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Aeroporto Fontanarossa: «Giù le mani dalla nostra struttura»

L’abitudine a considerare la vita nel suo complesso (e non come una serie di incidenti l’uno indipendente dall’altro, senza indirizzo e senza unità) è parte essenziale sia della saggezza che della vera morale. Il difensore della morale tradizionale sono raramente persone di cuore. Si è tentati di pensare che essi si servano della morale come di legittimo sfogo al loro desiderio di fare del male agli altri; il peccatore rappresenta un buon bersaglio, e perciò bando alla tolleranza.

Ma… l’invidia, quando si camuffa da moralità c’è da preoccuparsi: l’ipocrisia. Molta invidia che sembra puramente professionale, ha in realtà una origine istintiva infelice come sono i catanesi. Sono convinti di essere geniali e nondimeno, nei momenti di cattivo umore gli assalgono dei dubbi della loro mediocre provenienza storica e allora si adirano e l’invidia comincia a rodergli.

Per carità divina non ce l’abbiamo con i catanesi cui conserviamo amici sinceri ed anche parentali, dato che mia moglie da oltre quarant’anni vissuti insieme c’è stato l’idillio, ma noi ci riferiamo alle alte sfere, ai dirigenti, coloro i quali si venderebbero, vergognosamente per invidia, tutti i loro beni per avere un posto al sole. Punto.

A questi presunti soggetti umani, sull’aeroporto Fontanarossa, gli diciamo basta. Basta.

Qui lo vogliamo dire: con quale facoltà il Cda si arrogato il diritto chiamare la struttura Vincenzo Bellini? Se non indicato per un fatto storico il nome mondiale di Archimede? Ecco chi sono i catanesi, campanilisti: paesani.

Ricordiamo a tutti che la società SAC che gestisce l’aeroporto di Fontanarossa, oltre il 25% è costituita da capitali siracusani dalla Camera di Commercio e Provincia regionale. Senza considerare la quota ragusana, (ma forse loro accondiscendenti per la stesura dell’aeroporto di Comiso lasciano fare tutto, anche loro deplorevoli e recentemente retrocessi. I catanesi sono questi senz’anima, sono opportunisti invidiosi, lasciando abbandonato ora Comiso).

La cosa che è più disgustosa che i catanesi si sentono metropoliti quando invece soffrono il complesso di inferiorità. Il complesso di Edipo: sono campanilisti tra l’altro accusando le province limitrofe. La vergogna forse ce l’hanno scolpita in faccia, almeno alcuni ‘arrivisti (culi) venduti’ alle lobby, arrampicatori di potere, e distruttori approssimativi della società.

La vogliamo vedere tutta sulle sorti di questo Cda che con la loro forza hanno soggiogato il loro concittadino Petro Agen (ex presidente della Camera di Commercio del Sud-est di CT-SR-RG, però esclusivamente di Catania). Una lotta fratricida. Qui siamo al cospetto di presunta illegalità di appartenenza senza che la Procura etnea ci mette il naso. Presunte lobby mascherate da mafia legalizzata.

Dicevamo l’aeroporto di Fontanarossa non è proprietà catanese. Punto. E’ una zona Franca anche se ricade nel territorio di Catania ma diciamo così non è catanese.

Ricordiamo fortemente a tutti, che l’attuale aerostazione fu costruita sotto l’egida del compianto siracusano Ugo Colajanni (presidente della Camera di Commercio di Siracusa), che è stato presidente siracusano della SAC dal 2000 ed oltre, firmando la convenzione 40ennale con l’Enac, nonché consigliere dal 2000 al 2009, dando un forte impulso alla crescita del sistema aeroportuale di Fontanarossa. A lui intitolate oggi le borse di studio «Ugo Colajanni» dedicate ai figli dei dipendenti della SAC che hanno conseguito risultati particolarmente brillanti nel proprio percorso di studi.

Si è gridato sempre allo scandalo per la mancata elezione di uno o due membri siracusani nel Cda SAC, ma questa è un’altra storia, anche qui politica ininfluente siracusana fatta da personaggi squallidi da cartoni animati con ricaduta all’attuale commissario all’ex Provincia che ha il compito di individuare il componente.

Pensate, a tutto questo mi viene un volta stomaco micidiale da ricoprire tutta la città di Siracusa. Ma qualcuno ancora vuole fare il sordo? Ma la colpa ce l’hanno i siracusani che eleggono gente ‘rottinculo’: esprit de délicatesse!» (come affermava un famoso scrittore).

Le mani delle lobby sull’aeroporto Fontanarossa? In sostanza il vecchio blocco di potere continua a controllare il consiglio di amministrazione dell’aeroporto per i prossimi anni. Tutto questo, ignorando le decisioni del Parlamento e non attendendo le decisioni della Magistratura riguardante la super Camera di Commercio nelle mani degli invidiosi catanesi, presunti ‘spetti’.

Come definire un fatto del genere? L’ex deputata Stefania Prestigiacomo lo definiva nella sua nota “operazione di pirateria istituzionale”. Ci troviamo di fronte ad una gravissima prevaricazione; alla perpetuazione di un blocco di potere che sembra a tutti i costi voler controllare quello che evidentemente gli appare come cosa di propria competenza. Cosa Loro! «In un paese “normale” non accadrebbe mai ciò che sta succedendo alla SAC, che gestisce il presunto l’aeroporto di Catania.

La società è controllata con oltre il 60% delle quote dalla Camera di Commercio di Catania di Siracusa e Provincia regionale di Siracusa e Camera di Commercio di Ragusa che con legge dello Stato, votata a larghissima maggioranza del Parlamento la CamCom del Sud-est è stata commissariata nell’ambito di un riordino delle Camcom siciliane e legiferata realizzando una quinta Camera in Sicilia (SR-RG) che nessuno vuole prendere in considerazione.

Allora dobbiamo necessariamente sviscerare la storia della divisione del territorio di Siracusa il 6 dicembre 1926 (di fatto fu attiva dal 2 gennaio 1927) per volontà di uno sciagurato e stolto fascista Filippo Pennavaria ripudiato anche dai ragusani per le centinaia di morti durante le escursioni fasciste nei circoli contro i lavoratori.

La divisione del territorio di Siracusa il più grande della Sicilia dopo Palermo voluto a Roma con la compiacenza di catanesi, messinesi e palermitani, per il pericolo che il ricco territorio li avrebbe sottomessi nel tempo in ambito regionale. Scongiurato il pericolo per un povero demente e psicopatico fascista, il resto è storia recente. Punto.

Ma per l’aeroporto Fontanarossa consigliamo ai catanesi di non cantare vittoria, dopo il recente rogo dovuto alla mancata e malcelata manutenzione, come sembra allo stato, perché presto avremo modo di inviare al presidente della SAC e componenti a seguito, una cartolina, con la foto di Archimede ripreso nudo con le ‘palle infuocate’ a Piazza Lanza, magistratura permettendo.

Un sorriso,
Joe Bianca