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Il Nuovo Sindaco di Siracusa, svelati i nomi dei presunti candidati

La città è dilaniata dall’incapacità politico-amministrativa e assediata dal caos non resta che l’elezioni al più presto. E’ sotto gli occhi di tutti che l’attuale amministrazione non può assicurare il normale funzionamento degli organi e dei servizi. Non si può continuare a far finta di nulla.

Le elezioni amministrative a Siracusa sono come quei misteri gloriosi che ricorda, per chi è religioso, il «terzo segreto di Fatima», quello che ancora aleggia in un alone di mistero.

La politica da svelare ci pone una riflessione: il centrodestra è la coalizione più forte e sempre in crescita, in tutti i sondaggi, a livello nazionale, il centrodestra (Lega-FdI-FI-Coraggio Italia-Udc), che ‘vale’, ove si votasse alle elezioni politiche, tra il 45% e il 47% dei voti, a livello nazionale, in tutte le rilevazioni, da un anno a questa parte, ha ‘scelto’ – dopo lunghe e animate discussioni – i peggiori candidati che poteva scegliere, per le prossime elezioni amministrative. Lo ha fatto, almeno, nelle grandi città al voto (Milano, Bologna, Roma, Napoli, con l’eccezione di Torino e, forse, di Trieste), regalando al centrosinistra – che ha scelto candidati non straordinari, ma appena appena ‘decenti’, molte chanche di vittoria (tutte da confermare, ovvio, perché i voti si ‘pesano’ solo dentro le urne).

Il “grande centro” di tentata costituzione in Sicilia, epicentro delle speranze dei sempre citati moderati a quanto pare sarebbe fallito. E dire, scrive un quotidiano regionale, «che avevano pure firmato una “Carta dei valori”, con uno schema iniziale a quattro punte: l’Udc, Cantiere Popolare, Idea Sicilia e un’avanguardia di Italia Viva.

Il centrosinistra a Siracusa è ancora, scollacciato e, da tempo, ammaccato per via delle ultime due esperienze di Garozzo prima e di Italia poi, che si presenterebbe, a quanto pare, alleato ai 5Stelle (come ha fatto adesso a Bologna e a Napoli) e, a volte, invece, diviso dai 5Stelle (come ha fatto adesso a Torino e a Roma), e presente nel formato ‘classico’ Pd-LeU-sinistra/sinistra-moderati – gode, ad oggi, di una primazia e, probabilmente, otterrà un ‘successo’, almeno nelle principali città, quelle su cui gli occhi di tutti sono puntati (nei piccoli e medi centri, si vota in 1100 comuni, è tutta un’altra storia) che, agli occhi degli osservatori, appare, ancora a oggi, insperato e insperabile.

In Sicilia presto l’indizione dei comizi elettorali per l’elezione dei sindaci e dei Consigli comunali in 42 Comuni dell’Isola. I Comuni nei quali si voterà nella provincia di Siracusa: Ferla, Lentini, Noto, Pachino (sciolto per mafia), Rosolini, Sortino. Solo a Lentini, Sortino e Ferla si presenteranno i sindaci uscenti, rispettivamente Saverio Bosco, Vincenzo Parlato e Michelangelo Giansiracusa mentre a Noto non correrà Corrado Bonfanti che ha concluso il mandato. Gli elettori di Pachino torneranno alle urne dopo 7 anni ma soprattutto dopo oltre 24 mesi di commissariamento a seguito della decisione del ministero dell’Interno, assunta nel febbraio del 2019, di sciogliere il Comune per infiltrazione mafiosa. La candidatura a sindaco che desta più curiosa è quella a Rosolini dove corre un medico, Tino Di Rosolini, protagonista questa estate della polemica con la giornalista Selvaggia Lucarelli, che ha soggiornato nella villa di cui è proprietario l’esponente politico. Oltre a lui, ci sono altri 4 nomi: l’uscente Pippo Incatasciato, sfiduciato nel marzo scorso dal Consiglio comunale, e poi Giovanni Spadola, Corrado Vaccaro e Franco Di Tommasi

Si voterà domenica 10 ottobre e lunedì 11 ottobre. Per gli eventuali ballottaggi si tornerà alle urne domenica 24 e lunedì 25 ottobre. I seggi saranno aperti dalle 7 alle 22 la domenica e dalle 7 alle 14 il lunedì, in entrambi i turni di voto. Sono chiamati al voto complessivamente 568.357 cittadini.

