
Come saranno i prossimi anni, o meglio ancora il futuro a Siracusa? Qualcuno sclamerà: da cani, una frase fatta (senza offesa agli amici dell’uomo). Come sempre l’inizio di un nuovo anno è in generale una buona occasione per provare a fare delle previsioni sulle prospettive future del nostro territorio.
Anche questa volta l’esercizio al Vermexio non è stato svolto con diligenza, sul fronte economico-sociale. Ancora questa volta ovviamente il compito è influenzato in maniera particolare dalla presenza ingombrante del sindaco pro tempore del CGA.
E’ chiaro che le previsioni si basano di solito sulle informazioni provenienti da Roma e da Palermo, che si hanno a disposizione in un certo momento e sulla proiezione di tendenze che si pensa di intravedere, ma bisogna considerare che poi delle novità possono irrompere all’improvviso, facendo magari saltare tutto come il PNRR. Le valutazioni sono influenzate, ovviamente, anche dalla visione del mondo, dalle speranze e dalle paure che ciascuno di noi si porta dietro.
Tutto questo sottolinea i limiti dell’esercizio, anche se, purtuttavia, è difficile fare a meno delle previsioni.
Non era preventivata la zona industriale siracusana, esclusa dai fondi del PNRR e senza una programmazione di aiuti, adesso rischia di rimanere fuori dai processi di riconversione energetica compromettendo e deteriorando in tal modo un’area incubatrice di multinazionali e maestranze di prim’ordine.
Un excursus. Al tavolo del ministero dello sviluppo economico fu presentata dalla Regione, lo scorso 21 novembre, la richiesta di area di crisi industriale complessa per riconvertire la produzione industriale del Polo, il cui prodotto nel 2020 è stato pari a circa 700 milioni e in cui operano 7.500 addetti fra diretti e indiretti, le principali imprese avevano predisposto un progetto da oltre 3 miliardi di investimento che punta ad avviare il processo di decarbonizzazione produttiva e di miglioramento dell’efficienza energetica.
Ma senza l’interessamento attivo della Regione, colpevole dei ritardi prodotti nella presentazione del dossier, il quale, se non ha un Piano complessivo di rilancio dell’economia dell’industria in Sicilia non serve a nulla.
La grave vicenda dell’esclusione dal PNRR del polo petrolchimico di Siracusa è stata al centro dell’incontro nei giorni scorsi tra i parlamentari del Movimento 5 Stelle Paolo Ficara, Filippo Scerra, Pino Pisani ed il sottosegretario allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde. I parlamentari siracusani hanno evidenziato le forti preoccupazioni dell’industria siracusana per il futuro prossimo.
«Le tensioni di questo momento storico e già un anno fa abbiamo voluto avviare un confronto con le rappresentanze del polo petrolchimico”, spiegano al termine Ficara, Scerra e Pisani». Insomma il polo petrolchimico siracusano non può restare fuori dal PNRR nazionale. Tutto è rimandato a dopo l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica (il riconfermato Mattarella).
Sarà… vedremo se i parlamentari del Movimento 5 Stelle Paolo Ficara, Filippo Scerra, Pino Pisani riusciranno nell’intrapresa o falliranno il loro tentativo politico con anch’esso il fine del percorso elettorale siracusano. Incrociano le dita.
E veniamo alla dolente nota politica di palazzo Vermexio il cui destino negativo del sindaco è già segnato da tempo dai siracusani che sfogliano il tempo come la margherita: si dimette o rimane fino a fine mandato?
Un soggetto negativo per Siracusa, forse e neanche un sindaco-passacarte, provvedimenti che arrivano dalla Regione e/o dal Governo, null’altro, ed anche questo presunto lavoro lo svolge male.
Diciamolo chiaramente, la preoccupazione diffusa a Siracusa dei progetti da proporre per essere finanziati per la Rigenerazione urbana nell’ambito del PNRR che erano una partita troppo importante per il territorio, sono stati esclusi.
Riportiamo una nota diffusa ieri dalla la Cgil e il Sunia siciliani con i segretari Angela Biondi e Giusi Milazzo: «Sono 60 i comuni siciliani piccoli e medi che hanno presentato e avuto approvati alla fine del 2021 progetti di rigenerazione urbana, per un importo complessivo di 417 milioni di euro nell’ambito del Pnrr. La misura, nella quale sono confluite somme stanziate in precedenza con la legge 160/2019, ha l’obiettivo della riduzione dei fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale e il miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale».
Ma noi non contenti abbiamo fatto una ricerca al Ministero dell’Interno del decreto fiscale del 30-12-2021 disquisendo i vari pdf, tabulati 1, 2 e 3. Dal Comune di Siracusa Nulla. Solo Augusta con due progetti. Siamo pronti a ricrederci che sarà ripescato qualche progetto con Riserva.
Pertanto, abbiamo perso i finanziamenti a causa di un sindaco incapace, di questa Amministrazione inadeguata. Siracusa, con i suoi quartieri abbandonati, le periferie dimenticate, la sporcizia dilagante, le strade colabrodo, l’assenza di centri di aggregazione culturale avrebbe avuto tanto bisogno di questi progetti di rigenerazione urbana e di riduzione del degrado. Aspettando nelle prossime amministrative il nuovo «sindaco-messia».
Un sorriso,
Joe Bianca