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Progetto «Fami» a Cassibile, i cittadini tenuti all’oscuro

Cambiamento e responsabilità sono due indicatori indissolubili, per poter amministrare bene un territorio ed essere al servizio

Il Programma Nazionale (PN) «Fami» è un documento programmatico elaborato dal governo centrale per la definizione degli obiettivi strategici e operativi nonché degli interventi da realizzare con la dotazione finanziaria a disposizione, istituito con Regolamento UE n. 516/2014 con l’obiettivo di promuovere una gestione integrata dei flussi migratori sostenendo tutti gli aspetti del fenomeno: asilo, integrazione e rimpatrio.
Venerdì mattina il sindaco di Siracusa Francesco Italia, con il prefetto Giusi Scaduto e l’assessore Rita Gentile hanno presentato all’Urban Center tale iniziativa alla stampa.
Cambiamento e responsabilità sono due indicatori indissolubili, è il nostro pensiero, per poter amministrare bene un territorio, essere al servizio di una Comunità cittadina, e riscoprire un ruolo pubblico, è un onore e un impegno. Una parola, «Servizio», che talvolta viene usata impropriamente, se ci si ferma all’immagine compiacente, oppure svuotata del suo senso più nobile. Così come accade costantemente all’attuale primo cittadino che nell’ambito del progetto nazionale di servire zone agricole servite da immigrati ricadenti nella frazione di Cassibile, come da prassi Siracusa è stata inserita come altre comunità dal governo centrale nel progetto «Fami», quindi nessun impegno del Comune se non quello di aderire, non si è sentito in dovere di incontrare e consultare la piccola comunità, «di fatti hanno deciso di far diventare Cassibile Fontane Bianche il punto di ritrovo di centinaia e centinaia di lavoratori extracomunitari stagionali. Hanno già presentato i progetti, hanno scelto il luogo dove far sorgere il campo di attendamento e di fatto se ne infischiano dei cittadini residenti. Un territorio che ospita già, e da anni, una vasta comunità exstracomunitaria di oltre mille abitanti. Inoltre i servizi e le strutture presenti nel territorio non sono sufficienti a garantire il vivere civile già ai normali residenti e ci sono gravi difficoltà di gestione del territorio soprattutto dopo l’abolizione delle municipalità. Non c’è più sordo di chi non vuol sentire», ha affermato l’ex presidente della Circoscrizione di Cassibile, Paolo Romano.
Per questo sindaco i cittadini siracusani valgono zero (piste ciclabili docet), su cosa (e come) vuol dire questo «fare bene» è appunto un fatto di persona, di spessore culturale, cioè senza confronto tra le parti diverse, che poi richiede una sintesi e una realizzazione. Ecco il punto della cosiddetta «partecipazione inesistente a palazzo Vermexio».
Per concludere i Siracusani sono ciò che sono, diventare ciò che sono capaci di diventare, questo è il solo fine della vita.

Un sorriso,
Joe Bianca