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Italia sarebbe stato sconfitto senza la ‘coalizione Bandiera’

Allo stato attuale, a palazzo Vermexio, risulta arduo tracciare un profilo attendibile della politica del centro destra. Possiamo, tuttavia, individuare un presunto tratto identitario che ha finito per permeare profondamente l’ethos della nostra società, si tratta di quella mistica sotterranea, tacita tolleranza verso ogni sorta di sopraffazione che, nell’immaginario collettivo di un elettore ignaro, rappresenta la comprensibile rivolta di ogni cittadino contro i soprusi della politica.

In verità, questo è il terreno su cui è sorta l’ammucchiata del centro destra che non si fida di sé stesso, a Siracusa per spartirsi la poltrona di presidente del Consiglio comunale, serviva al primo turno un accordo scritto tra FdI, Fi, Lega, Mpa e Dc prima dell’apparentamento con l’ex primo cittadino Giancarlo Garozzo, con ‘Fuori Sistema’, mentre non ci sarà in consiglio comunale alcun esponente di Civico4 in quanto non ha superato lo sbarramento.

Il Movimento di Michele Mangiafico, in pieno contrasto con il sindaco uscente, non ha riscontrato i consensi che il fondatore sperava, nonostante una intelligente opposizione. Quindi in questa tornata amministrativa Mangiafico è fuori dai giochi politici. Nessun miracolo neppure per Cateno De Luca, il ‘sindaco di Sicilia’. Il suo candidato, Roberto Trigilio non è arrivato neppure quota 3%.

La cruda realtà consiste che il vero ‘miracolo’ lo ha compiuto (per virtù divinatorie della compagine di Bandiera) il sindaco uscente, Francesco Italia, con la sua lista da sindaco che arriva a pari merito con Fratelli d’Italia, il partito del presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni che perde da alcuni giorni due preziosi consiglieri comunali.  Se Messina ha perso, 2-3 punti rispetto alla coalizione, Francesco

Italia ha incassato un imprevisto voto disgiunto abbondante che si attesta al 7%, e viene rieletto con 22mila voti (17mila per Messina) su 102mila votanti, pescando a piene mani nel centro destra il cui influencer è Edy Bandiera.

Il sindaco uscente ha beccato dappertutto anche grazie all’apparentamento con la coalizione ‘Identità Siracusana’ Edy Bandiera sindaco, vera novità di qualità e credibilità politica e sociale (con il solo ruolo risicato di vice sindaco poteva osare di più nella formazione della nuova giunta, nella giusta considerazione di avere un’altra presenza di assessore, solo per la forte spinta emotiva di credibilità che ha dato e avuto Italia) soprattutto con la perdita di peso in casa del centro destra e forse anche in casa della Sinistra dissidente.

L’appoggio incondizionato di Joe Bianca

Edy Bandiera, tradito da Forza Italia nell’ambito regionale con Schifani in testa nel sostenerlo nella candidatura a sindaco; Bandiera rimasto solo è stato sostenuto e incoraggiato, incondizionatamente, dalla coalizione ‘Identità Siracusana’ del giornalista Joe Bianca, personalità di forte spessore a Siracusa; è stato il vero vincitore morale in queste elezioni che lo ha visto contro la corazzata del centro destra e i suoi ex amici di Forza Italia. La componente Bandiera ha dato a Italia quel ‘quid speciale’, una forte spinta emotiva vincente.

Senza la ‘coalizione Bandiera’ il sindaco Italia non ce l’avrebbe fatta

Nell’ipotesi di posizionare indietro le lancette del tempo e nelle previsioni elettorali di un sindaco uscente malconcio dalle critiche feroci dai suoi oppositori e denigratori sotterranei per il suo strano operato, senza la componente Identità siracusana di Bandiera-Bianca il sindaco uscente ce l’avrebbe potuta fare? I numeri dicono di no quindi molto difficilmente avrebbe ottenuto la riconferma.

Bandiera ha acceso la fiammella della speranza di Italia

Oggi Italia ha ben capito che occorre rivedere il suo atteggiamento? L’approccio politico con il territorio, con una nuova visione, un rinnovamento e una maturità politica? Per usare un termine nuovo, ristudiare la persona politica di Italia ricca di nuovi contenuti ed è per questo la necessità di affiancarsi a soggetti credibili (nei quali dell’attuale squadra si nutrono perplessità).

