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Sindaco mezze piazze e ciclabili o avere sindaco dello sviluppo

Periodicamente a Siracusa spuntano ‘santoni’ a Palazzo Vermexio che si definiscono salvatori della città e che con un linguaggio da teleimbonitori, da televendite, tentano di intontire i siracusani che purtroppo spesso ci cascano, perché demenziali o gravemente dementi.

Queste persone, semplici spacciatori di illusioni. Come l’attuale sindaco pro tempore, il sindaco delle mezze piazze: piazza Archimede che anziché controllata con la polizia municipale per punire i trasgressori, inibisce il traffico con la chiusura; piazza delle Repubblica, anche qui anziché relegare uno spazio pedonale contenuto per la scuola a protezione dei piccoli studenti, chiude mezza piazza, un tempo ritrovo rinomato anche per il tribunale, per non parlare della nuova piazza Euripide, per i siracusani demenziali è l’ex piazza della Madonna delle lacrime, terminati i lavori di riqualificazione, senza idee è stata realizzata una accozzaglia di cemento e pietra, con largo Gilippo con qualche idea nuova, è stata riconsegnata ufficialmente monca cioè a metà etc..

Italia è il sindaco delle mezze piazze. Lo stesso non si è fatto mancare le presunte piste ciclabili «‘fasulle’ su corsia di ripiego» che ha di fatto, in questi anni di funesta amministrazione, ridotto le carreggiate dell’intera città, rendendole come mulattiere. Adesso come un bambino capriccioso ed «introverso» vuole realizzare un ponticello ciclabile, «roba da matti» quanto a 50 metri c’è il mitico ponte Umbertino tra i più belli d’Italia, meno male che mancano pochi mesi di questa amministrazione che i siracusani non dimenticheranno facilmente (forse è questo il disegno di un uomo ‘criptato’ incomprensibile, possibile l’accesso solo con uno psicologo? Forse).

Nelle altre città con amministratori competenti sono state realizzate piste ciclabili in sede propria, separata dalla carreggiata carrabile.

L’applicazione pratica di questi concetti porta a due distinti tipi di Pista Ciclabile quella da preferirsi, «in sede propria», e quella di ripiego, «su corsia riservata». Quando possibile, fuori dalle strade pedonali o locali, andrebbe privilegiata la realizzazione in «sede propria», separata dalla carreggiata carrabile da uno spartitraffico invalicabile in rilevato di larghezza minima di 70 cm. Quando ciò, per questioni di spazio, non sia possibile, si può realizzare una pista in “corsia dedicata”, soggetta a una pesante quanto doverosa limitazione: può essere solo unidirezionale, collocata alla destra del traffico automobilistico ed equiversa a questo.

I tanti ‘illeciti’ sui percorsi ciclopedonali. I nostri amministratori, credendo di fare cosa buona, ‘avrebbero trasformano’ gli attraversamenti pedonali lungo i percorsi ciclopedonali in ciclabili, apponendovi la segnaletica orizzontale specifica. Si tratta di un illecito: l’art 182 CdS.

Alcuni anni fa spuntò questo signore issando, quanto falsamente si scoprirà dopo, le bandiere del turismo d’abbordaggio e delle piste ciclabili dell’innovazione-distruzione degli assetti stradali.

Doveva fare della città un modello dal punto di vista ecosistema urbano (ma ahimè con i trasporti inesistenti, 4-5 pullman dell’Ast inquinanti, sporchi e inaffidabili negli orari), i siracusani ci credettero e lo elessero sindaco della città di Siracusa, passeggiando su una bicicletta senza equilibrio e senza itinerario per il territorio.

Pensate cittadini siracusani a volte demenziali e a volte no, come la corrente alternata, che la vicina Catania, senza sindaco e commissariata, approfittando del PNRR ha pronti centocinquanta progetti, un investimento complessivo di 526 milioni di euro per riqualificare a Catania decine di strade tra cui la Circonvallazione e la Zona Industriale; rifare una ventina di piazze e spazi urbani e gran parte degli impianti sportivi cittadini, tra cui lo stadio Massimino; promuovere l’efficientamento energetico di immobili comunali, scuole e strutture sportive, ma anche investimenti green con l’acquisto di 145 vetture elettriche per i servizi comunali; l’acquisto di oltre un centinaio di autobus elettrici e altri dieci a idrogeno destinati a incidere sulla trasformazione della città e i servizi ai cittadini.

Vedete è inutile lamentarsi al cospetto della realtà, c’è un divario politico enorme tra Catania e Siracusa ed anche con la vicina Ragusa (ex territorio costola siracusano). Siracusa entro il 31 dicembre 2022 ha perduto una grandissima occasione con questo presunto giovane sindaco 50enne, pro tempore.

