Skip to content Skip to footer

‘Disubbidienza civile’ «No alla rassegnazione»

Disobbedienza Civile» è un compendio sulla protesta pacifica, contro l’attuale politica a Palazzo Vermexio che ha imperato da oltre trent’anni, contro la rassegnazione e sottomissione al destino di una città come Siracusa destinata alla decadenza e all’oblio. 

‘Disobbedienza civile’ è il titolo di un saggio di Henry David Thoreau il quale è stato riconosciuto come uno degli esponenti del cosiddetto «rinascimento americano» che suscitò l’entusiasmo di Tolstoj e fu scelto da Gandhi come manifesto della lotta non violenta.

Come si è salvata la coscienza democratica in quegli enti locali dalla propaganda al cloroformio e dell’incapacità amministrativa?  Attraverso la coscienza individuale delle singole persone. 

Scuotere la coscienza dei Siracusani in base alla personale sensibilità, può vedere compressa in modo inaccettabile la gestione della città, la propria libertà di autodeterminazione, tanto da decidere, come gesto di ribellione, di non conformare il suo comportamento alla regola: nasce così la ‘disobbedienza civile’. 

La ‘Disobbedienza civile’ ai partiti, agli amici politici, ai compromessi elettorali, disobbedienza civile a tutto ciò che vi fa sentire male, obbligati e repressi. Libertà.

La ‘Disobbedienza civile’ è l’altra faccia della partecipazione attiva alla vita politica del territorio: si mette in atto quando l’individuo si sente “tradito” nei suoi valori democratici, o quando vede erosi i suoi diritti da atti che ritiene giuridicamente illegali o, anche se giuridicamente legali, moralmente illegali, secondo una concezione laica di coscienza, intesa come capacità di discernere ciò che è giusto da ciò che non lo è (ovviamente in senso individuale). 

Cari lettori, questo è il concetto in sintesi, per lo stato di fatto nella nostra città, il nuovo cammino da intraprendere per avere un quadro chiaro di visione del futuro della nostra città. 

‘Disobbedienza civile’ come la rivoluzione culturale sono due facce della stessa medaglia ed è l’unica strada da intraprendere per cambiare le sorti della nostra città (che fu un tempo una vita gloriosa), al giorno d’oggi caduta in profonda disgrazia per colpa di questa politica sciagurata e deficitaria in tutto. 

Cari lettori individuate un prossimo nuovo sindaco coraggioso  che insediatosi a Palazzo Vermexio con il  diritto dovere deve azzerare tutto ‘per chi vince o per chi muore’ in latino «aut vincentibus illis qui moriuntur» e ricominciare un nuovo percorso di vita con sprint e l’entusiasmo giusto verso nuovi lidi dello sviluppo e ridisegnare una nuova economia.

Siracusani avete il diritto di dire «No» a falsi candidati a sindaco profeta compiacenti ai partiti, cammuffati da liste civiche, predicatori e adulatori del bene per poi razzolare male, per non cambiare nulla. 

No a sindaci fantasmi del passato oramai fuori dal contesto sociale dove tutto è cambiato, la società si è frantumata nella povertà.

Non cadete più in errore come nel passato: «Errare humanum est, perseverare autem diabolicum est», ‘errare è umano, ma perseverare nel caso dei Siracusani è da cretini’.

Non sappiamo la verità sulla conduzione economica dell’attuale sindaco, la sapremo dopo, ma intanto allo stato attuale il Comune di Siracusa è sommerso di debiti, ad un passo dall’implosione e i siracusani  anch’essi sono flagellati da imposte. Per le prossime amministrative occorre trovare un candidato a sindaco pronto ad immortalarsi alla causa della normalità prima e dello sviluppo dopo, trovare spazio per una brandina per alloggiare stabilmente al Vermexio con notti insonne. E’ questo lo scenario che si prospetta per il prossimo nuovo primo cittadino, niente passarelle o sindaco vetrina, solo un lavoratore ‘minatore’ che affronti le gallerie del buio dei debiti nei sotterranei di Palazzo Vermexio.

Il nuovo sindaco deve accertare urgentemente del fenomeno dei ‘debiti fuori bilancio’ che costituisce una delle patologie più gravi e si configurano quale causa principale di pesanti squilibri finanziari da risanare. 

Ma i numeri vengono prima. O meglio, un numero di otto cifre: 38.000.000 euro di debito. È l’«esposizione finanziaria» del Comune a fine luglio di quest’anno, 328 euro di debito per siracusano.

La città (ex capitale dell’isola nell’‘800 prima della sconfitta degli Arabi), quindi, si frantuma e spesso scompare, incapace di resistere all’urto congiunto delle ‘malannate’ di sindaci incapaci e mancate effetti di penetrazione di capitali freschi di una nuova economia cacciata in malo modo da ambientalisti visionari dediti alla mummificazione del territorio pronti a fare sempre delle barricate del nullismo e creare falsi allarmi sul territorio fra la gente.

E’ il notorio processo della Proletarizzazione dei siracusani della povertà che avanza inesorabile e senza prospettiva con i giovani fuggitivi.

L’asticella della protesta degli astensionisti siracusani contro la mala politica che avanza inesorabile, in incubazione da lungo tempo, incomincia a dare i segni di malessere interiori, deve ravvedersi per sorreggere la persona giusta.