C’è fibrillazione a Siracusa per le prossime amministrative del 2023, il malcontento dei cittadini è incontenibile; rullano i tamburi nei partiti del centro destra e centro sinistra nonché molti movimenti civici, che si presentano ai nastri di partenza con tanti propositi, con a seguito nomi più o meno illustri e con un curriculum piatto come quello dell’uscente Francesco Italia.

Lo scorso 5 settembre, fa tra le colonne del quotidiano regionale catanese, Fabio Granata aveva parlato dello schema dei tre poli che si contenderanno il ballottaggio per il prossimo sindaco di Siracusa. Schema che però è nei fatti dopo che il Pd e Italia Viva hanno preso le distanze dall’attuale Amministrazione. Granata nel ricandidare l’attuale sindaco e nel proporre l’alleanza a tre (Azione, Oltre e Lealtà e Condivisione) che sostiene la Giunta ha però forzato i tempi, mettendo forse in difficoltà Lealtà e Condivisione. Una coalizione marcatamente civica denominata Patto per la città. A tale proposito nella riunione del 19 agosto, L.&C. aveva ritenuto prematuro decidere in quella sede la ricandidatura di Italia e aveva tracciato un quadro più articolato di possibili alleanze.

«L’abbandono della Giunta da parte del Pd e di Italia Viva, la dichiarata indisponibilità dei Cinque Stelle ad entrare in giunta, coerentemente con la linea fin qui tenuta, la crescente delusione di settori di opinione pubblica inizialmente favorevoli o comunque non ostili al sindaco, evidenziano la fragilità dell’Amministrazione.

Dal canto del centro destra: «Siamo compiaciuti che il Partito Democratico abbia preso, finalmente, le distanze da questa Amministrazione Comunale fallimentare che, a causa della sua assoluta inadeguatezza, ha portato la Città di Siracusa nel baratro», lo sostengono in un comunicato congiunto il centro destra: Forza Italia, Lega Sicilia, Mpa e Progetto Siracusa.

«Riteniamo che, per il bene comune, il dialogo sia sempre utile e necessario e, per tale motivo, siamo pronti ad accogliere l’invito del PD, pur nel reciproco rispetto delle proprie posizioni e delle proprie responsabilità politiche.

«Continuiamo a chiedere le dimissioni del Sindaco imposto dal C.G.A.» concludono le forze politiche del centro destra: Forza Italia (Sen. Bruno Alicata); Lega Sicilia (On. Vincenzo Vinciullo); MPA (On. Mario Bonomo); Progetto Siracusa (Avv. Ezechia Reale) e Siracusa Protagonista (Vincenzo Salerno)».

Per il nuovo Sindaco di Siracusa ci sarebbe pronta una pletora di candidati animati da una voglia di riscatto e sospinti da una inquietudine di cambiamento. Radio Fante (nata durante la seconda guerra mondiale per indicare la fonte incontrollabile) ci indica oltre dodici nominativi: Ferdinando Messina, Forza Italia; Michele Mangiafico movimento civico (già in campagna elettorale); Ezechia Paolo Reale, Progetto Siracusa.

Un folletto di Radio Fante ci sussurra all’orecchio dei presunti outsider: Valerio Vancheri, lista civica; Titti Bufardeci, F.lli d’Italia; Massimo Conigliaro, Forza Italia; Francesco Favi con Sinistra Pd; Giancarlo Garozzo, Italia Viva; sindaco uscente Francesco Italia; Elino Attardi movimento civico ed Enzo Vinciullo Lega Sicilia.

Infine non mancano altre personalità di spicco nell’ambito culturale della società siracusana i quali non si auto candideranno mai per una ragione personale di alto profilo intellettuale per non pregiudicare la professionalità se non attorno ad essi vi è l’obiettivo del concesso popolare. Ad esempio nomi importanti come Salvo Salerno avvocato e dirigente della Regione siciliana; professionalmente si occupa di tutela dei beni ambientali e del patrimonio culturale nonché scrittore; ed altri nomi importanti che potrebbero uscire per la salvezza della città; etc…

Viceversa i gruppi di pressione si affermeranno come protagonisti di una delle peggiori forme di feudalità che inquineranno e mortificheranno ancora di più Siracusa. Far molte esperienze è uno dei segni precoci e più sottili dai quali si riconosce l’uomo mediocre. Insomma ai Siracusani responsabili l’ardua sentenza.

Un sorriso,
Joe Bianca