrazia a Siracusa; allarme destinato alla dozzina di presunti candidati a sindaco. Uno scenario da incubo che si potrebbe verificare se non come un panorama così pieno di faglie, il ‘risveglio’ della faglia Alfeo-Etna dietro il sisma recente tra Catania e Siracusa. Quindi, una faglia di liste civiche che se non riuscisse a prendere un candidato al ballottaggio, la città sarebbe schiacciata all’uscente ‘signore delle tenebre’ che vincerebbe a mani basse.
Questo può accadere, si dice, a causa degli ‘effetti perversi’. Si sa, al ballottaggio le liste civiche espressione moderata, perdono automaticamente come quelle del centro destra contro quelle di espressione del centrosinistra, fedeli al dovere ideologico, avremo modo di approfondire in altro momento il concetto.
I cittadini di Siracusa sono in fermento nei preparativi per le prossime elezioni amministrative che si terranno a giugno 2023. Da quasi cinque anni, i nostri editoriali, le nostre battaglie contro le avversità del destino politico a Siracusa, hanno scaturito il sopito entusiasmo e le liste civiche sono ormai in aumento ovunque, una costante delle elezioni amministrative 2023, dove la partita si gioca sul filo dei pochi voti.
A quanto ci è dato sapere, sarebbero oltre dodici candidati a sindaco per la corsa al Vermexio, sorretti da molteplici liste civiche. Tutte le famiglie siracusane sono impegnate per questa campagna elettorale che si preannuncia torrida e senza ‘pecunia’ dei candidati e sindaci squattrinati, in virtù di una congiuntura e per sfatare il concetto di trasparenza e di fiducia reciproca con i concittadini in un momento così delicato dove la pregiudiziale sembra essere preminente di eliminare il voto a delinquere e lontani dai compromessi.
Siracusa non può essere destinata e gestita dalla solita politica ‘spazzatura’ brava a curarsi il proprio orticello elettorale e trascurare la città come ha fatto l’attuale ‘signore delle tenebre’. Una marea di voti disgregati a caccia di presunti candidati a sindaco per pura visibilità?
Il “rischio democratico” per una città disomogenea con le successive lacrime di coccodrillo, è questa.
In questa tornata gli elettori siracusani saranno optati per quelle formazioni apartitiche e senza simboli che frequentemente portano il nome di uno o dell’altro candidato. Secondo YouTrend (è il portale italiano che racconta le tendenze del nostro tempo: elezioni, sondaggi, mappe elettorali, la politica in numeri), in totale potrebbero riuscire ad aggiudicarsi il 60 per cento dei voti a Siracusa.
Giorni or sono, si è tenuto, con l’aiuto dell’angelo redentore: «un vertice nella sede del movimento civico Siracusa Protagonista (sede Vinciullo), si sono riuniti i rappresentanti del Centro destra della provincia di Siracusa per riprendere la discussione sul programma da presentare ai siracusani in occasione delle prossime consultazioni elettorali per eleggere il nuovo Sindaco e il nuovo Consiglio Comunale di Siracusa.
«E’ stata ampiamente esaminata la situazione drammatica del bilancio comunale e sono già state individuate alcune soluzioni relative alla diminuzione delle uscite, soprattutto superflue ed inutili, che servono solo a soddisfare l’ego dell’attuale sindaco, senza continuare a mettere le mani nelle tasche dei siracusani.
«Nello stesso tempo, si è convenuto sulla necessità di incontrare tutti i partiti politici e tutti i movimenti civici presenti in città, oltre che i sindacati e i rappresentanti di tutte le categorie produttive e professionali, i commercianti, l’associazionismo, il mondo religioso, a prescindere dalle confessioni praticate, il volontariato e i rappresentanti delle associazioni dei portatori di fragilità a cui verrà sottoposto il programma nelle parti già elaborate e per ascoltare le loro esigenze e le necessità di tutti coloro che vivono nella nostra città. Un successivo appuntamento è stato fissato entro la fine dell’anno in corso». Per Mario Bonomo l’incontro rappresenta una sintesi di programma ma ancora lontano nell’individuazione di un soggetto condiviso.
Insomma, come vedete la coalizione del centro destra si è riunita nell’«accertamento dell’esistenza in vita», cioè in modo combinato che consentono limitare i possibili disagi nell’elettorato.
Una riunione odierna dei partiti e quelle a seguire nella provincia di Siracusa saranno nulle in quanto dipenderà dalla politica regionale a stabilire le reali potenzialità e designazione delle poltrone nei quattro capoluoghi. Esempio se a Catania sarà designata per F.d.I., Siracusa potrà essere designata per F.I., Ragusa Prima l’Italia e così via…
In sintesi, i numeri delle elezioni nella regione sono i seguenti: CATANIA (popolazione 293.902); SIRACUSA (con 118.385), Carlentini (17.958), Francofonte (12.923), Priolo Gargallo (con 12.167), Palazzolo Acreide (con 9.091), Portopalo di Capo Passero (con 3.749), Buccheri (2.133), Buscemi (con 1.128); RAGUSA (con 69.794); TRAPANI (69.241). La data delle Elezioni Comunali 2023 non è stata ancora fissata nel totale in 129 comuni della regione Sicilia.
Ritornando nella disamina politica delle liste civiche dove si avverte la presenza una disseminante in tutti quartieri tra cui anche Mazzarrona (tra via Barresi fino via Sicilia) che contiene una popolazione di oltre 15-18.000 abitanti, parimenti contrada Pizzuta. Niente di strano che potremmo avere un prossimo sindaco di espressione popolare della Mazzarrona o della Pizzuta o di altra zona. Oppure avremo un condottiero ‘outsider’. Chissà. La vita è un’incognita.
Ci chiedevamo a cosa possano servire una dozzina di candidati a sindaco a Siracusa con a seguito 24 presunte liste a sostegno. Mentre nelle passate elezioni amministrative del 2018 si sono presentati sette candidati a sindaco appoggiati da 19 liste: Granata Fabio, Italia Francesco, Midolo Francesco, Moschella Fabio, Randazzo Giovanni, Reale Ezechia Paolo e Russoniello Silvia.
Una corsa frantumata, divisa ma con l’unico obiettivo di cambiare la città dopo l’esperienza dell’attuale ‘lupo mannaro’. Sarebbe utile pensare di fare un ‘corporation democratica’ per individuare un candidato credibile e forte sul territorio. Una coesione unica di più liste, come sta avvenendo a Catania, dove la società civile (liste civiche) e partiti avrebbero individuato 4-6 soggetti da fare concorrere per Palazzo degli Elefanti.
Insomma c’è una differenza non indifferente tra modo di pensare catanese, «accordo» (con popolazione 293.902); e siracusano, «disaccordo» (con popolazione 118.385). Tutto e il contrario di tutto: come dire «crescita catanese» e «decrescita siracusana».
«Verso le amministrative 2023». Inizio editoriali: Rivoluzione culturale nr. 27 (avvio pubblicazione il 12 giugno). A tal proposito vi invitiamo a consultare e seguire attivamente la pagina facebook e cliccare ‘Mi piace’ https:// www.facebook.com/joebiancasr.
Un sorriso,
Joe Bianca