In città si parla sottovoce, ma dai volti corrucciati traspare un comune sentimento di sdegno e di collera repressa. I siracusani credono di individuare i responsabili del comune malessere popolare ed esprime il proprio pensiero sui rimedi da adottare. Immaginate, per un siracusano non è difficile, una storia di bilanci pubblici oltre il limite del disastro, di presunti falsi in bilancio con entrate fantasma; di vittimismo politico che per non affrontare il problema attribuisce ad agenti esterni le colpe di un buco di bilancio fatto in casa, e di un complicato tentativo riformista che prova l’impresa di invertire la rotta della nave Siracusa alla deriva senza spaventare troppo i passeggeri ingenui. Che concentra a tinte forti pregi e difetti della Sicilia di cui è la quarta città. 

 

Sul nuovo ospedale di Siracusa si avverte l’assordante silenzio del sindaco Italia, che sembra disinteressato alla vicenda. L’incarico del commissario, prefetto Giusi Scaduto per la precisione è decorso lo scorso 6 novembre. Sono trascorsi due anni tra tempi burocratici per il procedimento celere per la costruzione, sulla scia del ponte Morandi, ma ahimè, non siamo a Genova con l’occhio vigile del governo, ed è andato purtroppo in fisiologico decadimento. In questo contesto il sindaco Italia che doveva stare molto attento alle vicende del suo territorio, del nuovo ospedale, doveva preoccuparsi anzitempo, abbondantemente prima, della scadenza del commissariamento, a contattare i vertici regionali e romani per sollecitare l’opera nella continuità. E invece… è accaduta la scadenza. 

Eppure il ruolo del sindaco, per legge, indica che è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio, e iI consiglio comunale condivide questa responsabilità. Allo stato attuale, per una modifica della legge 833/78 ai sindaci sono affidati dal DLg 299/99 (decreto Bindi) poteri di programmazione, di controllo e di giudizio sull’operato del direttore generale delle Asp.

Questo conferma la nostra tesi, se ancora ve ne fosse, dell’incapacità del soggetto. 

Per la Verità, come è nostra professionalità nello scrivere, il commissario nonché prefetto di Siracusa, Giusi Scaduto, dal giorno della sua nomina, ha curato gli aspetti procedurali fino all’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica. Aveva intrapreso il cammino con il «Concorso di idee per l’acquisizione di una proposta ideativa per la costruzione del nuovo ospedale di Siracusa», già avviata dall’Asp. A giugno 2021 il commissario ha proclamato il vincitore, individuato nel RTP composto da: Studio Plicchi Srl (mandataria), Milan Ingegneria, Areatecnica, Sering Ingegneria, Ava Arquitectura Tecnica Y Gestion SL.

Nel mese di aprile l’assessorato del Territorio e dell’Ambiente ha autorizzato la realizzazione del progetto del «Nuovo Ospedale di Siracusa» in variante alla disciplina urbanistica generale del Comune di Siracusa. Il 15 luglio il RTP ha presentato il progetto di fattibilità tecnico-economica che ha ottenuto il definitivo parere positivo da parte dell’organismo di verifica. Il progetto è stato sottoposto alla Conferenza di Servizi dello scorso 5 agosto, in cui tutti gli enti invitati si sono espressi positivamente, con osservazioni da recepire nel prosieguo. 

Il commissario ha, quindi, disposto di dare comunicazione ai proprietari delle particelle interessate dalle opere, della pubblicazione del progetto del nuovo ospedale che sorgerà lungo la strada per Floridia. 

Il relativo decreto ministeriale era stato firmato nel settembre del 2020.

In questo secondo step, dopo la scadenza del sei novembre, sarebbero due le ipotesi praticabili, in questo momento, per evitare che l’iter burocratico si blocchi e con esso il progetto esecutivo del nuovo ospedale aretuseo, ritorna nelle mani dell’attuale Presidenza del Consiglio dei ministri che potrebbe adottare una proroga che consenta di nominare un nuovo commissario straordinario; oppure il Parlamento lasci alla Regione il compito e inviti l’Azienda sanitaria provinciale a prendere in mano le redini per portare avanti il progetto in maniera ordinaria.

Come avete letto il lavoro del nostro prefetto Giusi Scaduto è stato esemplare, unico. Il problema di Siracusa e dei suoi cittadini riguarda il ‘signore del Vermexio’.

Altra emergenza da noi denunciata riguarda la condizione degli edifici storici di Siracusa, dopo il primo caso di via Cavour della evacuazione delle sette famiglie, ieri abbiamo riportato il secondo caso ed è quello dell’edificio che si trova fra via della Conciliazione e via Santa Lucia alla Badia. La legatura fra i due citati corpi murari è venuta meno, creando un possibile grave pericolo per tutte le persone che percorrono detta arteria per andare o uscire da piazza Duomo.

Ecco al momento le denunce lanciate sul degrado in cui versa Siracusa. Questi sono i fatti gravi e non l’inutile ponticello ciclopedonale e l’ascensore alla Marina che fanno ridere i polli a crepapelle.

«Verso le amministrative 2023». Inizio editoriali: Rivoluzione culturale nr. 23 (avvio pubblicazione il 12 giugno). A tal proposito vi invitiamo a consultare e seguire attivamente la pagina facebook e cliccare ‘Mi piace’ https:// www.facebook.com/joebiancasr. 

Un sorriso,
Joe Bianca