Dicevamo men che meno lo sviluppo, il lavoro, un territorio devastato dalla povertà senza: un nuovo Piano regolatore generale, il precedente scaduto da oltre 15 anni, scollegato dalla realtà, che ha modificato il profilo della città, creando nuovi dormitori privi di adeguati e necessari servizi. Senza considerare il Piano particolareggiato di Ortigia, della Borgata, un piano commerciale, l’area artigianale ed ancora…

Oggi chi realizza una nuova costruzione edile versa al Comune gli ‘oneri di urbanizzazione’. Centinaia di migliaia di euro, finalizzati alla realizzazione e mantenimento delle opere di compensazione, quali i servizi. Nulla di tutto questo. Il risultato è terribile.

Questo sindaco lascerà una Siracusa in mutande (e forse neanche quelle, in costume adamitico), consegnata ai cittadini con un deficit di oltre 30 milioni di euro (per quello che è dato sapere) in cambio sostanzialmente la cenere.

Domenica scorsa passeggiando di sera in Ortigia ci siamo accorti che le strade sono in condizioni pietose con basamenti distaccati, in fondo a via Roma ad angolo con via Capodieci sembra essere in periferia con fondo stradale in pessimo stato con il pericolo di inciampare ed il rischio maggiormente per i bambini.

E’ questo il modo di presentare il centro storico ai turisti? Altro che ponticello ciclopedonale, quanto invece sarebbe più opportuno investire per migliorare e rendere maggiormente vivibile il centro storico ed altre zone periferiche. Con strade ben fatte e marciapiedi idonei. Ortigia gioiello, niente affatto, una tristezza sconfortante. Come diceva Totò: «Ma Mi Faccia il Piacere se ne Vada!».

Tutto è rimandato alla prossima Amministrazione con un nuovo sindaco che sicuramente si prenderà cura non solo del centro storico ma di tutto il territorio siracusano.

Ma ecco ora avanzare, per le amministrative di giugno 2023, una pletora di candidati a sindaco con il loro seguito di commedianti e sconcertanti uomini. Usano le tecniche già conosciute quelle delle presunte promesse che mai manterranno.

Signori lettori vi ringraziamo per averci fin qui seguito con i nostri editoriali, le cui vostre lodi ci tessono di onore, ma non vorremmo fare le premesse e prestare il fianco a nessun nuovo sindaco d’alto bordo, dispiegando l’attuale cattiva gestione. Non è nostro costume fare da apripista a nessun candidato, inclusi gli esclusi alle regionali o nuovo sindaco ‘fasullo’. Nessuno.

Il nostro cuore affranto, pulserà sempre, fortemente, per Siracusa e la sua identità che lacrima sangue d’amore. Abbiamo legittimato e sostenuto la causa della «rivoluzione culturale» per rivoltare come un guanto questa città. Ma come dicevamo sarà forse il tempo di fermarci qui, con questo genere di editoriali di sollecitazione, appunto per non creare i presupposti a sindaci legati a comitati d’affare a clonare le nostre idee. Scriveremo altro e/o sollecitati da voi ad affrontare nuove battaglie in nome della libertà.

Siete numerosissimi a seguirci su facebook nella pagina di Joe Bianca, affinchè si possa coltivare tutt’insieme idee, presupposti di sviluppo del territorio, ahimé, lontani dai nostri programmi o velleità elettorali se non solo da «Voi incoraggiati».

Basta usurpatori del nome di Siracusa, ciarlatani che usano toni provocatori e promettere a piene mani a cittadini demenziali. La mancanza o la perdita di credibilità di un leader o di un gruppo politico è un problema? A prima vista è sicuramente così, soprattutto nella recente classe politica siracusana, Ecco perché abbiamo sempre sostenuto che occorre un nuovo sindaco che operi nella società civile con una credibilità e curriculum di rispetto. Ancor più: la perdita di credibilità implica dei costi molto pesanti non solo per chi ne è direttamente investito, ma, più in generale, per il sistema democratico e per l’intera collettività.

Abilità di questi soggetti ciarlatani o assuefazione e distrazione del pubblico? Sta forse emergendo un nuovo clima politico in cui la credibilità non è più così importante a Siracusa?

Per rispondere a queste domande occorre chiedersi: che cosa è davvero la credibilità? E cosa significa essere credibili? La credibilità – secondo la risposta dei dizionari – è la possibilità che qualcuno (o qualcosa) venga creduto.

È considerato credibile chi è onesto, coerente, sincero, chi mantiene le promesse, chi è fedele agli impegni presi, chi non tradisce. Questa risposta è la stessa che ha dato Aristotele nella “Retorica”, quando sostiene che crediamo più facilmente alle persone oneste e, aggiunge, ancor più nelle questioni che non comportano certezza, ma opinabilità. (…).

«Verso le amministrative 2023». Inizio editoriali: Rivoluzione culturale nr. 18 (avvio pubblicazione il 12 giugno). A tal proposito vi invitiamo a consultare e seguire attivamente la pagina facebook https:// www.facebook.com/joebiancasr.

Un sorriso,
Joe Bianca