Dicevamo, alla fine la corsa di Messina si è fermata e i numeri danno anche ragione agli Autonomisti della premiata Carta – Lombardo con Forza Italia che tiene senza eccellere dopo avere raccolto un partito finito nella cenere e adesso orfana di Berlusconi.

La sconfitta del centrodestra prescinderebbe dai patti, i rappresentati del MPA in provincia di Siracusa dichiarano da tempo che la seconda carica più importante, in seno al consiglio e giunta, spetta agli Autonomisti di Lombardo secondo accordi presi in campagna elettorale. Peraltro, la carica istituzionale era stata offerta al Movimento da chi ora interpreta quel patto solo in caso di vittoria di Messina. Il Movimento per l’Autonomia invita gli alleati del centrodestra a una maggiore riflessione e al di là del tatticismo esasperato eviti l’ulteriore lacerazione che favorisce posizioni personali, i siracusani meritano ben altro.

La presidenza dell’assise siracusana è diventata una polemica di contesa, con un battibecco senza esclusione di colpi tra il partito di Lombardo ed i Meloniani di Fratelli d’Italia.

Replica il coordinatore di Fratelli d’Italia, Peppe Napoli, al sindaco di Adrano e rappresentante del Mpa al tavolo del centrodestra, Fabio Mancuso. «A Mancuso, che fa politica da anni, non devo rammentare una regola politica: gli accordi pre-elettorali valgono se si vince, altrimenti è ovvio che si debbano ridiscutere in base agli esiti lui lo sa, ma finge di non capire».

Il premio di maggioranza tocca al vincitore sindaco Italia

Nel secondo turno, ossia nel ballottaggio, la norma recita che il gruppo di liste collegate al candidato a sindaco con annesse ulteriori liste che fanno l’apparentamento al secondo turno, il cumolo va concretizzato solo ed esclusivamente a chi ha superato lo sbarramento del 5%.

Esempio, nel candidato Messina con le sue liste considerando quelle che non hanno superato il 5%. Nel ballottaggio è palese ed è chiaro che dal 39,68 (incluso coloro che al primo turno non hanno superato il 5%) sommando nel ballottaggio il 9% di Garozzo, la percentuale sale al 47,68, aggiungendo più 3,32% di Civico4 (che non supera il 5%) ciò non consentirebbe il premio di maggioranza a favore del centro destra. La norma del legislatore è chiara che le liste per fare scattare il premio di maggioranza devono avere superato lo sbarramento del 5%. A tal proposito si sono pronunciate sia il Tar delle sezioni di Catania e Palermo nonché il CGA. Quindi sarebbe esclusa nella sommatoria la lista di apparentamento di Civico4 che non supererebbe lo sbarramento. Come a quanto pare neanche le liste che non hanno superato lo sbarramento al primo turno possano essere considerate nella sommatoria per il ballottaggio nel premio di maggioranza. Nella confusione qualcuno degli adepti del centro destra avrebbe interpretato diversamente la Legge elettorale n. 6 del 5 aprile 2011 esplicativa degli enti locali della Regione.

La fantasia  di qualcuno inizia  a fare sproloqui

Nella strategia del Movimento per l’Autonomia di Carta-Lombardo ci sarebbe la cosiddetta transumanza-campagna acquisti indebolendo così di fatto l’avversario politico per raggiungere la maggioranza in Consiglio, il Mpa con il dissenso dal centro destra si dichiarerebbe in Consiglio gruppo indipendente e con l’appoggio della coalizione del sindaco e vicesindaco, sinistra (che ha esaurito i barbiturici per suicidarsi come ha fatto fino adesso), che pur di battere il centro destra (FdI, F.I, DC e Garozzo) farebbe il patto con il diavolo; il Movimento per l’Autonomia troverebbe il consenso di avere la presidenza del Consiglio comunale nonché dare tranquillità alla maggioranza nell’emiciclo Vittorini del Vermexio. Tutto sommato il pensiero maldestro del nostro interlocutore potrebbe funzionare ad appannaggio della Giunta Italia che potrebbe governare in tutta tranquillità al Vermexio. Sarà così? Chissà.

Un sorriso,
Joe Bianca